Chi sono i Testimoni di Geova?

I “Testimoni di Geova” sono apparsi sulla scena religiosa solo di recente – da circa un secolo (Prima erano conosciuti col nome di “Russellisti”, dal nome del primo Presidente della “Società Torre di Guardia di Sion” (fondata nel 1879), il “pastor” Charles Taze Russell; ma solo nel luglio del 1931, a Columbus, nell’Ohio, assunsero l’attuale titolo di “TESTIMONI DI GEOVA”, ad opera del secondo presidente della società; il “giudice” Joseph Franklyn Rutherford), ciò nonostante hanno la pretesa di essere i soli testimoni del “VERO” Dio.

Essi si contraddistinguono in modo particolare perché pongono il rilievo il fatto che il NOME del vero Dio sia “GEOVA”. Ciò induce a credere che essi pensino sia insufficiente definirsi solamente “Cristiani”. Ora, ci risulta invece che gli Apostoli e tutti i credenti primitivi fossero chiamati semplicemente “Cristiani” e si considerassero “TESTIMONI DI CRISTO”. Ciò bastava allora e dovrebbe perciò bastare anche oggi. Se si fosse trattato di un errore, gli Apostoli e i primi discepoli avrebbero dovuto correggerlo, e sostenere invece che bisognava essere testimoni di “GEOVA; o perlomeno che non era sufficiente essere soltanto testimoni di “CRISTO” e che sarebbe stato necessario definirsi almeno “Cristiani Testimoni di Geova” (Così spesso si autodefiniscono i TdG nei loro scritti). Ma gli Apostoli e i primi credenti erano consapevoli di non fare nessun torto a Geova, chiamandosi semplicemente “Cristiani”, anzi i servitori di Dio erano coscienti che stavano adempiendo un comando di Gesù, il quale aveva detto loro: “voi MI sarete testimoni” (atti 1:8); e difatti: “Gli Apostoli con gran potenza testimoniavano della resurrezione di Gesù” (Atti 4:33).

Questa era la TESTIMONIANZA degli Apostoli e questo soltanto era sufficiente; anzi essi, lungi dal menzionare il nome di “Geova”, annunciavano il nome di “Gesù” con rammarico dei TdG, i quali – per quanti sforzi facciano – non riescono a dimostrare che gli Apostoli usassero il nome di “Geova”. Ora dunque, poiché non si può dare, improvvisamente, un colpo di spugna a duemila anni di Storia Cristiana, rimane a totale carico dei TdG dimostrare, per l’appunto, che la TESTIMONIANZA resa nei secoli a Cristo sia errata, e che sia, di conseguenza, errato o insufficiente, essere considerati semplicemente “Testimoni di CRISTO”. Quanto a noi, tanto per cominciare, contestiamo come inesatta la denominazione di “Testimoni di Geova”, e cercheremo di spiegarne le motivazioni, cercando di stabilire, prima di confutare le dottrine dei TdG stessi: I TdG in modo improprio, si autodefiniscono “testimoni”, perché nella realtà NON SONO “testimoni”. In secondo luogo, cercheremo di IDENTIFICARE chi è il “Geova” di cui parlano: se, cioè, corrisponda all’Iddio che è stato “rilevato” nella Bibbia, o non sia piuttosto UN ALTRO Dio, un Dio diverso, con una personalità e carattere differenti dal Dio che ci viene tratteggiato nella Bibbia.

TESTIMONI DI “GEOVA”

Abbiamo detto che i TdG IMPROPRIAMENTE si autodefiniscono “Testimoni” e aggiungo anzi che non dovrebbero essere chiamati tali, perché non hanno le credenziali per essere considerati dei veri “testimoni”, Perché mai? E quali sono le credenziali di un vero “testimone”? Cerchiamo di vedere che significhi “Testimoniare”. TESTIMONIARE significa:

Addurre delle prove intorno a Fatti ACCADUTI; e, nella fattispecie, intorno a FATTI accaduti in relazione alla propria vita. Perciò appare chiaro che, per quanto riguarda il “tempo”, la “testimonianza” deve riferirsi al passato o al presente (È scritto però che lo Spirito di Cristo che era nei profeti “testimoniava ANTICIPATAMENTE delle sofferenze di “CRISTO” e delle glorie che dovevano seguire” (Pietro 1:11). Ciò però è detto solo riguardo a “CRISTO”; ma in tal caso quel “testimoniare” ANTICIPATAMENTE” corrisponde a “profetizzare”; infatti è anche scritto che “la testimonianza di GESÙ E LO SPIRITO DI PROFEZIA” Apocalisse 19:10); e, per quanto riguarda il contenuto che costituisce l'”oggetto” della testimonianza, notiamo subito l’assenza di questi FATTI che dovrebbero costruire L’OGGETTO della loro testimonianza.

