A CALAIS INIZIA LO SGOMBERO

calais1Sembra confermata la data del 17 ottobre per lo smantellamento della baraccopoli dei migranti.

(Jean-Baptiste François) È stata la formula usata da François Hollande, lo scorso 26 settembre durante una prima visita a Calais, a dare fuoco alle polveri. Il presidente della Repubblica aveva promesso di “smantellare totalmente, definitivamente” la baraccopoli in cui sopravvivono tra i 7.000 e i 10.000 migranti e di farlo “entro la fine dell’anno”. Gli esiliati devono essere ripartiti sul territorio in 12.000 posti nei centri di accoglienza e di orientamento (CAO).

Lo sgombero preoccupa le Ong
I due avverbi utilizzati dal capo dello Stato preoccupano molto le associazioni, tanto più che l’ordine di inizio dello sgombero potrebbe essere dato già lunedì prossimo. Finora le organizzazioni di solidarietà pensavano che lo sgombero riguardasse soltanto la “giungla” e che il centro di accoglienza provvisorio (CAP, 1.500 posti in container) e il centro Jules-Ferry riservato alle donne e ai bambini (500 posti) sarebbero stati mantenuti. Continuano a mancare informazioni precise al riguardo nonostante una lettera inviata all’Eliseo lo scorso 29 settembre in seguito alle dichiarazioni di François Hollande. “È fuori questione collaborare o avallare qualcosa che, sotto la patina della comunicazione, è in realtà un’operazione più di polizia che umanitaria”, denuncia Vincent De Coninck, di Soccorso cattolico.

Il destino dei bambini
Lo smantellamento si complicherebbe notevolmente per lo Stato senza l’intermediazione delle associazioni per spiegare ai migranti la strada da seguire. Su richiesta del governo, il prefetto onorario Jean Aribaud e il presidente dell’Osservatorio nazionale della povertà e dell’esclusione sociale, Jérôme Vignon, hanno quindi ripreso il dialogo con le organizzazioni umanitarie per mettere tutti d’accordo su una “diagnosi condivisa”. Il ministro dell’interno Bernard Cazeneuve deve di nuovo ricevere le associazioni per stabilire, in particolare, la sorte delle famiglie e dei bambini il cui desiderio resta quello di raggiungere i parenti in Inghilterra.

Sinistra coincidenza
Per l’inizio dello sgombero la data del 17 ottobre, che coincide con quella della Giornata mondiale del rifiuto della miseria, è stata avanzata dal Difensore dei diritti, Jacques Toubon, e da diverse fonti di polizia. In ogni caso le cose non dovrebbero trascinarsi, come precisa Grégory Joron, delegato nazionale del settore CRS per il sindacato Unité SGP Police-FO: “L’ordine è di sgomberare tutti prima della tregua invernale che ha inizio il 1. novembre. Dopo tale data potranno essere presentati ricorsi con procedura d’urgenza per impedire l’espulsione delle persone alloggiate nei container o nelle roulotte della baraccopoli. Lo smantellamento programmato su un periodo di 15 giorni beneficerà di rinforzi che porteranno le forze mobili da 1.000 a 2.000 agenti. “Gli scontri saranno inevitabili, si prevede una selezione per sapere chi può restare in Francia e molti saranno ricondotti alla frontiera”, prosegue Grégory Joron.

La giungla sarà presidiata
Dopo lo smantellamento gli effettivi saranno mantenuti per “vigilare affinché i migranti non tornino a insediarsi e per evitare casi di occupazioni abusive in città”, indica la prefettura. Le associazioni vogliono assolutamente che sia mantenuta l’accoglienza. Il centro dei container registra ancora 40 nuovi ingressi al giorno (da La Croix; trad. it. G.M.Schmitt/voceevangelica.ch).

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