E’ questa una domanda banale, ovvia e scontata? Forse, ma dipende … da un’altra serie di domande – ad essa collegate – :
- quanto tempo passi a parlare coi tuoi figli/ con le tue figlie?
- A quanti anni hai cominciato a curare il rapporto educativo coi tuoi figli / con le tue figlie?
- Cosa fai per nutrire non solo il loro corpo ma anche il loro spirito?
- Sai di cosa si nutrono i tuoi figli (non tanto a livello fisico, quanto a livello morale e spirituale (ossia di cosa – di quali valori – vivono interiormente e, dunque, chi sono essi in realtà))?
Beh, forse queste altre domande rispetto alla prima appaiono meno banali? Anzi, addirittura, “imbarazzanti”?!
Eppure cosa vuol dire onestamente ‘tenerci all’educazione’ dei propri figli, se non, appunto, affrontare tali domande (che a sua volta ci chiamano ad affrontare noi stessi (ovvero il rapporto che abbiamo impostato con i nostri figli)) ?!
Quanto tempo passiamo (o dedichiamo) ad interessarci della condizione interiore dei nostri figli / delle nostre figlie ? O forse diamo per scontato che di tale condizione non ci se ne deve prendere cura? O che lo farà qualcun altro al posto dei genitori ?!
A quanti anni pensiamo che dovremmo cominciare ad interessarci della vita morale e spirituale dei nostri figli / delle nostre figlie ? Magari quando saranno abbastanza grandi “da capire”, ovvero quando saranno adolescenti o già dei giovani e “forse” non accetteranno più di essere guidati ed orientati dai genitori (che forse sono stati latitanti quando avrebbero dovuto gettare le basi di una sana educazione, ossia di un’equilibrata visione della vita) ?
Non stupiamoci che dopo aver perso gli anni migliori per l’educazione (l’infanzia e la preadolescenza), poi, da adolescenti i nostri figli faranno i riottosi nel lasciarsi condurre !
Il bambino si prende per mano quando ne ha più bisogno: ossia quando ti tende la mano, per essere sostenuto.
E cosa è questo ‘tendere la mano’ da parte dei nostri figli /delle nostre figlie, se non ogni richiesta di aiuto da loro “gridata” (in realtà sussurrata o supplicata) ogniqualvolta loro ci chiedevano qualcosa (dal papà o mamma state un pò con me (a giocare o anche semplicemente a stare vicini) al papà non te ne andare (magari quando di noi vedevano solo l’impegno per andare a lavorare, ma mai la disponibilità a dire loro “vuoi dirmi qualcosa?”, “vuoi che stiamo un poco insieme?”, “hai bisogno di qualcosa (che non fosse semplicemente qualcosa di materiale – come cibo o vestiti o giocattoli)”?
Ricordo che la definizione di ‘misericordia’ consiste nel ‘tendere la corda al misero’. Ebbene, quando i nostri figli ci tendono la mano noi siamo lì pronti per tendere loro una corda (cioè un legame, una relazione e un rapporto affettivo) alla quale possano aggrapparsi per sentire che il legame tra noi e loro c’è ed è forte? Oppure quando ci hanno teso la mano non abbiamo loro dato nessuna corda e, dunque, offerto nessuna misericordia?
Come sono i nostri figli dal punto di vista del nutrimento spirituale (quello che solo può sorreggerli nei momenti di prova, di crisi e difficoltà esistenziale)? Oh, forse sono pasciuti dal punto di vista materiale, ma miseri e poveri dal punto di vista spirituale! E chi dovrebbe pensarci a nutrirli da questo punto di vista? La scuola ?! La società ?!!
Chi sono i nostri figli? Sappiamo di cosa vivono (ossia cosa nutrono dentro di loro – quali pensieri, quali sogni, quali speranze o, viceversa, quali tristezze e delusioni -)?
Se abbiamo difficoltà a dare una risposta serena e sicura a queste domande, allora ciò vuol dire che non dovremmo dare per banale o per scontata la domanda iniziale: “Ci tieni all’educazione dei tuoi figli” ?
Infatti per rispondere con coscienza di “si” a tale domanda, si “dovrebbe” altrettanto in coscienza poter rispondere di “si” anche a queste “altre” domande!
Ora, onestamente, puoi rispondere di “si” a tutte queste domande? Oppure tali domande ti rivelano quanto poco ti sei curato dell’educazione (ossia della formazione) dei tuoi figli /delle tue figlie ?
In quest’ultimo caso che farai? Ti dispererai (meglio dell’essere indifferente)? O cos’altro?
Se finora hai trascurato questi aspetti (perché ti rendi conto di essere stato superficiale in questo aspetto – fondamentale – della cura dei tuoi figli / delle tue figlie) un piccolo consiglio mi sentirei di porgertelo (a te papà o mamma che leggi queste cose e che ci stai riflettendo sopra, per chiederti se effettivamente non hai fatto quanto avresti potuto e dovuto fare per i tuoi figli):
quest’anno a “Natale” (il periodo delle feste consumistiche di cui tutti hanno perduto – da moltissimo – ogni riferimento spirituale, perché oltre a dei regali materiali non pensi a fare ai tuoi figli e a te stesso (magari per risvegliarti un po’ tu stesso / tu stessa) un regalo diverso. Qualcosa che vi aiuti tutti a riflettere; qualcosa che vi aiuti a capire cosa sia la vera educazione?
Se ci tieni a questi aspetti vorrei proporti di prendere qualcosa di diverso dai soliti regali materiali (o magari oltre a quelli).
Ecco la mia proposta per te (genitore) e per i tuoi figli: vorrei invitarti a prendere due libri che potrebbero aiutare te stesso / te stessa e i tuoi figli a riflettere su cose come:
- i valori (veri)
- il senso della vita (che non si limiti a seguire l’andazzo di questo mondo o la mentalità dominante)
- i principi sui quali ci conviene basare e costruire le nostre vite e le nostre visioni (morali e spirituali).
Ti riporto qui di seguito le copertine di questi libri:
PRIMO LIBRO (per bambini e preadolescenti, fascia 7 -14 anni)
GENITORI, NONNI, EDUCATORI o INSEGNANTI
PER FAVORE
RACCONTATEMI UNA STORIA …
… che mi aiuti a crescere, pensare e agire …come vorrebbe Gesù
Per un’ educazione morale e spirituale dei bambini e dei preadolescenti attraverso il racconto di storie utili, istruttive e formative
SECONDO LIBRO (per adolescenti, giovani ed adulti; dai 14, 15 anni in sù)
Il santo e il peccatore
Sai che lettura vuol dire ‘raccolta’?
Allora fai in modo che i tuoi figli possano raccogliere qualcosa … di valido.
Quest’anno se vuoi puoi regalare ai tuoi figli qualcosa che potrebbe stimolarli a riflettere … sul senso della vita, sui valori e sull’orientamento che per mezzo di questi possiamo e dobbiamo dare alle nostre esistenze (per far si che esse non siano banali e vuote – anche se piene di cose materiali).
Se volessi fare questo particolare regalo ai tuoi figli / alle tue figlie ed a te stesso / a te stessa, contattami pure e ti dirò come fare per prendere questi libri, dai quali penso che insieme alla tua famiglia potrai raccogliere qualcosa di positivo e di utile. Questi sono i miei recapiti:
(Enzo cell. 340 / 3094547; E-mail: enzo_maniaci@libero.it).
Enzo Maniaci | Notiziecristiane.com
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