Essi parlano di un futuro sempre “imminente” (spesso pronosticando date che poi risultano fallaci); annunciano “l’imminente battaglia di Armaghedon, nella quale “GEOVA” distruggerà tutti gli empi assieme alla “cristianità scellerata”, e parlano della futura “terra paradisiaca” in cui abiteranno i “sopravvissuti” di Armaghendon, quindi ci invitano a passare nelle loro fila, diventando TdG, per poter sperare di “scampare” in quel terribile giorno e per poter anche noi “vivere eternamente” nella suddetta “terra paradisiaca”, che, poi, sarebbe la stessa Terra su cui abitiamo, purificata però dagli uomini empi. In questo consisterebbe la “salvezza” che essi annunciano. L’idea della “SALVEZZA” è stata defraudata dei suoi valori e ridotta a un mero “SOPRAVVIVERE”! Senza drammi, senza patèmi d’animo, senza parlare di “PECCATI” né della necessità del “RAVVEDIMENTO” o della “CONVERSIONE”, senza annunciare la necessità della “NUOVA NASCITA” argomento che cercano accuratamente di evitare nelle discussioni, anzi, a tal riguardo, sostengono che NON E’ NECESSARIO ” nascere di nuovo”, senza badare a ciò che Gesù invece disse: “BISOGNA che nasciate di nuovo”, (Giovanni 3;8), senza parlare di “SANTIFICAZIONE”… tutto viene passato in silenzio.

La vita dei TdG è un FUTURO SENZA PRESENTE, ed inoltre, è un futuro illusorio! – Per loro non è avvenuto nulla che possa causare “ora” una crisi salutare nella vita dell’uomo; essi SPERANO soltanto di poter “sopravvivere”, senza essere prima redenti. Essi pensano che si avvieranno in una sorta di “perfezione della carne” durante il “Regno millenario di Cristo”. Ma il PRESENTE è “vuoto” perseguendo una smodata attività propagandistica imposta dal loro “governo teocratico” che fa capo a Brooklyn (N.Y.). Di ciò sono paghi, anche se nel fare ciò hanno sacrificato la propria individualità e son divenuti simili a marionette che ripetono “pappagallescamente” quello che viene loro impartito “dalla loro Corpo Diplomatico”, senza accettarsi personalmente se ciò che viene loro propinato corrisponda alla verità scritturale o meno. E ciò nonostante si definiscono “testimoni”. Ma “testimoni” DI CHE COSA? O forse essi pensano che sia sufficiente dire ad altri che Dio si chiami “GEOVA”, per considerarsi testimoni? Non potrebbe essere ciò, invece, “strumentalizzare” il nome divino come mezzo propagandistico della propria setta cercando di far colpo verso gli sprovveduti, piuttosto che un vero “testimoniare”? E comunque “credere SOLO in Dio ” – benché possa sembrare strano – non basta, perché bisogna anche “credere” (e testimoniare) in colui che è il “MEDIATORE” tra Dio e gli uomini, senza il quale perciò, non possiamo neanche accostarci a Dio. Difatti è scritto: “… Voi credete in Dio – credete ANCHE IN ME” (Giovanni 14:1).

La vera Testimonianza è racchiusa nel binomio “Dio” e “Gesù”. Non si può scindere il concetto di “Dio” da quello di “Gesù” senza far torto alla Deità. Il concetto di “Dio” e “Gesù” è unico nella rivelazione. Difatti è scritto: Il concetto di “Dio” e per la TESTIMONIANZA DI GESÙ CRISTO” (Apocalisse 1:9; 6:9; 12:7). Per essere “veri” testimoni, i TdG dovrebbero TESTIMONIARE di Gesù, il che implica anche testimoniare della sua “opera di salvezza” che si estende a tutta la creazione. Non ci si dica, dunque, che il lavoro che i TdG fanno di casa in casa sia “testimoniare”. Perciò i TdG, si definiscono “testimoni” impropriamente; essi non dovrebbero essere considerati tali, perché in effetti non sono “TESTIMONI”.

