ATTRAVERSA IL TUO GIORDANO

È importante uscire di tanto in tanto dallo scorrere della storia biblica, fermarsi a meditarne gli eventi per analizzarne a fondo qualche passo, per comprenderne il profondo messaggio spirituale.
Alcuni si stupiscono quando consiglio loro di leggere la Bibbia… e i commenti mi lasciano intuire che quando lo fanno si fermano ad una lettura superficiale. “ho provato, ma non ci ho capito niente” …è l’affermazione più comune, oppure” la Bibbia? Ci sono solo guerre e morti” e altre cose del tipo.
“Presi” dalla narrazione, Immaginano, come in un colossal cinematografico gli eventi narrati. L’esodo biblico ad esempio…
Lo sforzo enorme di centinaia di migliaia di persone (un popolo intero) che dopo immani fatiche arrivano finalmente a vedere il luogo dove si stanzieranno.
Una fatica, racconta la Bibbia, durata quarant’anni anziché poche settimane.
E poi… dopo averla letta una volta? Conoscono la storia ma nulla di più.
Noi invece, proviamo ad Immaginare il felice arrivo, dopo una vita trascorsa nel deserto, in un paese dove scorre latte e miele, in un luogo dove vivere una vita spirituale, quale gioia!

SULLA RIVA DEL FIUME.

Tutta questa fatica per poi trovarsi davanti un fiume.
Il fiume, è un luogo di confine, una “zona” fluida, molle e conformabile che in uno stesso tempo separa ed unisce due luoghi ben precisi… come l’anima! In questo caso il Giordano.
La Bibbia lo sappiamo è “anche” un racconto storico, ma sopratutto un insegnamento spirituale, la voce perenne del maestro che continua ad insegnare.
Essa spesso è vista come una spada, una spada, che con precisione millimetrica separa lo spirito dalla carne.
È appunto, un lungo cammino nel deserto per arrivare sulla riva della nostra vita interiore, nella quale è indispensabile immergersi per proseguire oltre.
Un’abluzione che lava e purifica, l’essere viene piano piano sgravato dalla vecchia natura, affiora là in mezzo alle acque un uomo nuovo.
Là tra i flutti ogni scelta è ancora possibile, andare avanti o restare? certo è che la riva spirituale ora è più vicina.
Non è che un inizio, difatti pur arrivati nella Terra Promessa gli israeliti dovettero combattere non poche battaglie.
L’acqua della parola è fonte di vita che nutre e cresce, lo spirito ne trae piacere, l’anima si eleva si stacca dalla sponda melmosa, la carne ora può essere messa a tacere!
Dall’altra riva si ode una voce il Signore chiama le pecore … Ed esse conoscono il loro pastore.

La metafora del fiume ci occorre per comprendere come le due vite, quella naturale è quella spirituale, siano due esperienze ben separate anche se condivise da un individuo per un certo tempo.
Una pessima vita materiale può intaccare l’integrità dell’anima, “inquinare il fiume”, renderla triste sofferente.
Una dignitosa vita materiale giova solo a se stessa.
Una profonda vita spirituale eleva l’anima, corregge e educa anche una vita naturale scorretta.
Una vita spirituale scorretta è impossibile…semmai ignara, sofferente, lo spirito è proprietà divina.

L’Anima assoggettata alla materia, goffa guarda verso il basso. Si ciba di cose immonde che per qualche tempo chetano i morsi della fame spirituale, facendocela scordare, soddisfatta momentaneamente pare gioire.
Il figliol prodigo lontano dalla casa paterna avrebbe voluto cibarsi di cibo per maiali.
In questo modo, lentamente, l’anima si allontana dallo spirito, ma la materia non lo può “intaccare” esso è proprietà divina.
Così la sofferenza continua rende la carne ancora più caduca, e l’Anima ancora più separata dallo spirito, è come prendere dei colpi sempre nello stesso punto. Prima un gonfiore, poi un livido, poi una piaga…
Si prova angoscia, spaesamento, non c’è più tempo! abbiamo bisogno di gratificazione immediata, cibo disponibile ora!. L’anima come soggetta ad una “dipendenza” sente la necessità di qualcosa che la sedi rapidamente e il “mondo” è pieno di queste medicine.

IN PACE CON IL MONDO NELLA PACE DEL SIGNORE

Gios 3:13 E non appena i sacerdoti che portano l’arca di DIO, Signore di tutta la terra, avranno posato le piante dei piedi nelle acque del Giordano, le acque del Giordano, quelle che scendono dalla parte superiore, saranno tagliate e si fermeranno in un mucchio».

