Anno nuovo vita nuova… ne siamo proprio sicuri?

Nonostante la terra, da oltre un decennio, sia provata da svariate calamità (vedi i recenti roghi che da giorni bruciano l’Australia è il Brasile), il mondo intero si ostina a celebrare la fine dell’anno, dimenticando tutti gli eventi climatici che hanno segnato il 2019 da una estremità all’altra del pianeta: ciò dimostra che non c’è alcuna volontà di piegare le ginocchia davanti a Colui che ha fatto cieli e terra.

E, infatti, da nord a sud, da est ad ovest, tutte le nazioni si apprestano a festeggiare in pompa magna la fine dell’anno, piuttosto che riflettere su quanto è accaduto in questi dodici mesi e ravvedersi. Malgrado i tragici avvenimenti climatici, sismici e idrogeologici che hanno caratterizzato l’anno che sta per finire, non ci si è forse augurato la stessa cosa per il 2018 e gli anni precedenti?

Cosa è cambiato dopo i fiumi di spumante, i concerti live nelle piazze europee, i botti e i coreografici fuochi d’artificio che hanno accompagnato il 31 dicembre di ogni anno? E riguardo al nostro paese, cosa è avvenuto nel corso del 2019, ad esempio, dopo il rituale scaramantico di mangiare chicchi di lenticchie a mezzanotte la notte di san silvestro del 2018, che porta fortuna? Molta gente lo fa tuttora per rispettare la “tradizione”!

Tradizione o superstizione? Se dovessimo fare l’elenco dei disastri da gennaio ad oggi in tutto il mondo, la lista sarebbe lunga, e se si considera il consueto e puntuale “miracolo di san gennaro a Napoli, laddove l’ampollina col sangue coagulato si scioglie due volte l’anno, come mai non vediamo soprattutto la Campania “protetta” dai crimini della camorra, e di conseguenza la nostra nazione “preservata” dalle calamità idrogeologiche? Eclissi, alta marea a Venezia, sisma nel Mugello, frane e trombe d’aria, tanto per citare alcuni fatti di cronaca del corrente anno, possibile mai che non spingono gli italiani a meditare con attenzione? E perchè a molti sfugge che nemmeno la presenza, a Roma, del vicario di Cristo (vicario secondo la dottrina vaticana), ci preserva dai tragici cambiamenti climatici?

Purtroppo, la cecità spirituale che avvolge il papato romano e la massa di fedeli è così grande che nessuno si pone interrogativi, quando sarebbe sufficiente investigare nei vangeli di Matteo 24 o Luca 21 per scoprire che l’emergenza climatica che interessa il globo intero non è un fatto casuale che può trovare soluzione nelle campagne della svedese Greta Thumberg.

Purtroppo, nel 2020 le cose non miglioreranno, pur con tutti gli auspici di “buona fine” e “buon principio”, ma non perché chi scrive è un pessimista che fa del terrorismo psicologico, ma perché lo dice Gesù stesso nei suoi ultimi discorsi profetici. Tuttavia, sancito che stappare una bottiglia di spumante e scambiarsi gli auguri non è peccato o sacrilegio; c’è solo una Persona che può rendere l’anno che sta per entrare un tempo effettivamente “nuovo”: Gesù Cristo! A patto che lo si accolga come Signore e Salvatore (Giovanni 1:12), mentre il tempo della Grazia è ancora disponibile per chiunque desidera vedere un anno davvero “rinnovato” e una vita concretamente “trasformata”.

Salvatore Di Fede

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