Ancora gender a scuola. Sbarca in un liceo nel napoletano

E’ spesso dai social che scopriamo, ultimamente, che le varie associazioni LGBT non si sono fermate per un momento, nelle loro azioni di pervasivo indottrinamento nelle scuole. Nel caso di cui stiamo parlando si tratta, nello specifico, del liceo statale “Salvatore Di Giacomo” di San Sebastiano al Vesuvio.

Il post è il seguente: “Odio le video call e sono un convinto NO DAD, ma ieri mi sono ritrovato in collegamento con un liceo di San Sebastiano al Vesuvio, in occasione della “Settimana dello studente”, per parlare di questioni legate alle problematiche della comunità LGBT*. L’autore del post è Danilo B. Di Leo, sostenitore di Arcigay Antinoo di Napoli, che ha dunque tenuto un intervento online, di cui una minima parte viene riportata tramite un video condiviso nel suo post.

“Sarebbe bello – ha affermato – vivere in una società in cui i tuoi genitori danno per scontato che puoi innamorarti tanto di un uomo, quanto di una donna […] viviamo invece in una società che deve ridicolizzare, perché oggi per far ridere si deve parlare o di gay o di trans. E’ vero che le persone transessuali vivono la prostituzione ma perché sono costrette. Perché le donne transessuali soprattutto vivono in una società che già critica di per sé le donne cisgender che già hanno uno stipendio più basso, figuriamoci le persone transessuali!”.

Segue poi, nel discorso di Di Leo, il riferimento allo sketch comico di Checco Zalone sulla fiaba “trans” recitata al Festival di Sanremo, presentata come l’emblema della ridicolizzazione a cui sarebbero destinate le persone gay o trans. Peraltro nel post di Di Leo si legge che questo suo “contributo” è stato inserito all’interno della “Settimana dello Studente” del liceo in questione. Così, spulciando i vari documenti presenti sul sito internet del liceo, abbiamo appurato che la Settimana dello Studente si è tenuta da martedì 1 febbraio a lunedì 7 febbraio. Dando un’occhiata al calendario allegato, inoltre, abbiamo potuto appurare anche l’esistenza di altre iniziative di dubbia moralità, come corsi di sessuologia per le seconde classi e corsi , per le terze, tenuti da Arcigay contro le discriminazioni sessuali e di genere.

Ci chiediamo se queste attività, come da regolamento, siano state vagliate e approvate dal Consiglio di Istituto, prima di essere inserite ufficialmente sul sito della scuola. È sconcertante, infatti, notare l’automatismo di certi “processi educativi” e l’assenza totale del riferimento al ruolo genitoriale che sembra essere totalmente sostituito da associazioni apertamente schierate.

La scuola, infatti, dovrebbe al contrario promuovere una sana e reciproca alleanza educativa con le famiglie, anziché porsi come l’ennesimo ostacolo alla libertà peraltro costituzionalmente sancita, dei genitori, di educare i propri figli secondo il proprio personale pensiero.

https://www.provitaefamiglia.it/blog/il-gender-sbarca-anche-in-un-liceo-nel-napoletano

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