D’altronde, non è difficile accorgersi che il “Geova” che essi si raffigurano, non è per nulla il “Padre del Nostro Signore Gesù Cristo”, e di conseguenza anche la figura di Cristo è snaturata e ci viene presentato un “falso Cristo”, come, del resto, Gesù stesso ha predetto: “Falsi Cristi e falsi profeti sorgeranno” (Matteo 24:23). Il loro “Geova” che ci presentano, innanzi tutto, è un dio “parziale”, perché non tratta tutti alla stessa stregua: destina alcuni al CIELO in qualità di “governanti”, ed altri – la maggioranza, e tra questi anche gli uomini che Egli stesso ha definito “Amici di Dio” – li confina SULLA TERRA in qualità di SUDDITI; e non si sa perché faccia questo (anzi sembra, a giudicare dalla dottrina dei TdG che egli stesso non lo sappia, ma abbia l’idea soltanto che quelli che possono entrare in CIELO debbano essere solo 144.000, non uno in più né uno in meno!). Poi il loro “Geova” non è il padre di “tutti i credenti”, ma solo dei suddetti 144.000 che egli ha RIGENERATO mediante il suo spirito; inoltre egli si ALLEATO con un gruppo di uomini sulla terra che si chiamano “Testimoni di Geova”, talchè è respinto sdegnosamente da lui chiunque non faccia parte della loro “Organizzazione visibile” sulla terra: in altri termini a lui non interessa più l’uomo in se stesso – a qualsiasi organizzazione umana o religiosa appartenga – possa perseguire gli ideali di giustizia, rettitudine, bontà, ecc., ma gli interessa solo che si chiami “Testimoni di Geova”, anche se poi sconosce del tutto “il giudizio, la misericordia e la fede” (Matteo 23:23).

Egli inoltre non permette assolutamente che avvengano le “TRASFUSIONI DI SANGUE” – anche nel caso che dovesse trattarsi di salvare vite umane, perché dato che per lui il “sangue” è l'”anima”, come potrebbe l’uomo amare lui CON TUTTA L’ANIMA, se “parte dell’anima” sarà stata trasferita in altre persone tramite le trasfusioni di sangue? In conclusione, il loro Geova è un dio alquanto strano e NON può essere identificato con il Dio della Bibbia, bensì con UN ALTRO dio! Perciò – bisogna essere “Testimoni di Geova o Testimoni di Cristo” – diciamo che non vogliamo ecclissare “Geova” per sostituirlo con “Cristo”, ma intendiamo sostenere piuttosto che il “Geova ” che ci presentano i cosiddetti “testimoni ” NON E’ “vero dio” che ci presenta la Bibbia; e che, inoltre, “nel nome di Cristo” è già incluso il nome di “Geova” a prescindere dall’esatta pronunzia del “Nome” di Dio, poiché “in Lui abita TUTTA LA PIENEZZA DELLA DEITA'” (Colossesi 2:29).

“TESTIMONI DI CRISTO”

Se “CRISTO” fosse soltanto una creatura – anche se la prima e la più eccellente – sarebbe sbagliato che i credenti in “Dio” fossero definiti “Cristiani”; infatti, quale nesso logico ci potrebbe essere ne fatto che i seguaci di “Dio ” si definissero invece seguaci di una creatura? Ciò sarebbe errato, perché fra la migliore delle creature e Dio rimane sempre un vuoto incolmabile; e Dio non potrebbe permettere mai che i “Suoi” seguaci si definissero i seguaci di una creatura, perché tra l’altro, Egli stesso dice:”Io, Geova, esigo ESCLUSIVITÀ devozione” (Esodo 20:25) Non ci deve essere- né può esserci – nessuna inframmettenza fra Dio e qualsiasi creatura: Dio è sempre “Dio” e la “creatura” rimane sempre creatura. Ora se “Cristo” è una creatura, ci spieghino i TdG come mai i seguaci di “Dio” sono chiamati seguaci di “CRISTO”, e altresì come mai i “Testimoni di Dio” siano chiamati “Testimoni di CRISTO”. Leggiamo a proposito alcuni versetti tratti dalla Bibbia: Atti 11:26 “Fu in Antiochia che per la prima volta i discepoli furono chiamati CRISTIANI” ( la bibbia dei TdG la traduzione del nuovo mondo aggiunge; “per divina provvidenza”).

1 Pietro 4:16 (TNM)”Nessuno di voi soffra quale assassino o ladro o malfattore… Ma se (soffre) quale CRISTIANO non provi vergogna, bensì continui a glorificare Dio in questo nome”. Il nome di CRISTO non sottrae gloria a Dio, anzi in quel nome Dio è glorificato.
Giovanni 5:39 Gesù disse: “Le Scritture … son quelle che testimoniano DI ME”. D’altronde, altrove, Gesù stesso dice: Atti 1:8 “Voi MI sarete testimoni” o in altre parole: “Voi dovrete TESTIMONIARE DI ME “. Come mai disse ciò proprio Lui, sapendo che Dio “esige esclusività devozione”? Gli Apostoli furono dunque “testimoni di CRISTO”; e il vero popolo di Dio è quello che: “Serba i comandamenti di Dio e ritiene la TESTIMONIANZA di Gesù” (Apocalisse 12:17). E, d’altra parte, come mai Gesù stesso, parlando dell’apostolo Paolo disse: “… egli è uno strumento che io ho eletto per portare IL MIO NOME ai Gentili, ed ai re, ed ai figliuoli d’Israele; poiché io gli mostrerò quante cose debba patire PER IL MIO NOME” (Atti 9:15-16).

