Covid: presto cambierà tutto | L’ipotesi che si sta facendo strada

Sta prendendo sempre più piede un’ipotesi che rivoluzionerebbe la pandemia. In questi giorni i contagi da Covid in Italia continuano a crescere ma pare calare la pericolosità del virus, e i sintomi di coloro che vengono infettati sono sempre più lievi. 

Potrebbe infatti avvenire che presto le istituzioni comincino a valutare in maniera diversa i presunti contagi, e ad agire di conseguenza.

Da quanto emerge da bollettini e cronache quotidiane, infatti, i contagi e i decessi non vanno più di pari passo. Se i primi crescono, i secondi aumentano in maniera solamente lieve, o talvolta scendono. Tanto da fare affermare al virologo governativo americano Anthony Fauci che c’è la probabilità che da qui ai prossimi mesi la variante Omicron possa contagiare tutti, con una diminuzione costante dei sintomi, fino a diventare una semplice influenza.

L’idea che si fa strada in Europa

Così già in Europa c’è chi comincia a regolarsi di conseguenza. Come il premier spagnolo Sanchez, che nel corso di un’intervista radiofonica ha avanzato l’ipotesi che presto la malattia possa cominciare ad essere trattata con parametri differenti. Vale a dire, come poco più di un raffreddore.

“Abbiamo le condizioni per aprire con calma un dibattito a livello tecnico ma anche europeo per valutare la malattia con parametri differenti“, ha dichiarato Sanchez, il cui Paese ha l’85,5 per cento di vaccinati, e dove esponenti della comunità scientifica stanno cominciando a spiegare che sarebbe giusto tenere d’occhio numeri diversi rispetto a quelli dei contagi.

Il premier ha poi anche confessato dell’esistenza di un piano per realizzare questo differente monitoraggio da parte delle autorità sanitarie, che smetteranno cioè di registrare ogni singola infezione o di testare ogni persona che ha dei sintomi. Ma assomiglierà molto di più al piano che si utilizza per vigilare sull’influenza.

La voce del virologo italiano che invita a seguire un’altra direzione

Anche in Italia l’idea comincia a farsi strada in ambienti della comunità scientifica. Tanto che l’infettivologo Matteo Bassetti ha lanciato forte e chiaro un appello al governo: segua il modello spagnolo, e smetta con i report quotidiani che non fanno altro che indurre panico e ansia tra la popolazione. Nello specifico, per Bassetti bisogna, oltre che interrompere il report giornaliero dei contagi, classificare come “casi Covid solo chi ha una polmonite, ascoltando i medici”.

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“Bisogna capire se la pressione sugli ospedali è da polmonite da Covid oppure se è dovuto all’enorme numero di tamponi che viene fatto”, ha affermato lo scienziato, aggiungendo che “ci vorrebbe una distinzione molto chiara” e che “oggi questo virus per la maggioranza dei vaccinati dà una forma influenzale”.

Il direttore della Clinica di Malattie infettive dell’ospedale San Martino, di fronte alle notizie che vengono dalla Spagna, ha così commentato: “Non vedo grosse differenze con l’Italia. Dobbiamo cercare di cambiare la testa di chi ci governa soprattutto nell’ambito della ministero della Salute con meno teoria e più pratica”.

In Italia infatti si registrano circa l’82 per cento della popolazione tra vaccinati e guariti dall’infezione, e con l’aumento dei contagi in questi giorni sono altrettanto numerose le persone che si stanno proteggendo anche in maniera naturale. Un dato che per Bassetti ci porta vicini “all’immunità di gregge”. 

Secondo il suo parere, quindi, “anche ‘Italia è pronta a svoltare da pandemia a endemia. Ci sono però troppe leggi, leggine, lacci e lacciuoli, che ci stanno complicando la vita in maniera impressionate. L’Italia con un cambio di passo segua il modello spagnolo”. 

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