Come fare per riconoscere le insidie ed evitarle?

“Rivestitevi della completa armatura di Dio, affinché possiate stare saldi contro le insidie del diavolo” (Efesini 6:11)

Ci sono due cose fondamentali per non cadere preda dell’insidie del diavolo. Due realtà che permettono all’uomo di riconoscere e mandare in aria le insidie del diavolo.

Per difenderti dalle insidie del diavolo devi innanzitutto sapere cosa è un insidia: l’Insidia è un inganno preparato di nascosto per danneggiare una o più persone (materialmente o moralmente), o per farle cadere in nostro potere.

Nella guerra navale, in senso concreto è qualsiasi mezzo che tende all’offesa del nemico e di cui non sia possibile avvertire o prevedere la presenza per difficoltà di avvistamento.

Prendendo per esempio appunto una guerra navale l’insidia è un attacco del nemico, difficile da vedere, scoprire per la difficoltà di AVVISTAMENTO, cioè una trappola difficile da vedere e riconoscere.

Nacque una potente arma alla fine dell’ottocento, un arma che costituì un Insidia per le grandi navi: Il Sommergibile.

L’idea di un attacco condotto dalle oscure profondità del mare piuttosto che in superficie, in un aperto e leale confronto a tu per tu con il nemico, non convinceva nessuno. I sommergibili erano considerati armi sperimentali, poco affidabili e vulnerabili. Non davano occasione per alcuna dimostrazione di coraggio, trasformavano i marinai in pirati.

Di fatto, i sommergibili cambiarono il modo di combattere sul mare: per la prima volta furono usati in massa contro le unità navali di superficie, soprattutto contro il traffico mercantile.

Durante l’inizio della prima guerra mondiale non si possedeva della strumentazione capace di avvistare i sommergibili, ci si accorgeva quando te li trovavi davanti o ti avevano già colpito con i loro siluri.

Nel tempo poi nacquero strumenti come il sonar capaci di rilevare la presenza di imbarcazioni sottomarine.

Ora devi immaginare che il diavolo è il sommergibile e tu sei una normale imbarcazione.
Hai bisogno di “strumenti” che ti permettano di riconoscere il suo arrivo prima che sia troppo tardi, prima che lui ti tenda un insidia e tu abbia ad essere colpito dai suoi siluri mortali.

La nostra carissima Bibbia anche in questo ci viene in aiuto provvedendoci attraverso le parole di Gesù due armi importanti, due semplici parole con un grande potere di salvaguardare la nostra vita: “Vegliate e Pregate”.

“Vegliate e pregate, affinché non cadiate in tentazione; lo spirito è pronto, ma la carne è debole”. Matteo 26:41

Questi versetti esortano ad essere vigilanti e a pregare SEMPRE, non puoi mai abbassare la guardia. La Preghiera crea intorno a te la protezione divina e il Vegliare ti permettere di avvistare il pericolo.

Gesù era fortemente appesantito perché la sua ora era giunta, andò nel giardino del Getsemani e vi portò con se tre discepoli, Pietro, Giacomo e Giovanni. Aveva bisogno che questi lo sostenessero in quel momento così difficile attraverso la preghiera. Per tre volte Gesù li lascia soli e si apparta per pregare, e quando ritorna li trova che dormivano. Fu in questa occasione che Gesù citò le parole: “Vegliate e pregate, affinché non cadiate in tentazione”.

Gesù sa molto bene come lavora l’avversario delle nostre anime, sa che egli lavora intorno agli uomini creando delle insidie, delle tentazioni affinché qualcuno vi “cada”. Interessante il termine che usa Gesù: “cadere in tentazione”, sembra come se la tentazione assume la valenza di una trappola, una trappola che il nemico prepara, una trappola nascosta. Bisogna avere molta attenzione per evitare certe trappole.

Rispetto alla tentazione l’apostolo Paolo dirà: “Nessuna tentazione vi ha colti, che non sia stata umana; però Dio è fedele e non permetterà che siate tentati oltre le vostre forze; ma con la tentazione vi darà anche la via di uscirne, affinché la possiate sopportare.” 1 Corinzi 10:13

Esattamente caro amico, Dio è fedele, sa bene dove sono le trappole ed è come se attraverso la preghiera esse ti fossero rivelate. Come se la preghiera fosse come il “sonar” delle grandi navi, che ti permette di avvistare il Sommergibile nemico.

Infatti proprio nella preghiera del “Padre Nostro” Gesù insegna a pregare: “e non ci esporre alla tentazione, ma liberaci dal maligno.” Matteo 6:13 esattamente come se nel pregare Dio ci indicasse la via d’uscita, come se ci evitasse di entrare, o di essere esposti ad una possibile tentazione.

“Siate sobri, vegliate; il vostro avversario, il diavolo, va attorno come un leone ruggente cercando chi possa divorare.” 1 Pietro 5:8

Il diavolo cerca sempre di divorare, lui va attorno, se qualcuno cade nella sua trappola viene divorato.

Tu devi pregare e vegliare per non cadere in tentazione. Se preghi e stai attento potrai evitare la tentazione. Non possiamo spiegare come, ma la preghiera mette in azione il combattimento spirituale, fa avanzare la causa di Dio e arretra il nemico.

