“Vuoi guarire? Vuoi essere salvato?” Ci sono vari metodi di salvezza al mondo

Ci sono vari metodi di salvezza al mondo.

1. I salvati come Giacobbe, uomini e donne che amano la verità, amano Dio, credono nel Figlio e nel supremo sacrifico e, nel dono della grazia, ma sono fuggitivi. Non si arrendono mai fino a quando non sono costretti ad affrontare Dio faccia a faccia. Dio usa molti mezzi affinché questi credenti si arrendono a Lui. Manda loro ogni prova possibile fino a che non piegano le loro ginocchia e con umiltà chiedono perdono. Il Signore conosce i loro cuori ancor prima che questi vengono alla luce, ancor prima che vengono concepiti nel ventre materno; Dio già li conosce e li chiama a sé.

2. I salvati come Giuseppe, Daniele, Davide, Mosè, Samuele ed altri ancora che, alla prima chiamata di Dio, hanno accettato di seguirlo senza obbiettare e ostacolare la chiamata divina. Dicasi anche di Giovanni il Battista, Giovanni apostolo, Matteo, Pietro, Zaccheo e altri discepoli di Gesù.

3. I salvati senza speranza, come il paralitico a Betesda. C’è ne sono tantissimi nel mondo che vengono raggiunti dall’amore di Gesù, senza che questi chiedono a Dio di essere guariti e salvati.

La mia attenzione è rivolta all’ultimo gruppo di salvati.

“Or a Gerusalemme, presso la porta delle Pecore, c’è una vasca, chiamata in ebraico Betesda, che ha cinque portici. Sotto questi portici giaceva un gran numero d’infermi, di ciechi, di zoppi, di paralitici, i quali aspettavano l’agitarsi dell’acqua
[…] Là c’era un uomo che da trentotto anni era infermo. Gesù, vedutolo che giaceva e sapendo che già da lungo tempo stava così, gli disse: ‘Vuoi guarire?’ L’infermo gli rispose: ‘Signore, io non ho nessuno che, quando l’acqua è mossa, mi metta nella vasca, e mentre ci vengo io, un altro vi scende prima di me’. Gesù gli disse: ‘Àlzati, prendi il tuo lettuccio e cammina’. In quell’istante quell’uomo fu guarito; e, preso il suo lettuccio, si mise a camminare” (Giovanni 5:2-3; 2:5-9).

Betesda: “È la casa della misericordia”, poiché Dio mostrava molta misericordia agli infermi e ai malati di corpo e di spirito.

Quest’uomo era malato da anni, e non aveva nessuno che lo aiutasse, molto probabilmente viveva nello stesso posto da tempo, ma l’amore di Dio raggiunge cuori oppressi e senza alcuna speranza di vita su questa terra. Nella Bibbia vediamo che spesso gli uomini andavano da Gesù per essere sanati: La donna dal flusso di sangue (Matteo 9:20), il Centurione per il suo servo che stava per morire (Matteo 8:5-6), o il cieco di Gerico che voleva recuperare la vista (Marco 10:46-52). Qui differentemente dagli altri casi è Gesù che va dall’infermo e gli dice: “Vuoi guarire?” Nonostante l’uomo non gliel’avesse chiesto, né ci avesse pensato di chiederlo, Gesù gli disse: “Àlzati, prendi il tuo lettuccio e cammina”. Gesù conosceva il suo cuore e il suo tormento, era un uomo infermo da quasi quarant’anni. Gesù conosceva le sue preghiere intime. Una sola raccomandazione Gesù gli dice:

“Ecco, tu sei guarito; non peccare più, ché non ti accada di peggio” (Giovanni 5:14).

Gesù lo sanò nel corpo e nell’anima e gli raccomandò di non incamminarsi sulla via del peccato, altrimenti gli sarebbe capitato cose peggiori. Queste persone spesso sono quelle che vivono nei posti più squallidi, nei bassifondi della città, nei quartieri luridi e maleodoranti, sono gli emarginati, gente che non ha niente, gente povera e abbandonata al loro destino. Sono spesso senza una fissa dimora, dormono alla meno peggio, oggi in strada, domani sotto un ponte. Hanno perso tutto, onore e dignità, spesso sono malati e mangiano quel che trovano e dimostrano più anni di quando possiedono. Vivono al freddo o al caldo, perché non hanno mai avuto un termosifone o un condizionatore. Non fissate la mente sull’Europa soltanto, ma cercate di vedere il mondo nella sua globalità. Tutta l’America latina, l’Oriente, l’Africa, l’India, il Pakistan, Tailandia, Cambogia, Cina, Cuba, la Russia, ecc. sono paesi dove regna una gran miseria e una grande povertà. Senza escludere anche l’Europa e l’America del nord, con i loro ghetti e quartieri poverissimi. Gesù arriva a loro mediante evangelisti o missionari e gli chiede: “Vuoi guarire?” Dio li vede miseri e tremanti, e nella Sua infinita misericordia li vuole salvare. Sono persone che non hanno più niente, hanno perso quasi tutto, sono stati svuotati dalla miseria e dalla povertà, e aspettano solo la morte che se li porti via. Hanno gli occhi spenti per le sofferenze e dal peccato e adesso qualcuno gentilmente e con tanto amore gli dice loro: “Dio ti ama, accettalo”. Ve lo immaginate un uomo che per tutta la vita è stato rifiutato da tutti, perfino dalla società in cui vive, e all’improvviso gli viene offerto dal Creatore stesso per bocca dei Suoi figlioli che Lui, il Signore, lo vuole salvare?

