Costrizione d’amore

“L’amore di Cristo, ci costringe”. 2 Corinzi 5:14

Essere costretti da qualcosa o da qualcuno, significa agire come in realtà non si vorrebbe e umanamente parlando la costrizione porta sempre frutti negativi.

Ma questo versetto ci parla di una costrizione particolare, una costrizione che produce frutti buoni..frutti d’amore.

L’amore che Paolo provava per il Signore era così forte, radicato e profondo che di riflesso lo spingeva ad amare i fratelli con la stessa intensità.

Dal punto di vista umano, non siamo portati ad amare, anche sforzandoci non ne saremmo capaci perché l’egoismo personale fa parte della nostra natura.

Ma l’amore di Cristo e per Cristo dovrebbe esercitare una tale pressione su di noi da sentirci spinti, costretti da ogni lato ad amare i nostri fratelli con intensità.

La sublimazione, l’esempio perfetto dell’amore, lo troviamo nelle frasi di Gesù sulla croce, quando” gridò con gran voce Dio mio, Dio mio perché mi hai abbandonato?“ E Gesù gettato un gran grido rendé lo spirito”. (Marco 15: 34 e 37)

Gesù ha avuto per noi un’amore così passionale e profondo, da morire sulla croce per noi che non meritavamo nulla, non esiste amore più grande di questo!

Molto spesso, il nostro modo sbagliato di applicare l’amore di Dio sminuisce il Suo amore, ma è per un gesto di amore che i nostri peccati sono stati cancellati sulla croce, ed è per un gesto di amore che credendo a questo, siamo stati salvati a vita eterna.

In (1 Giovanni cap. 4: 7 a 10 -12) è scritto: “Diletti, amiamoci gli uni gli altri; perché l’amore è da Dio e chiunque ama è nato da Dio e conosce Iddio. Chi non ama non ha conosciuto Iddio; perché Dio è amore. In questo si è manifestato per noi l’amore di Dio; che Dio ha mandato il suo unigenito Figliuolo nel mondo affinché per mezzo di lui vivessimo. In questo è l’amore; non che noi abbiamo amato Iddio, ma che Egli amato noi e ha mandato il suo Figliuolo per essere la propiziazione per i nostri peccati… se ci amiamo gli uni gli altri, Iddio dimora in noi e l’amore di Lui diventa perfetto in noi”

Un‘altra prova dell’amore di Gesù per noi è che quando è salito in cielo, non ci ha lasciato soli, ma ha pregato il Padre affinché ci desse un altro consolatore:

“E io pregherò il Padre ed Egli vi darà un altro consolatore, perché stia con voi in perpetuo lo Spirito della verità, che il mondo non può ricevere, perché non lo vede e non lo conosce”.(Giovanni 14: 16-17)

Da quel momento in poi, lo Spirito Santo è venuto ad abitare in noi e noi siamo diventati il tempio di Dio.

“Non sapete voi che il vostro corpo è il tempio dello Spirito Santo che è in voi, il quale avete da Dio, e che non appartenete a voi stessi?” (1 Corinzi 6:19)

Il Suo amore, non poteva essere più grande e più vicino a noi di così.

L’amore che Gesù ci insegna, non è un’amore che allontana, che separa, che promette e poi dimentica, mantenendo una certa distanza, un certo distacco, No!

L’amore di Gesù è un’amore completo, che soffre e gioisce, che avvicina, consola e scalda il nostro cuore, dandoci protezione e sicurezza, sempre.

L’esempio del Suo amore è qualcosa che dobbiamo seguire ed imitare nella pratica di ogni giorno, con costanza e continuità senza stancarci.

Soltanto una cosa, ci allontana da Gesù in modo drastico, senza alcuna possibilità di avvicinarci a Lui ed è il peccato.

Ma se noi lo confessiamo Egli è pronto a perdonarci, riportandoci ogni volta con amore vicino a se.

A volte mi chiedo, qual è il nostro modo di amare Dio e i fratelli?

E’ un’amore che assomiglia a quello di Gesù, consumante, continuo, che sa scaldare il cuore di chi è scoraggiato e ferito, che avvicina, consola, protegge e incoraggia il fratello, oppure è un’amore che ama soltanto a parole, mostrando un finto interesse, con un certo distacco, innalzando barriere di pregiudizi e timori?

Molto spesso, mentre parliamo di amore di comunione fraterna e di unione, con estrema diffidenza ci teniamo a distanza, restando chiusi nelle nostre posizioni con le nostre prevenzioni, le nostre paure, le nostre regole e la nostra freddezza.

A questo punto mi chiedo, riusciremmo mai a comprendere e ad applicare nella nostra vita, il vero significato e la profondità “dall’amore di Cristo”?

Purtroppo, come dicevo con la nostra applicazione errata dell’amore abbiamo svuotato completamente questa parola del suo vero significato, della sua vera bellezza e della sua perfezione, soltanto tornado alla croce e al sangue versato per noi, potremmo riscoprire la bellezza il valore e la perfezione dell’amore di Cristo!

Che il Signore ci aiuti, a seguire il suo esempio.

Damaris Lerici

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