BELGIO: IL TRIBUNALE ASSOLVE L’ANTIRAZZISTA NORDINE SAID

Come era lecito aspettarsi, si profila l’assoluzione di Nordine Saïd (militante antirazzista e anticolonialista, esponente di “Bruxelles Panthères”) da parte del Tribunale di Tournai. Nel 2018, in sintonia con la campagna “Pour une ducasse sans Blackface”, Nordine aveva inviato due dettagliate richieste (via email) alle autorità comunali contro la tradizionale “grande sortie des nègres” (un evidente retaggio dell’era coloniale) nella “ducasse des Culants” (tipica festa patronale, una sorta di carnevale settembrino) nel paese di Deux-Acren (nel comune di Lessines). Ottenendone l’annullamento, ma scatenando l’indignazione dell’organizzazione che organizza l’evento. Nove mesi dopo, l’associazione organizzatrice della festa (l’ASBL Marché Nocturne des Culants) si costituiva parte civile contro “Bruxelles Panthères” denunciandone i responsabili per “minaccia di attentato e bullismo” (nientemeno!).
Reati per cui Nordine Saïd rischiava anche la carcerazione.

Dando prova di senso delle proporzioni, il Tribunale ha stabilito che i due messaggi inviati da “Bruxelles Panthères” non rappresentavano una minaccia, ma piuttosto in modo per sensibilizzare i partecipanti alla festa patronale sulle tematiche inerenti al razzismo (per quanto mascherato da folclore tradizionale). Così come non costituivano nemmeno una forma di “bullismo” in quanto erano stati inviati al sindaco (il borgomastro Pascal de Handschutter, un socialista, poi convocato in Tribunale come testimone) e ai consiglieri comunali.

Non direttamente agli organizzatori (l’ASBL Marché Nocturne des Culants). Piuttosto, vien da dire, era la denuncia di ASBL Marché Nocturne des Culants a costituire un attacco alla libertà di espressione.

Una curiosità, nel 2019 l’evento veniva riproposto sotto altre (false) sembianze, ribattezzandolo “grande sortie des diables” (quasi una provocazione). Quando Nordine Saïd  e un altro militante antirazzista si erano recati sul posto (14 settembre 2019) per vedere di persona se i cambiamenti erano sostanziali o solamente di facciata, venivano immediatamente circondati da una decina di poliziotti, identificati e perquisiti. Solo dopo l’intervento del sindaco, qui presente, ai due veniva concesso di assistere alla sfilata. Ma potevano allontanarsi senza venir aggrediti dagli abitanti del paese solamente sotto scorta.

Nel frattempo anche il sindaco annunciava l’intenzione di denunciare a sua volta “Bruxelles Panthères” per “diffamazione” nei suoi confronti in quanto (nota bene) lui “non aveva denunciato in precedenza l’organizzazione antirazzista”. Anche se poi la cosa era decaduta, rimane vagamente surreale (del resto Lessines è pur sempre la patria del “saboteur tranquille” Magritte).

Gianni Sartori

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