Mi chiamo Patrizia Borlotti e voglio iniziare a raccontare come da convinta atea sono diventata una convinta credente in Gesù Cristo e di come Lui ha cambiato il mio modo di vedere, il mio modo di essere e ha guarito il mio cuore. Sono nata in una famiglia cattolica e sono stata sempre impegnata nel coro della chiesa, poi ad un certo punto della mia vita, per alcuni avvenimenti che si sono susseguiti nella mia famiglia, ho deciso fermamente di diventare atea. Non credevo più in nulla, Dio per me non esisteva. Avevo deciso nel mio cuore di prendere una decisione ferma e di credere solamente a quello che vedevo, sentivo e toccavo; non volevo più a che fare con la religione, con Dio o altro. Ho continuato con la musica e con il canto, tanto che, a 19 anni mi son trasferita a Milano per cantare in una trasmissione televisiva. Il canto era diventato il mio lavoro. Dopo poco, ho iniziato a girare l’Europa con alcuni gruppi musicali. Vivevo con mia sorella Antonella che, un bel giorno arriva e mi raccontò di aver incontrato un suo vecchio amico che l’aveva invitata a casa sua e che avevano letto la Bibbia e avevano pregato. Mi raccontò di aver sentito la presenza del Signore e affermò che Dio c’era e la amava. A quelle parole, sono rimasta scioccata perché pensavo fosse entrata in qualche setta e fosse andata fuori di testa. Da quel giorno è iniziata una guerra perché lei tutti i giorni mi leggeva la Bibbia e io tutti i giorni mi infastidivo. Quando lei mi parlava di Dio io gliene dicevo di ogni e, a causa di tutto questo, la nostra relazione si era anche un pò incrinata.
Un bel giorno andai a cantare in Calabria, a Rossano Calabro, insieme al mio attuale marito Francesco. Ero felicissima, anche perché non l’avrei sentita per un mese. Arrivati a Rossano, salimmo in Hotel, un posto bellissimo in riva al mare, aprii la valigia per sistemare le mie cose nell’armadio e vidi che in un angolino della valigia mia sorella ci aveva messo la Bibbia. Molto infastidita dalla cosa, posai subito la Bibbia nell’armadio. Da quel giorno, iniziarono ad accadere delle cose molto particolari. Cantavo ogni sera in un pub fino all’alba. Alle 5 del mattino andavo a dormire e mi svegliava sempre una luce che entrava attraverso le fessure della tapparella. Controllavo l’ora ed erano sempre le 6 e non mi spiegavo perché mi svegliassi dopo un’ora. Iniziai a preoccuparmi per questa cosa, perché si ripeteva ogni sera, fin quando sentii una voce che diceva: “Il cielo e la terra passeranno, ma le mie parole non passeranno” (Matteo 24:35). Mi alzai, sapevo che era Dio, improvvisamente sapevo che era Lui ma non sapevo cosa volesse dire. Poi di nuovo: “Il cielo e la terra passeranno, ma le mie parole non passeranno” (Matteo 24:35). Mio marito dormiva, io ero sveglia ed eravamo io e Dio e quella voce la sentivo soltanto io. La voce andò via e io ero in preda alla commozione perché sapevo che era Dio, ma iniziai a pensare tra me e me: “non ho bevuto, non ho mai usato droghe, cosa mi succede?”. Andai in bagno, tirai su la tapparella e si presentò davanti a me uno spettacolo eccezionale, un’alba mai vista così bella. A quella vista, iniziai a pregare dicendo: “Va bene, se Dio c’è, allora Tu sei luce” e allo stesso tempo pensavo al versetto: “Il cielo e la terra passeranno, ma le mie parole non passeranno” (Matteo 24:35). Continuavo a non capire cosa volesse dire. Il giorno dopo, mentre ero a pranzo con mio marito, sentii l’esigenza di andare in camera. Corsi nella mia stanza, presi la Bibbia e la aprii a caso in Matteo 24:35: “Il cielo e la terra passeranno, ma le mie parole non passeranno”. Rimasi basita, perché ad un certo punto ho capito esattamente quello che mi voleva dire: “IO ci sono e questa è la mia Parola, ogni cosa che c’è scritta succederà perché IO ESISTO E SONO VERO!”
Quello è stato l’inizio della mia conversione. Non voglio dilungarmi ma non c’è niente di più bello di dare la vita a Dio, perché Lui prende i nostri cuori che magari sono un pò offesi, un pò rotti e calpestati e ne fa dei capolavori. Io ero una persona molto diversa da quella che sono ora e quindi ringrazio Dio per aver risposto ad una preghiera, magari fatta in un momento di rabbia e di sfida, ma Lui approfitta di ogni situazione per entrare nella nostra vita e trasformarla.
Amen!
Ferrentino Francesco La Manna
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