A soli sette giorni dall’ingresso del nuovo anno, celebrato in tutto il mondo con grida di giubilo, musica, spumante o champagne, giochi pirotecnici e scenografie in cielo fatte dai droni, la terra torna a tremare con violenza in Tibet (7 gennaio), al confine tra Cina e Nepal, per una scossa di 7 gradi che ha provocato oltre un centinaio di morti e gravissimi danni.
Il nove scorso, invece, il suolo è sussultato a El Salvador con magnitudo 5.8, mentre in Perù la scossa del 5 gennaio è stata di magnitudo più contenuta (4 gradi). In California, colpita il 5 dicembre scorso un forte terremoto di 5.2 che ha creato il panico perchè nella faglia di Sant’Andreas è atteso da anni il famoso “Big One”, il sisma previsto superiore agli 8 gradi, il fuoco sta devastando da giorni la zona residenziale di Pasadena, Malibù e Los Angeles.
Le sontuose ville di star del cinema come Ben Affleck, Anthony Hopkins e Paris Hilton sono state distrutte completamente, gettando nello sconforto i divi del cinema che hanno “pianto” vedendo le fiamme distruggere le loro case.
La vegetazione della zona, estremamente secca per la scarsità di pioggia degli ultimi anni, ha fatto da combustibile naturale per i fulmini, le linee elettriche e anche per i piromani, sì da favorire i fortissimi venti caldi che soffiano nell’area. Cinque le vittime sinora accertate.
Vedendo i filmati in rete mi è venuto alla mente il passo di Giacomo 5:1 dove il discepolo rivolge ai “ricchi” un severo monito: “E ora a voi, ricchi, piangete e gridate per le sciagure che vi sovrastano! Il fuoco nelle scritture è sempre indice del “giudizio divino”, cosicché questa calamità richiama, a mio parere, un avvertimento per tutti coloro che, credenti e non, cumulano tesori sulla terra anziché in cielo (Matteo 6:19-20), legandosi morbosamente ai beni materiali.
La ricchezza in sé non è peccato, ma il rapporto con essa non deve imprigionare il nostro cuore, poichè “niente abbiamo portato in questo mondo e niente porteremo con noi.
Salvatore Di Fede
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