Nel combattere la tentazione, indipendentemente dal tipo, pregare è un’arma di cui non possiamo farne a meno. Lo scopo della tentazione è di intrappolarci per farci allontanare da Dio. Pregare, comunicare con Dio, è esattamente l’opposto: essa tiene aperta i canali della comunicazione con Dio.

In effetti, i discepoli nel momento in cui dovevano pregare “caddero” nel sonno, nella stanchezza, nella tristezza. Il loro spirito era pronto, avrebbero desiderato pregare con Gesù, ma la loro carne “cadde in trappola” e non vissero quel momento tanto intenso con Gesù.

Quel loro sonno in un certo senso li portò lontani da Gesù nella preghiera. Gesù portò con se i discepoli affinché potessero essere con lui durante la preghiera, durante quei momenti così difficili, ne sarebbe stato incoraggiato e consolato. I discepoli invece caddero nella tentazione di riposarsi, non che non sia lecito farlo, ma in alcuni momenti anche “il riposarsi” può diventare pericoloso.

Ricordi quando il re Davide commise adulterio? Quando nacque in lui la concupiscenza verso quella donna? Mentre lui, invece di andare alla guerra insieme al suo esercito, era nel palazzo reale a passeggiare sulla terrazza, fu allora che vide la donna fare il bagno e la desiderò.

Certamente non è peccato riposarsi, rilassarsi, ma farlo in momenti non opportuni può diventare un insidia del diavolo per cogliere l’anima al laccio.

Gesù nel Getsemani era angosciato, era oppresso da tristezza mortale, e visto che i discepoli non potettero consolarlo perché si addormentarono, Dio mandò un angelo dal cielo per rafforzarlo. (Luca 22:43)

Vi era in atto un combattimento spirituale molto intenso, c’era bisogno di pregare e vegliare.

Vegliare significa essere vigilanti, ha anche un’applicazione pratica perché spesso per dedicare del tempo alla preghiera lo si deve sottrarre al sonno, spesso la preghiera è anche accompagnata dal digiuno.

Di lì a poco lo stesso Pietro si ritrovò a rinnegare Gesù per tre volte, lo spirito era pronto ma la sua natura era debole senza il suo Maestro.

La preghiera e il vegliare deve portare a riconoscere le “macchinazioni del nemico”.

“Affinché non siamo raggirati da Satana; infatti non ignoriamo le sue macchinazioni.” 2 Corinzi 2:11

Il termine macchinazioni da dizionario significa: Attività occulta (nascosta) ai danni di qualcosa o qualcuno.

Non puoi ignorare il fatto che c’è qualcuno che si adopera contro il tuo bene, contro il tuo interesse. Te ed io abbiamo bisogno di pregare come da consiglio di Gesù per riconoscere le macchinazioni dell’avversario. L’avversario non si inventa mai nulla di nuovo, dovresti già riconoscere i suoi modi di agire e dove potrebbero trovarsi sul tuo percorso le “mine”.

Per esempio il versetto appena citato in 2 Corinzi, parla a proposito del perdono. La mancanza di perdono costituisce un insidia per entrambe le parti interessate. Quando non si perdona, si accumula rancore, rabbia, pensieri negativi, si entra in una condizione negativa, si entra in tentazione, si cade nel trappola al punto di rovinare una relazione per anni, e in alcuni casi il rancore porta a fare anche cose più tremende.

La mancanza di perdono è un insidia del nemico delle anime. Egli sa che dove non c’è perdono c’è posto per qualcos’altro e per qualcun altro.

Secondo il consiglio di Gesù, vegliando riconoscerai l’insidia, e pregando riceverai la forza da Dio di riuscire a perdonare. Quando questo sarà fatto sarai un vincitore in Cristo Gesù.

Ora la questione “mancanza di perdono” è solo un esempio per bene intendere quello che sto affermando.

Non so quali sono le trappole piazzate per te. La strategia dell’avversario è sempre la medesima: amalgamare il male con un po’ di cose legittime, così da rendere apparentemente meno grave il contatto. Magari la trappola per te è un determinato luogo, una determinata persona.

Quando vai in quel posto finisce sempre che ti ubriachi, vai a letto con qualcuno\a, guardi cose che non dovresti vedere, dici parole che non dovresti dire, ecc…

Incontri quella persona e inizi a fare pensieri di un certo tipo e ti ritrovi ad agire in un determinato modo.

Cosa fare in questi casi? Veglia e Prega per tempo.

Riconosci le astuzie del nemico, visualizza quelle che sono le tue debolezze e prega chiedendo a Dio di aiutarti a non cadere in tentazione, chiedi una via di uscita, Egli lo farà certamente.

Sulla tentazione vi è un lavoro di prevenzione da fare, a volte è necessario prendere le distanze e misure drastiche per evitare il peggio.

Non devi mai abbandonare il campo di battaglia, resisti, la tua assenza potrebbe costarti cara.

“Sottomettetevi dunque a Dio; ma resistete al diavolo, ed egli fuggirà da voi”. (Giacomo 4:7).

Non è facile, ma è possibile se siamo concentrati sul Signore e sulla sua Parola. Viene il momento in cui bisogna spiritualmente “stringere i denti”, ed essere guidati da un pensiero: “Se il Signore mi chiede questo, lo farò”.

Veglia e prega, fuggi, resisti, queste parole chiave, messe in pratica di condurranno sulla via di uscita dalla tentazione.

Francesco Caldaralo 

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