Coronavirus: come affrontare la questione da una prospettiva cristiana

Da qualche giorno non facciamo altro che ricevere notizie continue sul propagarsi nella nazione del coronavirus, delle misure del governo per evitare il contagio e di quelle adottate per reagire alle problematiche dovute ai concittadini che purtroppo già hanno contratto questa infezione; per non parlare del terrorismo mediatico e del voyeurismo giornalistico, che sguazza nel bombardare lo spettatore con informazioni a ritmo continuo e serrato.

Da un lato capisco, l’allarmismo, la paura, di trovarsi di fronte a un qualcosa di totalmente nuovo e difficile da gestire, dall’altro capisco pure chi invita a darci una calmata che il tasso di mortalità è molto basso (meno del 2%) e non dovremmo essere di fronte a un invasione di zombie.

La cosa che mi lascia perplesso è la reazione di molti miei fratelli nella fede, ho letto qua e la sui social frasi del tipo “adesso non facciamo gli allarmisti pure noi” nei post di chi collegava gli avvenimenti presenti a quelli che precedono la fine dei tempi, nei prossimi giorni farò un post specifico a riguardo.

Qui si sta perdendo di vista un concetto fondamentale della fede: il Vangelo non serve per accomodare nessuno, ma DEVE creare fastidio nella vita di chi ascolta, DEVE, anche la nostra conversione è nata da un periodo di fastidio iniziale, nel quale ci siamo sentiti in crisi ed accusati e abbiamo sentito la necessità di chiedere perdono per i nostri peccati, per allontanare l’ira di Dio dalle nostre vite e accettare il sacrificio di Gesù, cioè il suo prendersi le nostre colpe.

Noi con le nostre parole dovremmo creare almeno delle perplessità nella vita delle persone alle quali testimoniamo, in quanto la Bibbia ci insegna che siamo chiamati ad essere sentinelle, a preparare la via per il ritorno del Signore, il quale ci ha insegnato alcuni principi dai quali molti si stanno allontanando: “Se il mondo vi odia, sapete bene che prima di voi ha odiato me.” (Gv15:18) “Sarete odiati da tutti a causa del mio nome; (Mr 13:13) “Io ho dato loro la tua parola; e il mondo li ha odiati, perché non sono del mondo, come io non sono del mondo.” (Gv 17:14) ”Cristo ci ha resi un profumo gradito a Dio, che si spande sia fra quelli che sono sulla via della salvezza, sia fra quelli che vanno verso la perdizione. Per quelli che non sono salvati siamo come un odore di morte, che porta morte, mentre per quelli che conoscono Cristo siamo un profumo di vita, che porta vita. “2 Co 2:15-16

Non posso cercare l’approvazione degli uomini, né sperare di lasciarli tranquilli, anzi, spero che quanto segue crei una profonda insofferenza nella vita di quanti leggono e ancora non hanno scelto da che parte schierarsi, perché questo può determinare in qualcuno la necessità di rivedere il fondamento su cui è basata la propria esistenza ed eternità; potranno darti del pazzo, dell’esagerato, del fanatico, del legalista ma sappi che: Dio ha scelto le cose pazze del mondo per svergognare i sapienti; Dio ha scelto le cose deboli del mondo per svergognare le forti; Dio ha scelto le cose ignobili del mondo e le cose disprezzate, anzi le cose che non sono, per ridurre al niente le cose che sono 1 Co 1:27-28.

Altra cosa, non dobbiamo avere nessun timore di citare la Bibbia come fonte autorevole ed ispiratrice delle nostre affermazioni, Spurgeon affermava “La Parola di Dio è come un leone. Non c’è bisogno di difendere un leone. Basta liberarlo e il leone si difenderà da solo. “

Leggere frasi come “Dio è amore, Dio è buono, non giudica e non castiga nessuno” rivela una profonda ignoranza scritturale e spirituale, non c’è rivelazione alcuna in tali parole, ma solo un fondamento di buonismo umano che nulla ha a che vedere con la Grazia.

L’Ira di Dio è un concetto primario, se non si comprende essa, non si realizza quanto è grande la nostra salvezza.

Il peccato in noi crea una barriera con Dio, la conseguenza del peccato è la morte, la morte eterna, la separazione eterna, pur essendo Dio buono e pieno d’amore è un Dio Santo, che odia il peccato e non può avere in alcun modo relazione con chi porta su di se tale condizione.

La santità di Dio esige un castigo per le colpe, in quanto, come nella giurisdizione umana, chi sbaglia paga.

Il senso di giustizia che abbiamo dentro di noi, è una delle tante tracce che Egli ha lasciato nelle nostre coscienze della sua esistenza.

L’ira di Dio doveva abbattersi per rimuovere la condanna che il peccato lascia sulle vite degli uomini ed essa si è abbattuta sull’unico uomo che ha calpestato questa terra senza mai peccare, Suo Figlio Gesù, il quale sulla croce ha attirato su di se tutta l’ira di Dio e tutto il castigo che sarebbe toccato a quanti hanno chiesto il suo perdono.

Punto. L’unico modo in cui posso essere libero dalle conseguenze del mio peccato è ravvedermi da esso e chiedere perdono, accettando quel sacrificio perché la Bibbia insegna che “Chi crede nel Figlio ha vita eterna, chi invece rifiuta di credere al Figlio non vedrà la vita, ma l’ira di Dio rimane su di lui». (Giovanni 3:36) , non c’è alternativa, chi non ha fatto tale passo di fede, chi non è rinato nello Spirito è sotto condanna e sotto giudizio, Gesù stesso puntualizzò “«Io sono la via, la verità e la vita; nessuno viene al Padre se non per mezzo di me“. (Giovanni 14:6)

L’unica obiezione, che uno potrebbe fare a questo punto è “ma chi glielo ha fatto fare?! Morire per un’umanità così sbandata e totalmente fuori controllo e soprattutto chi glielo ha fatto fare di morire per me che sono l’ultimo dei peccatori?!” a questo punto, da uomo di fede, ti devo dare una risposta sincera: NON LO SO!

Cioè, ne conosco la motivazione, ma ancora oggi non mi spiego perché si è sacrificato per ognuno di noi, eppure:

“Dio mostra la grandezza del proprio amore per noi in questo: che, mentre eravamo ancora peccatori, Cristo è morto per noi.” Romani 5:8… questa è la Grazia, non lo meritavamo, eppure Lui lo ha fatto lo stesso, per dare una via d’uscita eterna, a un corpo che prima o poi dovremo lasciare.

Allora quella frase iniziale, così stupida e anti scritturale, andrebbe modificata in “Dio è amore, mi ha amato talmente tanto, che ha castigato qualcun altro affinché io oggi, anche in mezzo alla tempesta che assale il mondo, possa avere pace, perché è stato allontanato da me il virus più grande, quello che mi allontanava da Dio: il peccato e le sue conseguenze”.

ROMANI 5:1 Giustificati dunque per fede, abbiamo pace con Dio per mezzo di Gesù Cristo, nostro Signore.

Davide Di Domenico

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