Confusione e vittoria

Non c’è mai stato, come al presente, un periodo di così grande incertezza mascherato da una apparente capacità di avere tutto sotto controllo tramite le moderne tecnologie. Eppure, proprio investigando meglio la questione, ci rendiamo conto che non siamo mai stati così in pericolo come in questi ultimi decenni.

La Parola di Dio ci viene incontro oggi ricordandoci l’episodio contenuto in II Samuele 10:1-14. In questo episodio il re Davide decide di compartecipare la sofferenza di un suo “nemico”, il re Nahun, dopo la morte del padre Naas. Ma, il cattivo consiglio dei principi che intorniavano il nuovo re ammonita, prese il sopravvento sulla sua buona fede inducendolo a pensare che Davide avesse cattive intenzioni. Senza che ce ne rendiamo conto, la stessa cosa capita a tutti noi quando decidiamo di compiere del bene, o, meglio ancora, di portare la buona novella a chi sta soffrendo. Anziché avere due braccia aperte che ci accolgono, molto spesso ci troviamo scacciati e derisi: nell’episodio citato, i servi di Davide vennero denudati e rasati per metà della loro barba. Questo segno sanciva una profonda offesa: in quei tempi ogni popolo aveva un modo tutto particolare di portare la barba, e la sua rasatura era come dire: “tu hai perso la tua identità”. E noi stessi, figli di Dio innestati nel popolo di Israele per grazia ricevuta, dinanzi alla tenacia del demonio che ci perseguita e ottenebra la mente di chi noi stiamo cercando di confortare, molto spesso perdiamo la nostra barba. Entriamo cioè in confusione, come i servi di Davide. Dimentichiamo facilmente che apparteniamo al popolo di Dio, che Dio è nostro padre e che noi abbiamo garantita la vittoria nel nome di Gesù. Allora, proprio come i servi di Davide, abbiamo bisogno di ricorrere ad un periodo di “riposo” a Gerico.

Qualcuno potrebbe chiedersi perché proprio Gerico … e naturalmente ognuno di noi può avere una opinione diversa, ma Gerico, nel vangelo, sarà attenzionata dal fatto che Gesù vi passerà per aprire gli occhi a due ciechi. Chi è confuso, molto probabilmente, è spiritualmente cieco e non può vedere quale grande liberazione Dio può e vuole fare nella sua vita. Ma, non appena quei servi furono ristabiliti ed ebbero nuovamente la loro barba, adesso erano pronti non solo a tornare al servizio del re, ma anche ad andare in spedizione per distruggere la roccaforte del nemico ammonita. Joab e Abichai vennero inviati alla testa di un soldo di uomini valorosi. Appena arrivarono, videro che gli ammoniti avevano chiesto rinforzi e che avevano un piano preciso e una strategia per distruggere l’esercito di Israele. Ma anche Joab e Abishai avevano un piano, avevano una visione: adesso vedevano molto bene chi e cosa sconfiggere. Uno si schierò contro la città di Ammon, un altro contro la campagna infestata di Siri. E qua, avvenne la cosa più bella che tutti noi cristiani dovremmo fare. Joab disse ad Abishai, suo fratello: “Se i Siri mi sopraffano, vieni in mio soccorso, se gli ammoniti ti sopraffano io verrò in tuo soccorso!”.

Ecco, adesso che Joab ed Abishai ci vedevano, potevano far parte del piano di Dio, della Sua visione e combattere restando uniti e ottenendo una gran vittoria senza nessuna perdita.

Pastore Gabriele | Notiziecristiane.com

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