Mi chiamo Sara, ho 19 anni e sono di Brindisi.
Sono nata e cresciuta in una famiglia cristiana evangelica; sono la nipote di un pastore e da sempre nella mia vita ho sentito parlare di Gesù e di come trasforma il cuore di chi crede in Lui. Per una ragione o per un’altra, mi sono ritrovata a non ascoltare i sani consigli che i miei genitori e la mia famiglia mi davano nell’età più difficile, che è quella dell’adolescenza.
Ero ribelle e qualsiasi cosa mi si dicesse io non l’accettavo, bensì facevo tutto il contrario. Volevo scoprire cosa significasse fare una vita mondana, e per questo, avendo un padre molto rigido, facevo ogni cosa di nascosto dai miei genitori, caricandomi di disobbedienza e ribellione.
Persi la testa per un ragazzo poco più grande di me. Questo per me fu un legame e non una semplice cotta da adolescente. Questo legame divenne talmente forte che mi portò solo ad odiare tutto ciò che avevo di più prezioso intorno e i miei genitori, che volevano preservarmi dalle conseguenze di una scelta non presa secondo la volontà di Dio.
Ben presto, mi trovai ad avere atteggiamenti violenti nei confronti di mia madre, ero ingestibile e mi sentivo dominata da qualcosa più forte di me, avevo pensieri di morte e non riuscivo a vedere mai il lato positivo nelle cose. Non ero una ragazzina felice e di questo ne ero consapevole.
Un giorno, proprio da questo ragazzo ebbi una delusione talmente forte che caddi in una profonda depressione, non volevo più vivere e, nonostante io ci tenessi allo studio, alla famiglia e a dare il meglio di me in ogni cosa, mi ritrovai in un letto senza la minima voglia di vivere. La mia famiglia pregava per me ma io mi sentivo persa, legata e troppo depressa per accorgermene.
Una mattina, mia madre, che in quel tempo preferiva non lasciarmi mai sola a casa, decise di uscire per fare delle commissioni. La mia mente considerava il pensiero di andare in cucina e prendere un arnese tagliente per mettere fine a quella che era una vita triste e senza gioia. Entrai nella stanza, chiusi la porta a chiave dietro di me e, guardando fisso il pavimento, scorsi sotto il letto un bigliettino, lo presi e lessi: “Ricordati del tuo Creatore nei giorni della tua giovinezza” (Ecclesiaste 12:3). Rimasi colpita, ma appesi quel foglietto allo specchio e mi andai a sedere, appoggiai il coltellino da cucina sul polso e la mente cominciò a giocarmi brutti scherzi. Sentivo delle voci che mi dicevano di farlo, tanto non avevo speranza, a che serviva vivere così? Avevo ormai deciso, d’un tratto sentii una voce diversa, Qualcuno mi ripeteva continuamente e con tono più forte: “Io sono la via, la verità e la vita, l’unica gioia, l’unica speranza, io ti posso ridare tutto, credi in me, ricordati del tuo Creatore”. Incominciai a piangere e mi inginocchiai a terra gridando a Dio e dicendogli: “Se tu ci sei veramente, fa che la mia vita cambi, dammi la gioia perché dentro sono morta”. Aprii la Bibbia che mio nonno mi aveva regalato, e trovai un versetto che mi spiazzò: “Il Dio dei tempi antichi è il tuo rifugio; e sotto di te stanno le sue braccia eterne. Egli scaccerà il nemico davanti a te e dirà: Distruggi! Allora Israele dimorerà da solo al sicuro, in un paese di frumento e di mosto e il suo cielo stillerà rugiada. Tu sei felice o Israele! Chi è pari a te, un popolo salvato dall’Eterno? Egli è lo scudo che ti aiuta e la spada della tua maestà” (De 33:27-29).
Così incominciai a leggere e pregare del continuo, e la mia vita venne trasformata al punto che ora non so più dove riporre la mia gioia! Chi mai può dire “sono troppo piccola per accettare il Signore”? Dio è stato la mia salvezza a soli 15 anni e da allora ogni cosa è cambiata.
Chiudo la mia testimonianza con un versetto: “Come tu non conosci la via del vento, né come si formino le ossa nel grembo della donna incinta, così non conosci l’opera di Dio che fa tutto”. Dio vi benedica!
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PROGETTO DI MANUEL PISANU
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