La polizia ha portato via Tan Wen dalla chiesa Muen di Urumqi, capitale provinciale, e ha sequestrato Bibbie e altri libri religiosi senza alcun documento legale per giustificare il raid. Secondo alcune fonti, si tratta di una ritorsione per la denuncia presentata dal religioso contro l’Ufficio di pubblica sicurezza locale. Urumqi (AsiaNews) – La polizia della provincia settentrionale del Xinjiang ha arrestato il pastore protestante Tan Wen, sequestrato le Bibbie e gli altri libri di religioni presenti nella chiesa Muen di Urumqi e minacciato i cristiani locali di “gravi ripercussioni” se continueranno a riunirsi per pregare. Il raid è avvenuto lo scorso 4 agosto durante una funzione presieduta proprio dal pastore.
Secondo alcuni testimoni oculari, citati da China Aid, circa 20 agenti di polizia sono entrati alle 9.30 del mattino in chiesa mentre si stava svolgendo la funzione religiosa. I poliziotti non hanno mostrato ordini di arresto o altri documenti legali per giustificare il loro gesto, ma hanno fermato la cerimonia e bloccato il pastore. Alcuni agenti hanno sequestrato le Bibbie, i libri degli inni e altri testi religiosi presenti nella chiesa.
I fedeli hanno cercato di capire quali fossero le accuse contro di lui, ma in risposta un funzionario li ha avvertiti di “non riunirsi più in chiesa”. Al momento il religioso si trova nella stazione di polizia Xishan, dove rimarrà per 15 giorni. Secondo alcune fonti, l’arresto è una ritorsione per la denuncia presentata dal pastore contro l’Ufficio di pubblica sicurezza di Urumqi, che ha negato “senza motivi validi” alla sua congregazione il permesso di riunirsi e pregare insieme.
In Cina sono consentiti solo i gruppi religiosi registrati. Ma vi sono più cristiani protestanti non ufficiali (circa 80 milioni) che membri del Movimento delle tre autonomie (circa 20 milioni). Per timore che la situazione sfugga di mano al Partito, da quasi cinque anni è in atto una campagna per eliminare le comunità sotterranee o farle confluire nelle comunità ufficiali.
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