COVID-19: SIAMO CERTI CHE SIA SOLO QUELLO IL VIRUS DA COMBATTERE?

Quale comportamento tenere di fronte a tutto ciò?

È una questione di coraggio? No! Direi certamente di fede. Di quella fede che a molti può sembrare pazzia, irresponsabilità.

È ovvio e logico attenersi alle disposizioni governative, ai consigli medici. Ma ciò che voglio dire non c’entra nulla con l’atteggiamento da avere nei confronti delle situazioni avverse, come in questo caso il virus covid-19.

Parlo di credenti. Molte persone sono di carattere preoccupate e preoccupabili, il che vuole dire che ogni notizia “strana” li allarma.

La preoccupazione si trasforma in ansia e a volte l’ansia si accresce in panico. Certo in preda alla suggestione diventa difficile per chiunque il discernimento. Molti pubblicano sui vari social teorie bizzarre spesso create da chi non ha nessuna autorità in materia. Catastrofi, complotti e fake news.

Questo non è e non deve essere l’atteggiamento di chi crede in Gesù, per mille e mille motivi…

Salmo 91:1 Chi abita al riparo dell’Altissimo

riposa all’ombra dell’Onnipotente.

2 Io dico al SIGNORE: «Tu sei il mio rifugio e la mia fortezza,

il mio Dio, in cui confido!»

3 Certo egli ti libererà dal laccio del cacciatore

e dalla peste micidiale.

Matteo 6:34 Non siate dunque in ansia per il domani, perché il domani si preoccuperà di se stesso. Basta a ciascun giorno il suo affanno.

Romani 8:31 Che diremo dunque riguardo a queste cose?

Se Dio è per noi chi sarà contro di noi?

o ancora Dio aprirà una strada nel deserto….mille altre citazioni e inni si potrebbero elencare.

Capisco, …si!

Capisco, che chi non ha un orientamento di tipo cristiano, che fa per fede affidamento sul sostegno divino, fino ad arrivare a credere ad una vita per l’eternità, si senta disorientato, come sia difficile per queste persone non sentirsi sbattuti dalle onde”

Chi potrà dire loro come fece Paolo Apostolo all’equipaggio della barca che avrebbe dovuto condurlo a Roma, per essere condotto davanti a Cesare:

Atti 27: 21 Dopo che furono rimasti per lungo tempo senza mangiare, Paolo si alzò in mezzo a loro, e disse: «Uomini, bisognava darmi ascolto e non partire da Creta, per evitare questo pericolo e questa perdita. 22 Ora però vi esorto a stare di buon animo, perché non vi sarà perdita della vita per nessuno di voi ma solo della nave.

Certo qui ce ne sarebbe da dire, viviamo con tutti i nostri fardelli e zavorre umane e nessuno vuole disfarsene, piuttosto la morte.

Se analizziamo questa cosa ci accorgiamo che a volte è amaramente così. Lottiamo per cose futili cercando di trattenerle, a volte fino alla morte.

In questi tempi siamo in guerra, inutile dirlo, ma la cosa che serve dire è che: non siamo solo in guerra con un’infezione da virus sars covid-19 ma siamo in guerra contro un modello di umanità che certamente ha varcato i confini dell’equo.

Contro una società che non si riconosce più in nulla, riconoscendosi, praticamente in tutto. Ogni uno ha un impero e nessuno ha un limite.

Molte cose giuste ci sono, molte cose ingiuste ci sono! Ma non è questo il punto, ogni cosa ha un aspetto giusto e un aspetto ingiusto, alcune cose giuste non sono giustificabili, alcune cose ingiuste sono giustificabili. Non con il metro degli uomini ovviamente poiché essi fanno sempre riferimento a se stessi.

Esiste però uno scudo o un’armatura, che se volete può proteggerci da tutto, non perché non moriremo, No! Non per questo.

È una protezione che tutela l’anima da macchie indelebili. Consiste nel essere come il Signore vuole o per usare una frate abusata…Come Dio comanda!

