Abbiamo mai amato la teologia più di Dio ed il nostro prossimo?

Ci sono delle volte che rimango a bocca aperta dalle parole di Gesù! Come un attaccante di rugby che mi prende in pieno, vengo scaraventato a terra e mi manca il respiro. Come un bimbo in lacrime che si è perso a Gardaland che cerca disperatamente il padre ma non riesce neanche a muoversi, a volte le parole di Gesù mi colpiscono in questa maniera. Le seguenti 25 parole di Gesù è uno di questi esempi…

“Tutte le cose dunque che voi volete che gli uomini vi facciano, fatele anche voi a loro, perché questa è la legge ed i profeti. (Matteo 7:12)…

Com’è possibile che l’Autore del Vecchio testamento, Colui che ha scritto e dato la Sua legge perfetta e sulla quale tutto il creato si appoggia, Colui che ha chiamato un popolo all’esistenza secondo la Sua volontà, Colui che entra nei minuscoli dettagli profeticamente e giurisdizionalmente, come può riassumere 40 libri perfetti in 25 parole?

Quando anche l’apostolo Paolo dichiara nel Nuovo Testamento:
Anch’io, fratelli, quando venni da voi, non venni con eccellenza di parola o di sapienza, annunziandovi la testimonianza di Dio, perché mi ero proposto di non sapere fra voi altro, se non Gesù Cristo e lui crocifisso. Così io sono stato presso di voi con debolezza, con timore e con gran tremore. La mia parola e la mia predicazione non consistettero in parole persuasive di umana sapienza, ma in dimostrazione di Spirito e di potenza, affinché la vostra fede non fosse fondata sulla sapienza degli uomini, ma sulla potenza di Dio… (1 Corinzi 2:1-5), anche questo mi spiazza…

Come può uno come Paolo, (uno che di teologia e puntini sulle “i” ne sapeva nei minuscoli dettagli, Filippesi 3:4-6), colui che ha scritto la maggior parte delle epistole del NT, (ricevute direttamente dall’Autore del VT), dichiarare che tutta questa sua sapienza, tutta questa sua conoscenza, tutto questo meticoloso studio e non solo, (ma anche il metterlo in pratica), non serviva a niente?
“Anzi, a dir vero,” (dice Paolo), “io reputo anche ogni cosa essere un danno di fronte alla eccellenza della conoscenza di Cristo Gesù, mio Signore, per il quale rinunziai a tutte codeste cose e le reputo tanta spazzatura affin di guadagnare Cristo”… (Filippesi 3:8)…

“Ah ma Sander” mi potresti dire, “in quest’ultimo caso era quando era un fariseo, prima di conoscere il Signore, prima di diventare un vero Cristiano”…
Io risponderei: “e non è la situazione di molti cristiani di oggi che reputano la loro teologia, denominazione, ragionamento ed intendimento alla pari, (se non di più), dell’essere IN Cristo?”

Paolo proclama: “… e di essere trovato in lui non con una giustizia mia, derivante dalla legge, ma con quella che si ha mediante la fede in Cristo: la giustizia che viene da Dio, basata sulla fede. Tutto questo allo scopo di conoscere Cristo, la potenza della sua risurrezione, la comunione delle sue sofferenze, divenendo conforme a lui nella sua morte”… (Filippesi 3:9,10)…

Cos’ha più valore per me, essere in Cristo con la Sua giustizia imputatomi, (e di conseguenza l’essere conosciuto da Dio, Galati 4:9), oppure il mio “pacchetto o biblioteca” di conoscenza che ho nei suoi riguardi è alla pari o perfino più importante della persona di Gesù?
Credo veramente che io sono l’insieme del bagaglio dottrinale e teologico in mio possesso, ed è questo che mi da il motivo e la ragione di esistere? Di essere quello che sono?

Gesù Invece in 25 parole, riassumendo alla perfezione l’antico patto, mi fa capire subito che è solamente Lui il motivo e la ragione che ho di esistere, (dando un vero senso a quel poco che conosco di Lui, e che perfino quello che so, anche questo l’ho ricevuto da Lui… (1 Cor.4:7/Rom. 12:3).

Quando un Calvinista dichiara che il Calvinismo, (cioè l’insieme di dottrine e teologia che lo compongono), è l’Evangelo, oppure quando uno dice che Gesù era un Calvinista, (Jeff Durbin), c’è qualcosa di sbagliato in questo. Il mettere un insieme di conoscenza teologica su un piedistallo alla pari, (o perfino sopra), il Vangelo, in pratica è dichiarare che la tua conoscenza di Dio è la verità in assoluto. Le Scritture invece prima di tutto, ci fanno presente che la Verità è una persona, ed è in quell’uomo Gesù che la tua conoscenza di Lui ha la genesi ma anche un apocalisse se Lui vuole…

Chiamare Gesù un Calvinista, è portare Dio al tuo livello di ragionare e di sapienza, (pur in buona fede e biblicamente appoggiato), mentre le Scritture dichiarano che Lui è la sapienza… LUI E’ DIO!!! (Ebrei 1:1-3)

Quando un Pentecostale dichiara che lo Spirito di Dio agisce entro determinati limiti all’interno di una scatola teologica secondo il suo ragionamento e conoscenza, (pur in buona fede e biblicamente appoggiato), anch’esso  protrae Dio ad un suo livello di ragionare e di sapienza, mentre le Scritture dichiarano che Lui è la Verità… LUI E’ DIO!!! (1 Giovanni5:6).

