Che tristezza e dolore vedere le immagini dei lebbrosi di Zinder (Niger) strisciare a terra per spostarsi da un posto all’altro lungo una delle tante strade sterrate e in mezzo agli scarichi fognari a cielo aperto che scorrono a un passo dai loro piedi… che tristezza e dolore vedere quei bambini poliomielitici strisciare per terra, mentre, ogni giorno la malaria e la povertà distrugge ogni cosa che mostra un barlume di vita.
E mentre scorrevano le immagini proiettate sullo schermo, all’interno di una chiesa Evangelica di Villabate, le lacrime scendevano da sole fino al mento, pensando di come il Signore ci ha benedetti ed ha avuto pietà di noi!
Vedere quei bambini gioire per un po’ d’acqua e un pugno di riso mi ha fatto comprendere come siamo tutti figli di uno stesso Dio… Sapere che la parola di Dio arriva insieme a quel riso e a quell’acqua che veniva spruzzata sulla testa di quei bambini e che felici giocavano e cantavano proprio sotto quell’acqua mi ha riempito di gioia e mi ha toccato il cuore. A volte basta poco per manifestare l’amore di Cristo e testimoniare che Lui è l’Immenso. Ringrazio Dio per come sta’ guidando e accompagnando i fratelli e le sorelle della Missione “Malam Mourna” lì a Zinder in Niger e per avermi dato, la gioia di condividere quei momenti con loro.
L’Associazione Malam Mourna quest’anno compie 50 anni dalla sua fondazione. Malam Mourna (il signore della gioia) è il nome che i lebbrosi di Zinder (Niger) hanno dato al missionario siciliano, Leonardo Navarra. Questi, nel 1972, riceve la chiamata come missionario in Africa (Niger), dove la malaria e la povertà distruggono ogni cosa che mostri un barlume di vita. Nel fratello Leonardo, uomo dal volto sempre gioioso, nonostante le innumerevoli difficoltà che doveva giornalmente affrontare, c’è stata sempre la certezza dell’amore infinito che Dio ha per la creatura umana.
Uno dei più importanti collaboratori in Italia del fratello Leonardo Navarra, è stato il fratello Martino Listì, a tutt’oggi presidente dell’Associazione Missionaria Malam Mourna Onlus. Egli è la figura di riferimento delle chiese evangeliche italiane e di tutti gli altri enti donatori per Zinder. Il suo incontro con il fratello Leonardo fu casuale in casa di comuni fratelli evangelici, casuale perché lo evitava volutamente, sapendo che chiedeva ai giovani di andare in Africa con lui. Fu colpito dal suo parlare che metteva in risalto, alla luce della Parola di Dio, l’importanza del praticare l’amore cristiano e l’importanza della fede accompagnata dalle opere. Citò dei versi dell’epistola di san Giacomo: «Se un fratello o una sorella non hanno la possibilità finanziaria di comprarsi degli indumenti e sono mancanti del cibo quotidiano, ed uno di voi dice loro: andate in pace, scaldatevi e satollatevi, ma non date le cose necessarie al corpo, che giova?» Metteva in risalto il fatto che oggi avviene così in mezzo a molti che si nominano cristiani, ma non hanno amore e carità per i poveri, per gli ammalati, per i vecchi, per gli orfani. A parole nessuno è più cristiano di loro, ma in pratica non danno nessun aiuto a coloro che hanno bisogno. Essi pensano di avere conosciuto Cristo, perché credono nell’esistenza di Dio, in un Dio solo.
Da quella sera sentì qualcosa dentro il suo cuore e, quando il fratello Leonardo gli chiese se volesse collaborare con lui dall’Italia per i poveri di Zinder, dalla sua bocca uscì un timido sì, non sapendo neppure cosa avrebbe potuto fare. Iniziò con un gruppo di giovani della chiesa a raccogliere cartoni per strada e venderli. La prima cifra che realizzarono fu di 30.000 lire, che spedirono subito al fratello Leonardo. Iddio toccò il cuore di tanti e a poco a poco iniziò la scalata a quella montagna piena di difficoltà. La gioia del volto del fratello Leonardo Navarra incoraggiò e contagiò molti, che iniziarono ad amare il Cristo nell’aiutare il lebbroso, il piccolo affamato.
Ancora oggi i fratelli Martino Listì e Demetrio Cacioppo vanno in Niger accompagnati da alcuni collaboratori; Dio fino a oggi, fornisce loro la salute e la forza per affrontare ed adempiere il lavoro che man mano si sviluppa. Alla morte del fratello Leonardo Navarra, il 18 giugno 1991, avvenuta a causa di una malattia contratta in Niger, era convinto che quello sarebbe stato il suo ultimo viaggio, perché senza il fratello Leonardo non sentiva dentro di lui la capacità di continuare il lavoro, (L’opera è di DIO, i servi vanno e vengono). Questo era il pensiero del fratello Martino, ma non quello di Dio. Egli, il più delle volte, per mostrare la Sua gloria e potenza usa, per ragione di contrasto, le persone con i propri limiti, le proprie debolezze, le proprie incapacità, facendole diventare strumenti validi ed efficaci nella Sua mano.
Il fratello Leonardo ha lasciato una lettera, più di una lettera, un testamento da parte dello Spirito Santo dove ha chiesto al fratello Martino di non dimenticarsi mai dei suoi lebbrosi, dei ragazzi del Centro da lui fondato e, soprattutto, dei due più piccoli Alì e Lawan, allora di 7 e 8 anni. Per disegno divino, è riuscito a portarli in Italia e, dopo mille peripezie, averli in adozione.
I progetti in cantiere dell’associazione Malam Mourna, grazie soprattutto all’aiuto che arriva dal 5 x mille sono:
– ADOZIONI A DISTANZA: circa 650 bambini, dei quali seguiamo la crescita, assicurando loro la scuola e almeno un pasto al giorno anche per la famiglia;
– LEBBROSI KARA-KARA: circa 3000 ai quali si danno mensilmente 2 tonnellate di riso, 2 tonnellate di miglio e 200 Kg di datteri per i bambini. Abbiamo fornito il villaggio di due punti acqua e di una rete di energia elettrica;
– PROGETTO SCUOLA: costruiti padiglioni con classi attrezzate. In progetto la costruzione di altri padiglioni;
– PROGETTO GALMI: consiste nel finanziare delle borse di studio di corsi professionali per infermieri ed ostetrici. I corsi avranno la durata di quattro anni. Già il primo ciclo di studi è stato portato a termine e tutti coloro che ne hanno beneficiato lavorano nelle strutture sanitarie.
Aiutano anche le diverse associazioni di persone diversamente abili, sordomuti, ciechi, bambini poliomielitici, l’ospedale nazionale di Zinder, per il quale, nel 1987, è stato costruito il centro sociale, ed i servizi sociali del comune.
Pietro Proietto
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