Non vi fate imbrogliare dal pensiero che questa possa essere la soluzione spicciola di un credente, di un religioso. Perché anche se lo sono, non è di dottrina che voglio parlare.

Torniamo al timore, alla paura, a chi confida poco o nulla nel Signore. Perché se non conosco cosa accadrà domani, dovrei averne paura? Allo stesso modo potrei esserne felice…tanto non so cosa accadrà! Tanto più che accadrà quello che vorrà accadere…quello che il Signore vuole.

Perché essere in soggezione per il domani quando so che il pensiero di Dio è il bene, comunque il bene!

Molti penseranno “decine di migliaia di morti… dov’è sto bene” che dovrei rispondervi: “il ciclo della vita è fatto di vita e di morte, ma noi non vorremmo morire mai! Ma stare piuttosto attaccati alla vita per sempre?” Non vogliamo lasciare la carne.

No! Noi vorremmo vivere come vogliamo, quanto vogliamo, dove vogliamo, fare ciò che vogliamo, e pregare il Signore che c’è la mandi buona!

Converrete con me che molto spesso questo è il pensiero dell’uomo, anche se credente.

La differenza tra l’essere spirituale e l’essere carnale sta qui: l’essere spirituale ha una visione oltre ogni futuro immaginabile, l’essere carnale ha una certezza solo nella materia. Da ciò il suo timore.

Così, quando vedo un credente in Cristo, uno che ha accettato il Suo nome per la Salvezza fortemente preoccupato per la pandemia, un po’ ne sono scosso.

Mi dico: se riflettesse dovrebbe dirsi…” nella vita del mondo dovrei preoccuparmi sempre ” nella vita del Signore non dovrei preoccuparmi MAI!

Del resto Cristo ci ha detto voi siete nel mondo, ma non siete del mondo! E ciò vuol dire che siamo anche regolati da altre leggi che vanno oltre.

Tuttavia il nostro atteggiamento contrasta a volte, con la parola: Voglio proteggermi? La mia protezione è Cristo (semmai mi attengo alle regole), voglio vivere? La mia vita è Cristo? Voglio guarire? La mia cura è Cristo… Tutto potrebbe comunque accadermi: con la mascherina, con l’Amuchina, con i guanti. Certo non vuole essere un invito all’imprudenza.

Ovviamente queste non sono cose che dico io, sappiamo tutti che sono scritte.

Solo un esempio voglio citare: Davide sconfigge Golia.

I più grandi campioni d’armi avevano timore di Golia. Alto, enorme, armato fino ai denti, arrabbiato e rivestito di una impenetrabile corazza.

Ogni giorno la sua sfida umiliava gli israeliti e nessun combattente in Israele aveva il coraggio di farsi avanti, nemmeno Saul il Re, piuttosto disse a Davide mettiti la mia armatura.

Cosa rendeva così impavido Davide? La follia? La sua giovane età? La sete di fama?… Lascio a voi la risposta, poiché sono certo che la conoscete, non senza però porvi un altro quesito:

” abbiamo delle terapie ma non un vaccino, le cure hanno aiutato molti a vivere ma molti non ne hanno giovato. Pure è vero che il virus sta regredendo (grazie a Dio) e presto credo ci darà una tregua, lasciandoci comunque il timore di ripresentarsi.

In altre epoche abbiamo avuto virus e pestilenze ben più mortali, che pur senza una medicina efficace come oggi, al fine sono passate alla storia.

Sì tutto ciò è grave, molto grave…ma siamo certi che sia proprio quello il vero virus da combattere?”

copyright©francescoblaganò 4/2020

LA GUERRA DEGLI ASINI 1991

50x 70 olio steso con siringhe.

Il dipinto lo donai a Vilim Darko Micovillovich, in quegli anni stavamo spesso insieme e collaboravamo e condividevamo molte cose.

Due pessimi caratteri a confronto, caro WIlly.

Ciò che lo convinceva era il tema: corriamo tutti appresso ad una carota, ma ad aprire gli orizzonti, ci sono carote per tutti.

La fotografia è pessima, taroccata mille volte, ma ho solo questa.

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