COSA SI DICE ALL’ESTERNO (NEL “MONDO”) DELLE “CHIESE PENTECOSTALI”?

Qui di seguito riporto integralmente il testo di un articolo che ho trovato su internet e pubblicato  su l’Espresso e che parla delle chiese pentecostali.

Ovviamente incuriosito di vedere cosa dicessero i giornali sul movimento pentecostale ho letto tale articolo.

E le suggestioni che esso mi ha suscitato vorrei condividerle con voi cari fratelli lettori e sorelle lettrici o amici e amiche che leggerete tale riflessione, che vuole vedere le cose non soltanto così come le si vedono coi semplici e normali occhi fisici o secondo le opinioni di quelli del mondo, ma secondo una visuale spirituale, ovvero secondo una visione cristiana.

L’articolo che segue è utile a vedere cosa si dice e si pensa all’esterno della chiesa evangelica pentecostale.

Leggendo tale articolo mi sono disgustato, non tanto perché le cose che dice sono completamente false, ma – ahimè – perché purtroppo alle volte (in diverse realtà di chiese evangeliche) sono vere!

Infatti “se” quello che dice l’articolo è vero allora c’è da vergognarsi di appartenere a certi gruppi e denominazioni “cristiane” che, come dice larticolo, fanno del nome di Gesù unq questione di business! Che scandalo! Che schifo!

Vi lascio all’articolo che segue, per risentirci (per qualche ulteriore commento finale) successivamente.

Un business chiamato Gesù

Quella dei pentecostali è la religione che cresce di più al mondo dopo l’Islam. In Italia ha già 600 mila adepti. A cui promette la guarigione da ogni male e la ricchezza materiale. In cambio di un decimo del loro stipendio

DI FRANCESCA SIRONI. FOTO DI MARIO SPADA PER L’ESPRESSO

21 ottobre 2016

Il braccio di un ragazzo di vent’anni, di Milano, che frequenta Sabaoth “Succederà, stasera, succederà, signore, c’è grande attesa, stasera, il miracolo per te, signore, lode a te, spirito di Dio, Gesù, signore”. La sala è una cantilena sovrastata a stento dalla musica. C’è chi cammina, chi aspetta, chi piange. Uomini in polo e bermuda militari, piangono. Donne con le mèches, piangono. Famiglie rom, piangono. Bianchi, neri, indiani. Alzano le mani, pregano e ripetono: il miracolo accadrà. Come ogni volta. Ci saranno almeno 600 persone sedute e in prima fila, solenne, pure il senatore Domenico Scilipoti.

Dopo ore di lodi il pastore chiama i malati sul palco, impone le mani, loro cadono a terra. Il primo dice: «Sono appena guarito dal cancro», una donna da un’artrite. Applausi fragorosi. Altre preghiere, quindi la benedizione delle buste: chi vi metterà 120 euro ne riceverà da Gesù 10 volte tanti. Si alzano per donare in più di cento. È lunedì 19 settembre, il giorno di San Gennaro. Ma qui al Teatro Palapartenope di Napoli il miracolo non è per il sangue del santo, bensì per lo spirito servito dal pastore americano Benny Hinn, invitato in Campania da una chiesa locale. Chiesa cristiana pentecostale.

I pentecostali sono oggi nel mondo 644 milioni. Si tratta della religione in maggiore, tumultuosa, crescita dopo l’Islam, con masse ormai consolidate in Brasile, America Latina, Africa e Asia. Il “Pew Reseach Center” stima che in una generazione supereranno il miliardo. Sono il cristianesimo del futuro, dicono gli esperti. Anche in Italia, sottotraccia, raramente raccontati dai media, crescono. E adesso contano, secondo gli studi, oltre 600 mila fedeli, di cui 300 mila italiani, gli altri immigrati. Divisi al loro interno da posizioni spesso inconciliabili, i cristiani pentecostali e carismatici sono accomunati da alcuni elementi.