Paolo, servitore del “vero” Dio, avrebbe quindi sofferto per una creatura e avrebbe portato solo il NOME di una “creatura” al mondo? D’altronde Gesù stesso disse ai credenti che avrebbero dovuto “radunarsi nel SUO NOME”, garantendo che dovunque ciò avvenisse, Egli vi sarebbe trovato. Egli è dunque ONNIPRESENTE. Ciò sarebbe impossibile ad una creatura perché l’ONNIPRESENZA, è una peculiarità divina. Matteo 18:20 “DOVUNQUE due o tre sono radunati NEL NOME MIO, quivi sono io, nel mezzo a loro”. E ancora, l’apostolo Paolo diceva ai Corinzi di aver scritto l’epistola a loro “insieme a quelli che IN OGNI LUOGO INVOCANO IL NOME DI GESÙ” (1 Corinzi 1:1-2 ). Ogni volta le Scritture parlano di “testimonianza”, questa è in relazione a Cristo: Apocalisse 1:9 “Io, Giovanni …ero nell’isola di Patmos per la Parola di Dio e per la TESTIMONIANZA di GESÙ CRISTO” (Apocalisse 6:9, 12:7) Apocalisse 12:17 “il dragone si adirò contro la donna e andò a far guerra col rimanente della progenie d’essa che serba i comandamenti di Dio e ritiene la TESTIMONIANZA DI GESÙ CRISTO”.

Se i TdG trovano difficile spiegarsi questo fatto, sappiamo che il motivo è semplice: se gli Apostoli testimoniavano di “Cristo” e si chiamavano “Cristiani” ( = seguaci di Cristo), se essi ” INVOCAVANO in ogni luogo il SUO NOME” il Nome di Cristo, senza preoccuparsi minimamente di mancare di riguardo a Geova, ciò era dovuto al fatto che ravvisavano in CRISTO non una semplice creatura, ma lo stesso GEOVA: DIO! Difatti Giovanni Battista, secondo la TNM, si autodefinì: “… la voce di qualcuno che grida nel deserto: Rendete diritta la via di GEOVA, come ha detto il profeta Isaia” (Giovanni 1:23). Ora egli ( il Battista) in realtà, fu invece il precursore di GESÙ, e preparò la via a LUI e fu testimone DI LUI. Difatti è scritto: “Giovanni testimoniò DI LUI (CRISTO) e gridò dicendo: Costui è quello di cui vi dicevo: Colui che viene dietro a me me è anteposto” (Giovanni 1:15). Giovanni quindi testimoniò di Lui e preparò la via a LUI; quindi egli identifica GESÙ con il Geova di cui parlava Isaia. D’altra parte, che in Gesù si possa ravvisare GEOVA stesso, si può dedurre da un’altra considerazione, riguardante la “Chiesa”, considerazione che pone in evidenza il fatto che per gli apostoli non faceva differenza appartenere alla “Chiesa di CRISTO” o alla “Chiesa di Dio”; da ciò, anzi si evince che i termini sono intercambiabili. Gesù aveva detto, in Matteo 16:18: “Io edificherò la MIA CHIESA”, ma in I Timoteo 3:15, essa è chiamata: “… LA CHIESA DELL’IDDIO VIVENTE”. In Romani 16:16 si parla di “tutte le Chiese di Cristo”, mentre in ” Tessalonicesi 1:4 sta scritto: “Ci gloriamo di voi nelle CHIESE DI DIO”; e ancora in I Tessalonicesi 2.:4 “Fratelli, voi siete divenuti imitatori delle CHIESE DI DIO che sono IN GESÙ CRISTO”. Come si vede, dunque, l’appartenenza alla “Chiesa di Cristo” equivale ad appartenere alla “Chiesa di DIO”; non c’è alcuna differenza.

Perciò, se i credenti del tempo degli apostoli furono chiamati “Cristiani”; se l’OGGETTO della loro TESTIMONIANZA era Cristo il Redentore che, con la sua morte vicaria, libera DAL PECCATO E SALVA, se “Testimoniare di CRISTO” fu anche Giovanni Battista: se i primi credenti “in ogni luogo INVOCAVANO il NOME di Gesù Cristo” e si “radunavano ovunque NEL SUO NOME”; se appartenere alla “chiesa di Cristo” significa appartenere alla “chiesa di DIO”; anche noi, credenti di oggi, possiamo senza timore essere chiamati semplicemente “Cristiani” ed essere quindi “i testimoni di CRISTO”, perché ravvisiamo in Cristo il “vero Dio”.

Difatti di Gesù Cristo è scritto: “QUESTI E’ IL VERO DIO E LA VITA ETERNA” ( 1 Giovanni 5:20).

Francesco Ruggieri

Ferrentino Francesco La Manna | Notiziecristiane.com

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