“Vuoi guarire? Vuoi essere salvato?”

Queste persone non si sono mai date a Dio forse perché non ne hanno avuto l’opportunità di incontrarlo prima, ma Dio conosce i loro affanni, la loro sofferenza continua, la loro rassegnazione a poter vivere una vita normale; Dio conosce i loro cuori e al momento giusto li libera e li strappa dall’inferno. Il diavolo li tiene legati con l’idea che Dio non li ama, che i loro simili non li amano, la società, il paese, la città, la nazione, non li amano, si sentono come la spazzatura del mondo. Ma poi arriva Gesù e gli dice: “Vuoi essere Salvato?”. E la loro vita cambia all’istante.

Il Dio della misericordia non fa grazia solo agli infermi: ciechi, zoppi, e paralitici. Dio salva anche i miserabili incalliti e li porta con sé in gloria.
Anche nei carceri dove gli evangelisti di Dio svolgono un lavoro prezioso a favore di anime che si considerano perse per sempre. Tormentati da incubi per aver fatto del male ai loro simili, chiusi da anni e anni nelle loro celle afflitti, persi e finiti. Ma anche lì Dio li raggiunge con la “Buona Novella” e con il Suo amore li chiama a sé. Anche nei penitenziari dove c’è la pena di morte, in America e altrove dove vige la pena capitale ci sono anime che vengono a ravvedimento, si può dire che ci sono più conversioni in quei carceri che fuori. Assassini, stupratori, rapinatori, persone violenti che hanno ucciso e fatto del male vengono raggiunti dall’amore di Gesù: “Vuoi essere salvato?”. Non un lungo sermone solo due parole: “Vuoi guarire?” Cioè vuoi essere liberato dal male, dal peso della sofferenza, dalle catene che ti tengono legato dal peccato? Vuoi essere salvato per l’eternità?.

Ci sono persone che vengono giustiziate malgrado Dio li abbia perdonate, nonostante abbiano ammesso la loro colpevolezza e chiesto perdono. Questi, mentre attraversano il carcere per arrivare nella camera del boia, elevano lodi al Signore, con lo stupore dei carcerieri e dei parenti che aspettano con tutto l’odio possibile la loro morte seduti nella sala “spettacolo”, separata solo da un vetro dalla camera d’esecuzione capitale. “Occhio per occhio e dente per dente questo è quel che il mondo in maggioranza desidera” e non c’è posto per il perdono, anche se poi si siedono la domenica nei primi posti della chiesa. Il fatto che Dio salva dei criminali pentiti è una cosa totalmente inspiegabile per la mente dell’uomo naturale, perché l’uomo che non conosce il Signore, crede che sia assurdo che Dio possa amare e salvare degli assassini simili. Questo perché l’uomo non rigenerato fa dei distingui sui peccati, ma per Dio il peccato è peccato. Non esiste un grande peccato o un piccolo peccato, ma esiste il peccato è basta. Ed esiste un solo perdono che libera dai peccati commessi, ed è il perdono di Dio, che lo offre gratuitamente a chi si pente.

“Io farò perire la sapienza dei saggi e annienterò l’intelligenza degli intelligenti’.
Dov’è il sapiente? Dov’è lo scriba? Dov’è il contestatore di questo secolo? Non ha forse Dio reso pazza la sapienza di questo mondo? Poiché il mondo non ha conosciuto Dio mediante la propria sapienza, è piaciuto a Dio, nella sua sapienza, di salvare i credenti con la pazzia della predicazione” (1° Corinto 1:19-21).

