Il vero significato della Croce!

14355027_626490030857647_3239118100619956246_nLa croce di Cristo è la cosa più rivoluzionaria mai apparsa fra gli uomini. La croce ai tempi dei Romani non conosceva compromessi; non faceva mai concessioni. Vinceva ogni disputa uccidendo gli oppositori e mettendoli a tacere per sempre. Non risparmiò nemmeno Cristo, ma Lo uccise proprio come faceva con gli altri. Era vivo quando Lo appesero su quella croce e completamente morto quando Lo scesero sei ore dopo. Quella era la prima volta che la croce appariva nella storia cristiana.

Dopo che Cristo fu risorto dalla morte gli apostoli uscirono a predicare il Suo messaggio, e quello che predicavano era la croce. E dovunque andassero, in ogni parte del mondo, portavano la croce, e quella stessa potenza rivoluzionaria andava con loro. Il messaggio radicale della croce trasformò Saulo di Tarso e lo cambio da persecutore dei cristiani a tenero credente e apostolo della fede. La sua potenza cambiò uomini malvagi in buoni. Scosse la lunga schiavitù del paganesimo e alterò completamente l’intera prospettiva morale e mentale del mondo occidentale. Fece tutto questo e continuò a farlo finché le fu permesso di rimanere quello che era stato all’origine: una croce. La sua potenza la lasciò quando fu trasformata da un oggetto di morte a un oggetto di abbellimento. Quando gli uomini ne hanno fatto un simbolo, se la sono appesa al collo come ornamento o hanno iniziato a tracciare il segno sui loro volti come segno magico per allontanare il male, allora è diventata nelle migliori delle ipotesi un debole emblema, nella peggiore un vero e proprio feticcio. Come tale oggi è riverita da milioni di persone che non sanno assolutamente niente della sua potenza.

La croce raggiunge il suo intento distruggendo i modelli stabiliti da una persona, la vittima, e creando un altro modello, il proprio. Così raggiunge sempre il suo scopo. Vince sconfiggendo il suo oppositore e imponendogli la propria volontà. Domina sempre. Non si compromette mai, non mercanteggia mai né cede mai un punto per amore di pace. Non si preoccupa della pace; si preoccupa soltanto di mettere fine a ciò che le si oppone al più presto possibile.

Con perfetta conoscenza di tutto ciò Cristo disse: “Se uno vuol venire dietro a me, rinunzi a se stesso, prenda la sua croce e mi segua” (Matteo 16:24). Quindi, la croce non solo ha messo fine alla vita di Cristo, ma mette fine anche alla vecchia vita di ciascuno dei Suoi veri seguaci. Distrugge il vecchio modello, il modello d’Adamo, nella vita del credente e vi mette fine. Allora il Dio che ha risuscitato Cristo dai morti risuscita il credente e una nuova vita comincia.

Questo, e nient’altro, è il vero cristianesimo, e non possiamo far altro che riconoscere la netta divergenza che c’è fra questo concetto e quello sostenuto dalle schiere di evangelici di oggi. Non osiamo precisare la nostra posizione. La croce si leva in alto al di sopra delle opinioni degli uomini e a quella croce alla fine tutte le opinioni dovranno venire per il giudizio. Una leadership superficiale e mondana è disposta a modificare la croce per far piacere ai propri santucoli patiti del divertimento che si divertirebbero perfino all’interno del santuario stesso; ma fare ciò significa andare in cerca del disastro spirituale e rischiare l’ira dell’Agnello diventato leone.

Noi dobbiamo fare qualcosa riguardo alla croce, e possiamo fare solo una di queste due cose: fuggire da essa o morire su di essa. E se fossimo tanto temerari da fuggire, con quell’atto metteremmo via la fede dei nostri padri e faremo del cristianesimo qualcosa di diverso da quello che è, lasciando soltanto il vuoto linguaggio della salvezza; la potenza se ne andrà quando noi andiamo via dalla croce.

Se siamo saggi faremo quello che fece Gesù: sopporteremo la croce e disprezzeremo la sua infamia per la gioia che ci è posta innanzi. Fare ciò significa sottomettere tutto il modello delle nostre vite perché sia distrutto e ricostruito nella potenza di una vita senza fine. E scopriremo che è più che poesia, più che dolce innodia e sensazione elevate. La croce inciderà nelle nostre vite là dove ci fa più male, non risparmiando né noi né la nostra raffinata reputazione. Ci sconfiggerà e metterà fine alle nostre vite egoistiche. Soltanto allora potremo levarci in pienezza di vita per stabilire un modello di vita completamente nuovo, libero e pieno di buone opere.

Il mutato atteggiamento verso la croce che vediamo nell’ortodossia moderna dimostra non che Dio è cambiato o che Cristo ha attenuato il comandamento sul portare la croce; significa piuttosto che il cristianesimo attuale si è allontanato dagli standard del Nuovo Testamento. Ci siamo allontanati davvero così tanto che potrebbe occorrere niente meno che una nuova riforma per restituire alla croce il posto che le spetta nella teologia e nella vita della Chiesa.
A.W.Toser

Ferrentino Francesco La Manna | Notiziecristiane.com
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