Colombo: donna cristiana dona parte della pensione alle famiglie in difficoltà

Silva ha deciso di cedere parte delle sue finanze a cinque famiglie. Altissimi i prezzi dei generi alimentari. La popolazione continua a protestare: oggi una catena umana chiedeva le dimissioni del presidente e del primo ministro.

Colombo (AsiaNews) – “Il nostro Paese sta vivendo un periodo molto difficile. Come cristiani questo è il momento migliore per praticare la nostra testimonianza di vita”. Sono le parole di Silva, 71 anni, insegnante in pensione che vive nei pressi di Kandana, nella diocesi di Colombo.  “Grazie al Signore ricevo la pensione e sono vedova”, ha spiegato parlando con AsiaNews. “Anche le mie due figlie si sono sposate e stanno bene, per cui non hanno bisogno che mi occupi di loro. Ogni mese spendo un po’ di soldi in beneficenza – ha continuato l’anziana -. Questa volta li ho donati a chi sta lottando per sopravvivere”.

Nella capitale Colombo da mesi gruppi di manifestanti chiedono le dimissioni del governo e protestano contro il carovita. A metà aprile lo Sri Lanka ha dichiarato la bancarotta.

Oggi attivisti e membri della società civile hanno formato una catena umana che, partendo da Temple Trees, la residenza dell’attuale primo ministro Ranil Wickremesinghe, è arrivata fino all’iconico “Gota Go Gama”, lo spazio occupato dai manifestanti di fronte all’ufficio del presidente Gotabaya Rajapaksa.

“Anche se il mio obiettivo era acquistare quanto più cibo possibile con le mie finanze”, ha detto ancora Silva, “i prezzi dei generi alimentari sono triplicati”. Più volte nelle ultime settimane si è trovata a dover decidere a quali alimenti dare la priorità. “Siccome non c’è gas o kerosene, servono almeno 1.000 rupie (2,60 euro) per comprare legna da ardere. Io ho donato 50mila rupie (130 euro) a cinque famiglie bisognose. Ho rinunciato ad alcune mie comodità, ma l’ho fatto volentieri”, ha commentato ancora la donna. “D’altra parte, così ho potuto testimoniare la mia vita cristiana e spero di essere stata un esempio per le mie figlie e i miei studenti”.

Tuttavia è chiaro che le sole donazioni non bastano a risolvere l’attuale crisi del Paese: “Penso che coloro che hanno compreso la situazione reale dovrebbero riunirsi e opporsi al governo”, ha concluso Silva.

Secondo il Dipartimento censimento e statistica, nel 2019 il 20% più povero della popolazione guadagnava solo 17.572 rupie (46 euro) al mese, dopo il 40% più povero che ne guadagnava 26.931 (70 euro). Il reddito medio mensile di una famiglia tre anni fa era di 76.414 rupie (200 euro). Di fronte all’attuale crisi economica, tale cifra è considerata insufficiente a garantire tre pasti al giorno.

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