La parola ci insegna:” Voi siete nel mondo, ma non siete del mondo”
Viviamo buona parte della nostra vita preoccupati per qualcosa che sappiamo già non appartenerci, la carne presto o tardi dovrà abbandonarci, e dopo che sarà?
È certamente un obbligo quello di curarsi, di mantenersi in salute, per quanto questo sia possibile a ciò che è esposto alla “corrosione” del mondo.
Sappiamo che la nostra esistenza terrena è soggetta ad eventi che non dipendono da noi, ma tendiamo ugualmente a vivere il nostro corpo con una preoccupazione esagerata… finendo con il trascinare la nostra anima in una continua condizione di disagio pur non essendo ammalata…
Non lasciamo mai le preoccupazioni mondane sulla riva che gli compete, le portiamo con noi nel guado.
Peggio! invece di portare noi stessi sul versante spirituale cerchiamo di portare lo spirito nella vita del mondo affinché diventi una soluzione, una cura un palliativo ai nostri disagi.
Occupatevi del Regno (dice la Bibbia) e tutto il resto vi sarà sopraggiunto.

Mt 6:33 Cercate prima il regno e la giustizia di Dio, e tutte queste cose vi saranno date in più.

E dopo che sarà? Che succederà se attraversiamo il fiume?
L’esperienza di una vita spirituale è tangibile, essa si concretizza con il manifestarsi dei frutti dello spirito… Amore, Gioia, Pace, Pazienza, Benevolenza, Bontà, Fedeltà, Mansuetudine, Autocontrollo …nello Spirito! È lì che vanno goduti.
Tentiamo (senza varcarne la soglia) di vivere una originale esperienza spirituale, ma in realtà stiamo solo approssimandola.
Ciò che pensiamo di vivere come frutti dello spirito in realtà spesso maturano nella nostra vita naturale.
Amiamo (pensando che sia amore) fin tanto che qualcosa non s’incrina, o talvolta mettendo in atto un perfetto comportamento coniugale di sopportazione o di mutuo soccorso famigliare, di sostegno reciproco, oppure di attrazione fisica … siamo pazienti fin tanto che non si supera un certo limite … abbiamo pace fino a quando i problemi non ci assillano, siamo benevoli tanto più con chi ci aggrada, mansueti si! Ma senza esagerare.
Quando qualcosa si manifesta dallo spirito diviene stabile e incontrovertibile.
La pace nel Signore non può venire intaccata dall’ultimo guaio accaduto, Il Signore calma le acque!

LA NOSTRA VITA… UN TEMPO NEL DESERTO.

La nostra vita paragonata alla Terra di Canaan o All’ Eden può essere immaginata come un deserto. Un deserto da attraversare, trovare la fine delle dune dell’aridità è lo scopo principale del nostro cammino.
Siamo soliti pensare che finito il tempo si sia arrivati al traguardo, ma una visione spirituale ci farà comprendere che non siamo che al via.
Certo sarebbe bello saperlo prima con certezza, ma per questo si ha fede.
Sappiamo che il nostro fisico è soggetto a invecchiamento, a malattia, a morte, è un dato di fatto non c’è da stupirsi o inorridire.
Ma io vorrei parlare di come il nemico numero uno voglia farci credere subdolamente che la malattia (la preoccupazione per le cose del mondo) coinvolga tutto il nostro essere.
Egli da e toglie con l’ intento di oscurare la nostra vista spirituale, questo per carpirci l’anima.
Vorrei parlare di come i disagi, i problemi in genere, gli avvenimenti drammatici, siano legati alla sponda del fiume dal lato del deserto e di come non possono attraversare il fiume, le cose materiali appartengono al mondo materiale.
Vorrei parlare di come il male diffonda questa visione: che i problemi di tutti i giorni pesino sull’anima senza soluzione, per allontanarla dalla pace del Signore.
“Devo stare qui nel deserto a risolvere i miei problemi” certo sarebbe meglio entrare nella terra promessa in un luogo spirituale dove c’è latte e miele.
… Vorrei parlare di come il male vuole farci credere che il nostro comportamento sia imperdonabile davanti a Dio e quindi meglio stargli lontano.
La parola di Dio ci insegna qualcosa di diverso, che la carne morirà e che l’anima vivrà (in bene o in male) l’eternità.
lo spirito si congiungerà a Dio e l’Anima come una sposa incontrerà il suo sposo, questo dopo essersi preparata.
Ora se abbiamo discernimento di cosa è la carne, non possiamo aspettarci nulla di più, la carne è caduca, si ammala, prova dolore e sofferenza, subisce il tempo e le intemperie e non può intaccare lo spirito.
La sponda del fiume che guarda al deserto è spoglia, arida da qui nulla ci fa pensare che dall’altra parte sia diverso.
Ovvio: da qui anche la visione e carnale i pensieri e i sensi hanno la stessa origine materiale, questa è la subdola visione del male. Niente da fare bisogna attraversare il fiume.
… Vorrei parlare di come spesso vorremmo portare la terra di Cannan al di qua del giordano, senza immergerci nel fiume.

Gal 6:8 Perché chi semina per la sua carne, mieterà corruzione dalla carne; ma chi semina per lo Spirito mieterà dallo Spirito vita eterna.

Ap 1:16 Nella sua mano destra teneva sette stelle; dalla sua bocca usciva una spada a due tagli, affilata, e il suo volto era come il sole quando risplende in tutta la sua forza.

Francesco Blaganò | Notiziecristiane.com

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