Condurre i figli a Cristo o condurre Cristo ai figli?

LUCA 9: 38 Un uomo dalla folla gridò: «Maestro, ti prego, volgi lo sguardo a mio figlio: è l’unico che io abbia. 39 Ecco, uno spirito si impadronisce di lui, e subito egli grida; e lo spirito lo contorce, facendolo schiumare, e a fatica si allontana da lui, dopo averlo straziato. 40 Ho pregato i tuoi discepoli di scacciarlo, ma non hanno potuto». 42 Mentre il ragazzo si avvicinava, il demonio lo gettò per terra e cominciò a contorcerlo con le convulsioni; ma Gesù sgridò lo spirito immondo, guarì il ragazzo e lo rese a suo padre.

Quando il figlio è piccolo ha per il padre una speciale ammirazione e il padre, a sua volta, sente la responsabilità di provvedere ai suoi bisogni e di proteggerlo, in qualche modo il genitore ha sotto controllo il suo pargolo e si genera un clima di protezione e sicurezza, ma già l’adolescenza porta un attacco a questa bolla di tranquilla relazione e poi, purtroppo, molti conoscono i devastanti effetti della frattura e della ribellione generazionale che conduce i figli verso problemi sociali o verso abissi morali.

Altri genitori, invece, pur essendo risparmiati da questi terribili fenomeni possono comunque trovarsi a perdere la possibilità di proteggere i propri figli a causa di infermità fisiche e spirituali, si trovano ad assistere impotenti alle sofferenze dei loro affetti, il loro cuore si spezza e sembra che non possono fare altro che soffrire, sembra!

Il padre che troviamo nel devozionale odierno è uno che, pur avendo subito indicibili sofferenze a causa di un demone che tormenta il figlio e lo costringe ad assistere impotente allo strazio di una vera e propria tortura fisica e psicologica, trova la forza di andare a Gesù e di chiedergli di prendersi cura del suo ragazzo.

Quando i figli sono sotto attacco molti si sforzano di dare loro consigli o disciplina ma essi non reagiscono, i genitori cercano di imparare ed applicare strategie per condurre i figli a Cristo, molte volte sono frustrati da deludenti sconfitte, come quest’uomo si rivolgono ad altri uomini ma nessuno riesce a cambiare la situazione.

A questo punto il lamento non vale, la delusione verso gli uomini indica solo che avevi riposto in modo sbagliato la tua fiducia, “gli uomini non hanno potuto” disse questo povero padre, segnato dal dolore e frustrato dai tanti tentativi falliti, tu invece, non accettare mai il pensiero che non puoi fare niente o più niente, cerca con tutto il cuore il Signore e che la speranza e la fede rifioriscano dentro di te perché Gesù ha tutto il potere di sgridare il male ed ha tutto l’amore per poterlo fare.

Caro genitore, coraggio hai fatto ciò che hai creduto possibile, hai chiesto aiuto, ti sei umiliato e hai sofferto l’indicibile con questa storia, oggi la parola di Dio ti consiglia che quando non è possibile portare i tuoi figli a Cristo è necessario portare Cristo ai tuoi figli, come quest’uomo cerca il Signore come mai lo hai fatto, prendi un tempo con il Signore, Egli non ti deluderà, solo Gesù può cambiare questa situazione e Lui lo vuole fare.

Caro padre sappi che sei compreso dal Padre, Egli sa come ti senti perché al Calvario ha visto Suo Figlio soffrire in modo atroce e, per amore tuo e mio, non ha potuto fare niente, si non ha fatto niente per salvare il Suo Unigenito affinché oggi Suo Figlio salvasse tuo figlio.

Risplendi!

Tino Di Domenico | Notiziecristiane.com

Ti è piaciuto l'articolo? Sostienici con un "Mi Piace" qui sotto nella nostra pagina Facebook