ALTRI DUE ESPONENTI DI MST  ASSASSINATI IN BRASILE

Tragica sorte quella toccata a due militanti del Movimento dos Trabalhadores Rurais Sem Terra (MST) che nella notte tra il 10 e l’11 gennaio sono stati assassinati a colpi di arma da fuoco a Tremembé (Stato di São Paulo, Brasile). Si tratta di Valdir do Nascimento (52 anni, dirigente regionale di MST) e di Gleison Barbosa Carvalho (28 anni). Altri sei contadini sono rimasti feriti, alcuni gravemente. Gli assassini sarebbero arrivati sul luogo del delitto a bordo di un’auto e di una moto (da cui pare siano stati esplosi i colpi mortali).

Per quanto riguarda il presunto mandante, forti sospetti sono calati su un certo “ Nero do Piseiro”. Riconosciuto da alcuni testimoni come a capo della squadra della morte e con cui già in precedenza erano sorti contrasti legati alla ripartizione delle terre. In varie occasioni, l’accampamento di MST era già stato attaccato e invaso. Pare su richiesta di speculatori immobiliari operanti nella regione.

Stando ai dati ufficiali, in Brasile l’1,6% dei proprietari al di sopra dei mille ettari possiedono il 46,8% delle terre. Inoltre il 51,4% dellle grandi proprietà risulta improduttivo. Si tratta di oltre 130 milioni di ettari che in teoria, in base al dettato costituzionale, potrebbe venir espropriati.

Il movimento di sinistra MST (sorto ufficialmente nel 1984, ma attivo fin dal 1978) si batte per una giusta ridistribuzione delle terre coltivabili ossia per una riforma agraria autentica e strutturale. Da decenni procede nell’occupazione (installando accampamenti) di terre lasciate incolte o utilizzate per il bestiame. 

Entrando quindi in contrasto aperto con le lobby degli allevatori e dei proprietari terrieri brasiliani. Si calcola che gli aderenti siano circa un milione e mezzo e che almeno 350mila persone abbiano potuto usufruire di un po’ di terra grazie alle lotte comuni. Forse altrettanti sono in attesa negli accampamenti.

Gianni Sartori


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