Pentecostali, vita di comunità tra esorcismi e compleanni

Primo: rifiutano la struttura cattolica; il rapporto con il trascendente è personale; le comunità gemmano di continuo nuove chiese, nuovi pastori. Secondo: la Bibbia «non erra mai», è l’unico testo, il solo fondamento, e va considerata per intero, dal Levitico agli Atti. Terzo: i doni dello Spirito Santo funzionano ancora. Per cui lo Spirito può scendere, far parlare le persone “in lingue”, curarle e liberarle dal demonio (che esiste, è concreto, gli esorcismi frequenti).

Dalle convention miliardarie alle messe in periferia di alcuni pastori-eroi, il pentecostalesimo si presenta così come una fede che sa tenere strette le persone, che forma leader, fa cantare, divertire e commuoversi, una fede che promette di guarire, liberare dai debiti e dal malocchio, oltre che di benedire, secondo alcuni, anche la prosperità economica. È la religione del momento, insomma, un’oasi dalla crisi di prospettive. «Una risposta al bisogno di senso e di identità che unisce benestanti e emarginati perché offre soluzioni olistiche», spiega Paolo Naso, professore a La Sapienza: «Una fede che soddisfa bisogni, dà certezze, afferma valori perentori». È individualista e collettiva al tempo stesso: uno vale uno, ma in molti è meglio. «È nata all’inizio del Novecento negli Stati Uniti per il desiderio di molti cristiani di mettere le mani, personalmente, dentro il sacro», aggiunge Enzo Pace, sociologo dell’Università di Padova.

Alla base del successo pentecostale, poi, c’è l’intrinseca solidità economica delle chiese. Tutti i fedeli versano infatti una decima, ovvero il 10 per cento dello stipendio. «È scritto nella Bibbia», ripetono. Bastano così 200 fedeli che guadagnano 1.500 euro al mese per avere una rendita da 30 mila euro da destinare ad altari, missioni, orologi al pastore o nuove sedi. L’espansione continua. Dio non solo non è morto, ma trascina nuove greggi.

Cari fratelli e sorelle (parlo ai pii e timorati di Dio) vi rendete conto di quale sia l’intenzione e l’effetto di tale articolo?

Esso, descrivendo la realtà di alcune (forse parecchie) chiese pentecostali da un’immagine del pentecostalismo che è una caricatura del cristianesimo. “Se” tale è la condizione di alcune chiese, tali chiese sono una macchia e una vergogna per il nome di Cristo e per il vero Pentecostalismo!

Che vergogna appartenere a delle realtà del genere! Dove la giornalista, giustamente, sottolinea che la vera sostanza non è la genuina fede in Dio, ma l’accaparramento di soldi, per mezzo del pretesto e della scusa della predicazione del vangelo.

La decima è contraria al Nuovo Testamento, ma molti (pastori) usano tale dottrina e soprattutto tale pratica, perché a loro fa comodo (il fatto di incassare soldi, anche se onestamente – per mezzo del Nuovo Testamento – non potrebbero avere nessun avallo o giustificazione per predicare una pratica del genere, chè faceva parte dell’Antico Testamento).

Che vergogna! Ecco l’immagine che danno certi pastori evangelici all’esterno, fra le genti del mondo, a causa del loro amore per il denaro, per il quale torcono le Scritture a propri uso e consumo.

Rileggete l’articolo cari fratelli e sorelle e converrete con me che esso è una mina per la testimonianza cristiana. Ma esso non è una mina per il fatto che dice cose false, ma esso rappresenta una mina molto potente proprio per il fatto che dice cose vere.

L’articolo non spubblica in sè le chiese pentecostali in cui si compiono quegli scempi descritti da esso; esso pubblica semplicemente quello che tali chiese commettono e pubblicando ciò che in tali chiese si compie naturalmente le spubblica, visto che chiunque legga tale articolo non potrà che farsi una pessima idea di ciò che sarebbero le chiese pentecostali!

