Ci si può salvare stando in coma?

00Un fratello, un uomo di Dio mi ha raccontato approssimativamente una testimonianza.

Un giorno un uomo ebbe un problema al cuore e andò in coma per tre giorni. Aveva il bisogno urgente di un trapianto di cuore. La moglie e i figli si recavano a turno al suo capezzale e gli stringevano la mano. Il moribondo racconterà dopo che sentiva tutto quello che la famiglia, i medici dicevano. Racconterà di essere stato cosciente e gridava per farsi sentire: “Io sono qui mi ascoltate? Perché non mi rispondete”. Non riusciva in alcun modo a comunicare con loro. Si arrabbiava perché sentiva loro quello che dicevano e voleva interagire, ma loro non lo sentivano. In realtà il suo corpo era inerme e non si muoveva. Era come morto, attaccato ad una macchina che lavorava al posto del suo cuore che, era ormai fuori uso per le varie patologie. L’ospedale fece di tutto per trovare un cuore ma fu tutto inutile, visto che la lista di attesa era lunga. Un giorno, il primario venne in camera e diede la triste notizia ai familiari che dovevano fermare la macchina. La moglie chiese al dottore di spegnessero subito la macchina ma di aspettare il giorno dopo. Covava ancora delle speranze che arrivasse un cuore. Insieme al medico, decisero che il giorno dopo, alle 12:00 avrebbero spento tutti i macchinari che lo tenevano in vita. Il povero moribondo, vegetale ma vivente, sentì tutto. Aveva capito che non poteva comunicare con la famiglia e medici e per lui fu come una condanna a morte. A quel punto cominciò a gridare a Gesù. “Gesù perdonami, ti prego salvami… confessò pentito i suoi peccati e gridava a Gesù”. A mezzogiorno spensero la macchina ed il cuore del moribondo cominciò a battere da solo, uscì dal coma e si mise seduto sul letto, meravigliando i medici e familiari. L’uomo iniziò a raccontare: “Io sentivo tutto quello che dicevate e volevo comunicare con voi ma non mi era possibile. Quando ho sentito che il dottore avrebbe spento la macchina alle 12:00 del giorno successivo, ho sentito come una sentenza di morte e la paura si era impadronita di me, allora ho iniziato a gridare a Gesù, gridavo il Suo Santo nome per fare in modo che avesse pietà di me e gli ho confessato tutti i miei peccati. Fu in quel momento che una pace soprannaturale è una gioia sono entrate in me. Sono stato salvato dall’inferno, Gesù mi ha dato la salvezza della vita eterna. Ho iniziato a ringraziare Dio, ma il mio corpo era ancora inerme, ma Gesù mi disse che sarei tornato in vita e che dovevo testimoniare quello che mi era capitato, ed eccomi qui”. Sotto l’espressione incredula degli astanti e le lacrime dei parenti l’uomo lasciò l’ospedale. Prima di fare questo, però, fu sottoposto ad un’ecografia e altre analisi di controllo e con l’incredulità dei medici, l’uomo aveva un cuore sano.

Un altro caso: Un diacono perse la moglie, ma prima che volasse in cielo con Dio entrò in un coma profondo. Questo fratello al suo capezzale diceva: “Mi senti amore mio? Se mi senti muovi il mignolo” e lei muoveva il mignolo. Lui fece una preghiera intensa e alla fine disse amen e disse alla moglie: “Se hai sentito la preghiera dimmi amen con il pollice” e lei mosse il pollice. “Ami Gesù? Se lo ami muovi il pollice e il mignolo”. La sorella muoveva, così, sia il pollice che il mignolo. Poi il Signore la chiamò a sè. Il marito era triste per la perdita della persona amata ma anche felice sapendola fra le braccia di Gesù.

Poi c’è un ultimo racconto: L’uomo di Dio, che ho citato all’inizio, parlò della salvezza ad un suo amico tossicodipendente, andò a casa sua, dove viveva con i fratelli, e gli parlò affinché accettassero Gesù, ma non ne volevano sapere nulla. Lui entrava ed usciva dal carcere spacciando e drogandosi, fin quando, un giorno, finì in ospedale per cirrosi epatica ed ormai per lui era finita. Lo portarono nell’Hospice per accompagnarlo nel “passaggio” e, al momento della estrema unzione cattolica, la rifiutò e rifiutò anche il prete. Con voce fioca chiese dell’uomo di Dio. La famiglia si mobilitò per cercare questa persona, ma non sapevano chi fosse. Sapevano che era evangelico ma non più di tanto. A qualcuno venne in mente che c’era nel paese una chiesa evangelica pentecostale delle ADI e, a quel punto, uno di loro entrò in questo locale di culto, ed iniziò a chiedere se qualcuno conoscesse quest’uomo interrompendo anche il silenzio della preghiera che si stava svolgendo. Dopo vari tentativi riuscì a parlare con questo fratello e gli spiegò che il fratello era in punto di morte e lo stava cercando.
L’uomo di Dio aveva completamente dimenticato chi fosse questa persona, ma alle 21.30 circa, conclusero la preghiera, mettendo davanti al trono di Dio la vita di quest’uomo e, insieme al fratello del moribondo si recarono in ospedale, al suo capezzale. Ormai era entrato in coma profondo, ma l’uomo di Dio aveva detto ai familiari di non arrendersi. Gli prese la mano e fece una preghiera, poi chiese al moribondo: “Mi senti? Se mi senti, stringimi il pollice”. Egli gli strinse il pollice. Continuò dicendo: “Accetti Gesù nella tua vita? Se lo accetti stingimi il dito”. Lui lo strinse molto forte. L’uomo di Dio, poi disse: “Io adesso pregherò Dio per strappare la tua anima dalle grinfie del diavolo”. Finita la preghiera disse: “Se veramente accetti Gesù come tuo personale Salvatore e Signore nella tua vita stringimi il pollice”. Per l’ultima volta l’uomo gli stinse il pollice, poi morì. Sarà stato salvato? Lo sa Dio, ma qualcosa ci fa pensare di sì.

Ho testimonianze ancora da postare che nei paesi Arabi, molti musulmani in ospedale, in coma o in sogno hanno incontrato Gesù e si sono convertiti; so perfino di un membro dell’ISIS che ha fatto quest’esperienza e ha lasciato la via malvagia per seguire Cristo Gesù Vivente. Dei fratelli in Cristo mi dicono che hanno avuto parenti in coma che, all’improvviso, si sono svegliati lodando Gesù e poi si sono addormentati per sempre. Gesù è il nostro amico. Egli è venuto per salvare. Il diavolo è il nostro nemico, non Dio.
Ripeto, come diceva il mio pastore Silvano Masullo adesso in gloria!
1) In cielo vedremo chi non pensavamo di vedere.
2) In cielo non vedremo chi pensavamo di vedere.
3) Preoccupiamoci di vederci noi in cielo.
Ferrentino Francesco La Manna

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