ANCORA SCIOPERI DELLA FAME NELLE PRIGIONI TURCHE

In Turchia, a cinque anni dalla morte in sciopero della fame di Helin Bölek, di Ibrahim Gökçek e di altri musicisti di “Grup Yorum”,la tragedia potrebbe ripetersi.

Da mesi dieci prigionieri della sinistra radicale sono in sciopero della fame per protestare contro l’isolamento carcerario (in particolare nelle prigioni di tipo S, Y et R), contro i trasferimenti forzati e per ottenere condizioni di detenzione meno disumane.

Anche se, va detto, senza aver per ora suscitato movimenti di solidarietà particolarmente intensi e massicci. Forse per indignarsi si aspetta il primo morto?

Varie iniziative, per quanto minoritarie, si sono comunque tenute in alcune città europee. 

Mentre per uno di loro, Sercan Ahmet Arslan, siamo ormai oltre il duecentesimo giorno di digiuno, solidarietà concreta è venuta dal comunista libanese Georges Abdallah (proveniente da un famiglia cristiano-maronita, detenuto in Francia dal 1984) che ha rifiutato di alimentarsi mercoledì 7 maggio.

Gianni Sartori

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