In tutto questo, l’uomo devia il suo amore, devozione, adorazione e fedeltà (pur in buona fede e biblicamente appoggiato), verso un insieme di ragionamenti e dogmi (anche biblici e fondati nelle Scritture), ma così facendo va contro i più importanti di tutti i comandamenti di Gesù: “Ama dunque il Signore Dio tuo con tutto il tuo cuore, con tutta l’anima tua, con tutta la mente tua, e con tutta la forza tua”. Il secondo è questo: “Ama il tuo prossimo come te stesso”. Non c’è nessun altro comandamento maggiore di questi”.  (Marco 12:30,31).

Cos’è più importante, (secondo Gesù),  la tua teologia o amare Dio ed il tuo prossimo?

Se il nostro ragionamento teologico non ci porta più vicino a questi due comandamenti, dobbiamo fermarci un attimino!

E’ per questo che Paolo ci ha detto: “ mi ero proposto di non sapere fra voi altro, se non Gesù Cristo e lui crocifisso”… perché il succo dell’amore di Dio nei nostri confronti è proprio qui. Se la nostra teologia non riflette quest’amore, il nostro Cristianesimo è solo chiacchiere e gonfiore di una conoscenza e giustizia propria, (in pratica la definizione di Gesù dei farisei e dei dottori della legge ai suoi tempi) …

La cosa più sbalorditiva in tutto questo, è che il Signore ci propone amorevolmente a ragionarci sopra con Lui: “Fammi ricordare, discutiamo il caso insieme, parla tu stesso per giustificarti… (ci dice il Signore in Isaia 43:26)…
“Allora, il mio Figlio sarebbe un Calvinista? Il mio Spirito opera in questa maniera ed in quest’altra no? Se non fosse per ME sia te oh Calvinista, sia tu oh Pentecostale, non avreste la benché minima idea di chi fossero ne l’uno ne l’altro… Se IO non ti avessi rigenerato oh Calvinista, non sapresti neanche che eri morto! Se non fosse che mi muovo come voglio, anche per te oh Pentecostale, se non fossi IO che per amore di me stesso cancello le tue trasgressioni, non sapresti neanche cosa significa essere nato e dimorante IN ME, tanto meno la terminologia battezzato…” (Vrs 25)…

«Lavatevi, purificatevi, togliete davanti ai miei occhi la malvagità delle vostre azioni; smettete di fare il male; imparate a fare il bene; cercate la giustizia, rialzate l’oppresso, fate giustizia all’orfano, difendete la causa della vedova! Poi venite, e discutiamo», dice il SIGNORE; «anche se i vostri peccati fossero come scarlatto, diventeranno bianchi come la neve; anche se fossero rossi come porpora, diventeranno come la lana»… (Isaia 1:16-18)…

Se qualcuno fra voi pensa di essere religioso, (teologo, sapiente, nella Verità), ma non tiene a freno la sua lingua, CERTAMENTE egli inganna il suo cuore, la religione di quel tale, (la sua teologia, la sua sapienza, il suo essere nella Verità) è vana. La religione pura e senza macchia davanti a Dio e Padre è questa: soccorrere gli orfani e le vedove nelle loro afflizioni e conservarsi puro dal mondo. (Giacomo 1:26,27/Isaia 58).

Conoscere Dio, ha la sua essenza nella vita pratica, non nella grandezza, sapienza o profondità di una scatola teologica teorica… (Gm 2:20,26)

Siamo tutti colpevoli di aver amato di più quello che pensavamo di Dio secondo il nostro ragionamento, più del Creatore stesso, ed in tutto ciò, l’essere anche colpevoli verso i nostri simili pensando che eravamo meglio, più giusti, più eletti, più nella Verità degli altri. E’ per questo che Gesù dice che si riconoscerà che siamo Suoi discepoli dall’amore, che abbiamo, gli uni per gli altri, (non dalla teologia, dottrina o denominazione)… (Gv 13:35).

Figlioletti miei, non amiamo a parole né con la lingua, ma a fatti e in verità. E da questo noi sappiamo di essere nella verità e tranquillizzeremo i nostri cuori davanti a lui; Da questo abbiamo conosciuto l’amore: egli ha dato la sua vita per noi; anche noi dobbiamo dare la nostra vita per i fratelli…  Tutte le cose dunque che voi volete che gli uomini vi facciano, fatele anche voi a loro, perché questa è la legge ed i profeti… (1 Giovanni 3:18,19,16/Matteo 7:12).

Sander Steall | Notiziecristiane.com

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