Che reazione abbiamo verso quelli che bestemmiano?

Una domanda che spesso ci tormenta… perché non sappiamo come comportarci e nello stesso tempo non sappiamo come reagire quando sentiamo qualcuno bestemmiare il nome di Dio? Certamente proviamo un senso di dolore, ripudio, indignazione, anche rabbia, ma succede spesso che stiamo zitti di fronte a queste “provocazioni”, non interveniamo anzi spesso ci limitiamo a condannarli in silenzio, dentro di noi. Perché non interveniamo?  Per vergogna, per non rischiare di essere ridicolizzati, per non fare la figura di chi non si fa gli affari suoi o per paura di provocare una reazione che comporterebbe altri danni per e per gli altri?

Tanti bestemmiano… Al nord Italia spesso quasi come linguaggio comune ma anche qui al sud parliamo contro il Figlio con la nostra incoerenza.

Non sempre dalle nostre  bocche escono “melodie celestiali”.

Ebbene, bestemmiare contro lo Spirito significa rifiutare quel frammento di bene che si trova in ogni storia umana. Significa bestemmiare contro la vita. Contro di ciò che è più autentico della vita di ciascuno.

In genere quelli che bestemmiano manifestano indubbiamente un degrado culturale, spirituale e morale ma la cosa più sconvolgente e che non pensano che ci stiano costringendo a subire un’autentica violenza costringendoci a subire un’offesa nei nostri affetti e nella nostra cosa più cara che è la fede, ma vale la pena guardare il peccatore da un’altra prospettiva?

Analizziamo per un istante i “non credenti” o quanti praticano altre religioni.

Un essere umano in quanto tale, qualsiasi sia il suo credo, non può restare indifferente al richiamo di gioia, comprensione umana e pace che viene dallo Spirito. Può anche non sapere che venga dallo Spirito Santo, non importa.

Ribellarsi all’essenza di questi valori è anti-umano, non soltanto anti-cristiano. Perché quando ci chiudiamo alla vita, la vita si chiude a noi. Ma finché manteniamo una fessura aperta, anche un briciolo di speranza , allora, non dovremo temere le autorità esterne o interne al nostro cuore che vogliono condannarci. Lo Spirito Santo sarà in grado di entrare e ci difenderà suggerendoci le parole di forza e animo che solo Lui può donare quanto tutto sembra perduto.

A questo si aggiunge che per ogni persona c’è un proprio vissuto, una situazione familiare sempre diversa da cui si acquisiscono, esperienze positive e negative che influiscono senza dubbio a formare il carattere per cui, riteniamo, che il nostro puntare il dito sia inevitabilmente sempre errato.

Mostriamo al contrario la nostra parte migliore che rispecchia il cuore del Padre.

Sarà sempre l’amore a demolire ogni “altare” sconnesso, ogni muro “impreciso”, ogni cuore indurito.

Vincenzo Lipari | Notiziecristiane.com

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