Cresceva in me il bisogno di pregare

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ch-3Mi chiamo Daniele, sono nato in una famiglia cristiana e sin da piccolo i miei genitori mi hanno parlato del Signore e della Sua Parola.
Fino a diversi anni fa, credere in Dio significava, per me, seguire alcuni principi dottrinali, in quanto ancora non consideravo il Signore come mio personale Salvatore. Per questo motivo la chiesa la consideravo un luogo come un altro.In quello stesso periodo iniziai a frequentare amici di scuola, per provare nuove emozioni. Cercai di cambiare la mia vita imitando i miei coetanei: iniziai a fumare, a partecipare a delle feste organizzate e ad ascoltare dei gruppi che dedicano la loro musica a satana; all’inizio tutto questo mi attirava ma qualcosa mi spingeva a liberarmene.
Qualche tempo dopo, trovandomi in chiesa, il pastore annunziò che la domenica successiva si sarebbero celebrati dei battesimi e chiese se ci fosse qualcun altro con il desiderio di battezzarsi.
Quella sera il Signore parlò al mio cuore e decisi di battezzarmi. Cominciai a comportarmi in modo diverso e mi convinsi di aver tralasciato le cose del mondo e di essere diventato un vero cristiano; ben presto mi dovetti ricredere. Infatti, lasciata la chiesa, iniziai a frequentare nuovamente le vecchie amicizie e le cose che facevo prima mi attiravano ancor di più; purtroppo non riuscivo a capire che era soltanto una macchinazione di satana, che non fa altro che illuderti di essere felice ma poi ti distrugge l’anima. Al contrario, Dio mi faceva sentire l’esigenza di frequentare la chiesa.
Facendo progetti per l’estate, si presentò l’occasione di andare in un campeggio cristiano in Inghilterra insieme ad un altro fratello: Ruben. Presi al volo l’opportunità facendo programmi su come mi sarei potuto divertire.
Finalmente, nel mese di luglio, arrivò il giorno fissato per la partenza ma una volta arrivato al luogo stabilito notai, con grande stupore, molti ragazzi della mia stessa età che glorificavano il Signore. Questo suscitò in me della gelosia perché vedevo la loro spontanea sincerità.
Parlai di questo con alcuni fratelli anziani; poi, insieme con Ruben, cominciai, con l’aiuto di fratelli più maturi, a pregare affinché il Signore mi battezzasse con il Suo Spirito Santo.
Con il trascorrere delle serate, cresceva in me il bisogno di pregare e di umiliarmi ai piedi di Gesù cominciando a comprendere il Suo sacrificio per me. Nel frattempo il fratello Ruben fu battezzato di Spirito Santo e questo mi spinse ancor di più a cercare “la faccia del Signore”.
Per tutta la durata del soggiorno non ebbi alcuna risposta dal Signore. L’ultima sera, però, qualcosa accadde. Mi trovavo in chiesa, un fratello si avvicinò suggerendomi alcuni versetti della Parola di Dio da leggere. Iniziai a pregare, sentii dei brividi e all’improvviso la mia bocca cominciò a pronunciare delle parole in una lingua a me sconosciuta. Da quel momento cominciai a gustare gioia, carità e calma.
Quella notte la trascorsi interamente alla presenza del Signore.
Adesso Lo ringrazio perché mi ha reso una persona felice in Lui.

Daniele Argenio

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