Gli idoli sono opera delle mani dell’uomo. Hanno bocca e non parlano, hanno occhi e non vedono!

Il materiale necessario per costruire gli idoli, spesso, è semplice metallo, per quanto prezioso possa essere. Le loro proprietà sono quelle sostanze inerti, e qualunque sia la forma o il modello che sfoggiano, essi provengono sempre dall’abilità e dal lavoro di quelli che l’adorano.

E’ pura follia adorare simili manifatture. Se non sapessimo che questa triste realtà sia indiscutibile, sembrerebbe impossibile che esseri intelligenti possano prostrarsi davanti a oggetti che essi stessi devono purificare dalle scorie e forgiare per dare loro una forma. Paradossalmente, si potrebbe affermare che è meno irragionevole venerare le proprie mani, che adorare ciò che quelle mani hanno fatto. Quali grandi opere possono fare per l’uomo tali insulse divinità, quando esse stesse sono l’opera dell’uomo? Gli “idoli” sono più adatti ad essere usati come giocattoli, come bambole per i bambini, che essere adorati da persone intelligenti. Le mani sarebbero meglio impiegate per rompere, invece che costruire oggetti che poi sono venduti per uso aberrante riducendo Dio in oggetto. Eppure una moltitudine di persone è ottusamente legata a queste superstizioni. Per assurdo, sarebbe bello se certi cristiani fossero così attaccati al Signore e alla Sua Parola come costoro lo sono ai propri idoli!

Hanno bocca e non parlano …”, perché i loro costruttori li hanno modellati su sé stessi. Non possono comunicare con i loro adoratori; sono muti come i morti. L’Eterno parla, e tutto è compiuto, mentre queste immagini non proferiscono una parola. Certamente, se potessero parlare, esse stesse riproverebbero i loro adoratori. Non è forse proprio quel silenzio il rimprovero più forte?

Charles Spurgeon

Ferrentino Francesco La Manna | Notiziecristiane.com
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