Quell’articolo è l’annuncio e la denuncia di uno scandalo.

Perciò non mi scaglio contro la giornalista che lo ha scritto, ma vorrei denunciare i pastori che danno materiale per scrivere di tali scandali.

L’ho sempre pensato e sostenuto che il vero Cristianesimo non ha a che fare con la speculazione economica, ma purtroppo molti sedicenti pastori fanno del cristianesimo un business, come dice l’articolo.

“Scusate” l’espressione forte: che schifo! “Se” quello che dice l’articolo è vero allora ciò che esso descrive è uno schifo.

D’altra parte l’espressione ‘schifo’ è usata dalla stessa Scrittura ed è il Signore che la rivolge a coloro che si fanno avere a schifo davanti ai suoi occhi, per aver commesso cose ignominiose.

Perciò mi rivolgo a quei “pastori” ai quali l’articolo potrebbe ben essere rivolto, ovvero a coloro nelle cui comunità si praticano le cose in esso descritte (cose che sono di scandalo sia per quelli di fuori che per quelli che anelano ad un ritorno agli antichi sentieri ).

Ravvedetevi. Rinunciate ai vostri interessi personali ed economici. “Portate fuori dalla chiesa” le vostre dottrine inventate per fare soldi e per sfruttare l’ingenuità dei “credenti”, che avete abbindolato con la speranza di guadagnare cento volte tanto le decime che vi offrono per farvi vivere nel lusso! Lasciate questo scempio e questo schifo.

Ma so di avere poca chance e poca speranza nel parlarvi, perché se vi siete lasciati trascinare dalla vostra ingordigia nell’inventare dottrine antibibliche per ottenere le vostre amate ricchezze economiche, difficilmente vi lascerete parlare. Se neanche voi ascoltate la Parola tanto da predicare “un altro vangelo” alle poveri greggi che purtroppo vi ascoltano, come pretenderei io di parlare a voi?!

Comunque è su voi e per voi che ricadrà lo scandalo che state dando e per il quale alcuni giornalisti possono scrivere certi tipi di articoli.

Ma se voi proverete a scusarvi dicendo che la giornalista è “una di fuori”, “una che di cose spirituali non ne capisce niente” allora vi dico che io dall’interno della chiesa vi spubblicherò semplicemente pubblicando le vostre eresie, perché la vostra presenza e il vostro ministero fa vergogna alla vera e sana Chiesa di Cristo.

Voi che cercate denaro (spacciando dottrine che non sono vere) non siete degni di essere chiamati cristiani.

Perciò due sono le cose che mi sentirei di suggerire sia alla giornalista che ha scritto quell’articolo su di voi (visto che è più giusto dire che quell’articolo andrebbe bene per certi “pastori” che speculano e non per tutto il movimento Pentecostale), sia ai membri che purtroppo frequentano le vostre comunità (o associazioni):

  • Alla giornalista dico che le cose da lei descritte e denunciate non fanno parte di tutto il movimento Pentecostale, chè nella sua genuinità non ha niente a che vedere con le vergognose operazioni compiute da coloro di cui lei ha parlato. Pertanto se lei vorrà sapere veramente perché Dio benedice i sinceri pentecostali potrà andare in qualche chiesa dove genuinamente (cioè non per scopo di lucro) si predica il vero, sano e genuino evangelo. Lì lei potrà scoprire la vera presenza del Signore;
  • Ai membri di quelle comunità che rientrano nella descrizione fatta dalla giornalista suggerirei di lasciare tali comunità per cercare di andare in una chiesa dove si predica onestamente la Parola del Signore, che non deve essere annunciata per un “vile guadagno”

L’articolo scritto dalla giornalista dell’Espresso deve far meditare coloro che frequentano certe “comunità cristiane”. Il monito in esso contenuto (per chi vuole capire e davvero riflettere sulla condizione della propria anima) è il seguente:

“Uscite di mezzo a loro e separatevene”!

Enzo Maniaci | Notiziecristiane.com

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