“Si!” Disse una ragazza che stava per essere giustiziata anni fa: “Sono colpevole e mi dispiace per il male fatto, ma non posso tornare indietro, in quel tempo non conoscevo Gesù come mio Salvatore, Egli mi ha liberata di ogni mia colpa e di ogni mio peccato, mi ha tirata fuori dal fango, mi ha lavata e mi ha fatta una Sua figliola, e fra poche ore sarò alla Sua presenza. Chiedo perdono a chi ho fatto del male anche se questo perdono mi è stato rifiutato più di una volta, vogliono vedermi lentamente morire e goderne della mia morte, ma non sanno che mentre il veleno entrerà nel mio corpo e il loro odio per me aumenterà, io starò a pochi istanti da Lui dal mio Signore e Salvatore, Lo ringrazierò e Lo abbraccerò forte a me. Queste furono le ultime parole di una condannata a morte (o meglio alla vita eterna) di una detenuta giustiziata anni fa in un penitenziario degli Stati Uniti d’America. Anche a lei Gesù si presentò e gli disse: ” Vuoi essere salvata?”. “Si!”, rispose lei, e diede il suo cuore a Gesù.

“Perché dove il peccato è abbondato, la grazia di Dio è sovrabbondata” ( Romani 5:20). Non disperatevi per il vostro peccato, Dio è potente da togliere il più sporco dei peccati, se solo ve ne pentirete.

Anche fra i drogati, i malviventi, i delinquenti, i mafiosi, gli spacciatori di stupefacenti, Dio fa arrivare loro il messaggio della salvezza mediante i Suoi evangelisti. David Wilkerson fece un lavoro eccezionale a New York portando miglia di anime senza speranza a Dio. E tutt’oggi, nonostante la sua morte, l’opera di redenzioni nei ghetti di New York continua, perché, benché affidata all’uomo l’opera è di Dio. Oggi nel mondo, mentre i grandi della terra discutono come fare per avere un potere e un controllo mondiale sull’umanità; mentre le mega chiese si dividono per l’orgoglio e l’esaltazione di avere 15.000 o 20.000 adepti; mentre i lupi vestiti da pecore sbranano cristiani nominali che corrono solo dietro ai venti di dottrine sataniche; mentre il mondo si rallegra nel peccato, Dio opera nel silenzio, fra i poveri di spirito, fra i senza speranza e sussurra alle loro orecchie: “Vuoi guarire? Vuoi essere salvato?”.
Fino a che i tempi di Dio non saranno del tutto maturi e il Signore non ritornerà, Cristo Gesù insieme con la Sua Chiesa e per mezzo dello Spirito Santo, opererà tra le macerie di un mondo corrotto, tra il chiasso delle nazioni in guerra, fra i predicatori di Satana che promettono prosperità e salute, fra le orge e i festini di uomini e donne perverse, tra le parate gay, l’avidità al guadagno facile e alle guerre tra l’umanità per i beni materiali; in quest’epoca assordante il Signore cercherà e troverà uomini che ascolteranno la Sua voce che gli chiederà:

“Vuoi guarire?”.

L’altro giorno vidi un filmato di alcune persone che salvavano dei cani randagi. Erano cani ridotti all’osso, mal nutriti, alcuni avevano la scabbia sulla pelle erano irriconoscibili. Erano stati oggetti di maltrattamenti e abbandoni da parte di persone “umane”. Si nascondevano sotto dei muri, nella spazzatura, in un gran canale quasi disseccato, nelle fogne a cielo aperto, sulle pericolose autostrade, insomma dappertutto. Alcune persone nobili e molto generose, si sono avvicinati con amore e piano piano li hanno portati con loro, li hanno curati, lavati, dati da mangiare e in pochi mesi erano come nuovi. Vivevano in giardini con altri cani meno sfortunati di loro, ma erano trattati alla pari di quest’ultimi. Qualcuno non aveva una zampa, qualcun altro un’orecchia strappata, un altro ancora portava delle grosse cicatrici profonde sul muso, ma sul loro volto, nei loro occhi, c’era la serenità, la pace e la riconoscenza verso chi gli aveva dato una nuova vita, malgrado si vedevano i segni della sopravvivenza sui loro corpi. Questi cani che oramai aspettavano solo la morte si sono ritrovati a vivere una vita migliore che mai si sarebbero aspettati ma soprattutto hanno provato l’amore e l’essere amati, qualcosa che si leggeva nei loro occhi gioiosi. Vi dico la verità: mi sono commosso quando ho visto il filmato e ho pensato subito ai riscattati di Dio senza alcuna speranza, alle persone emarginate e scartate dalla società, come quel paralitico che aspettava solo la morte invece incontrò il Creatore della vita che gli diede la guarigione del corpo e la Vita Eterna.

“Dio resiste ai superbi ma dà grazia agli umili (1 Pietro 5:5).

Ferrentino Francesco La Manna | Notiziecristiane.com
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