Dacci Oggi

paneUn giorno Gesù, come suo consueto, si ritrovava a pregare. I discepoli quando lo videro gli chiesero che fosse loro insegnato a pregare. Gesù dette loro uno schema

di preghiera fantastico e completo, ma soprattutto una preghiera che riguarda pienamente la vita dell’uomo ed i suoi bisogni fisici e spirituali. Una preghiera che denota l’attitudine del servo di Cristo.
È una preghiera che offre diversi spunti, diverse riflessioni. Una preghiera che ci apre la porta ad una meravigliosa meditazione sul pensiero di Dio.
Oggi desidero mettere in risalto, riguardo a questa preghiera, solo alcune parole;
Matteo 6.11: “Dacci oggi il nostro pane quotidiano”. Un’altra versione della Bibbia dice:
“Dacci di giorno in giorno il nostro pane quotidiano” (N.Diod.)
Cercheremo di cogliere se pur in parte quello che tale espressione voglia dire e quant’altro lo Spirito Santo vuole farci pervenire.

Potremmo dividere questa frase almeno in cinque sessioni ed analizzarla per sessione, ma cercheremo di analizzarla nella sua interezza:
Dacci – Oggi – Il nostro – Pane – Quotidiano

Innanzitutto la prima parola “DACCI” evidenzia la nostra dipendenza da Dio.
Questa parola sottolinea che in qualità di discepoli di Cristo dipendiamo da lui. Siamo uniti a Dio da un legame di dipendenza.
Gesù attraverso questa preghiera c’invita a dipendere da Dio, ad andare da lui e chiedere.
Il nostro chiedere a Dio non vuole sottolineare che Dio non sappia, o non conosca i nostri bisogni, infatti poco prima della preghiera del “Padre Nostro”, nella Scrittura troviamo: “Non fate dunque come loro, poiché il Padre vostro sa le cose di cui avete bisogno, prima che gliele chiediate.” Matteo 6:8
Dio è Onnisciente, conosce ogni cosa, nello stesso tempo, presente e futuro, riguardo a tutto e a tutti, conosce il cuore dell’uomo, ed il suo pensiero non gli è nascosto.
Conosce esattamente cosa ci frulla in testa, quali sono le nostre necessità e le nostre richieste.
Allora perché andare a lui e chiedere “DACCI” se conosce già?
Perché l’uomo deve sviluppare una fede dipendente in Dio!

Una dipendenza giornaliera “dacci OGGI”, “pane QUOTIDIANO”.
Una dipendenza da Dio che porta ad un obiettivo: avere ogni giorno intimità con lui.
Un intimità che permette di sviluppare la propria fiducia in Dio.
Un intimità che ci porta a ricercare, giornalmente, quotidianamente, ciò di cui abbiamo bisogno.
Un intimità che mira a saziare il nostro bisogno fisico e spirituale giorno dopo giorno.
La tendenza dell’uomo è quella di PREOCCUPARSI, cioè OCCUPARSI PRIMA DELLE COSE delle quali non dovrebbe, o potrebbe farne a meno.

Gesù dà spesso insegnamenti che c’insegnano a vivere giorno per giorno e a fidarci di lui:
Ad un certo punto Gesù inviò i dodici a due a due, e tra le varie raccomandazioni ascoltate cosa dice loro:
“Poi chiamò a sé i dodici e cominciò a mandarli a due a due; e diede loro potere sugli spiriti immondi. Comandò loro di non prendere niente per il viaggio; né pane, né sacca, né denaro nella cintura, ma soltanto un bastone; di calzare i sandali e di non portare tunica di ricambio.” Matteo 6.7-9
“Comandò loro di non prendere niente per il viaggio” … non avrebbero dovuto portare nulla con se, ma nell’obbedienza al mandato divino e attraverso la completa dipendenza dal Padre, avrebbero realizzato la provvidenza del Padre.
“Poi disse loro: «Quando vi mandai senza borsa, senza sacca da viaggio e senza calzari, vi è forse mancato qualcosa?» Essi risposero: «Niente» …” Luca 22.35
Per i discepoli fu un esperienza di fede nella completa dipendenza dal Padre, una fede riposta in un Dio Fedele… non mancò loro nulla!

Riguardo alle preoccupazioni Gesù disse:
“Non siate dunque in ansia per il domani, perché il domani si preoccuperà di se stesso. Basta a ciascun giorno il suo affanno.” Matteo 6:34
La preoccupazione per il domani, che non s’intende l’essere prudenti, non serve a nulla, non porta frutto, non porta del bene alla nostra vita.

Molto spesso quello che pianifichiamo svanisce, si dissolve, subentra qualcos’altro che fa saltare i nostri progetti:
“Lo misurarono con l’omer; chi ne aveva raccolto molto non ne ebbe in eccesso; e chi ne aveva raccolto poco non gliene mancava. Ognuno ne raccolse quanto gliene occorreva per il suo nutrimento. Mosè disse loro: «Nessuno ne conservi fino a domattina». Ma alcuni non ubbidirono a Mosè e ne conservarono fino all’indomani. Quello imputridì e fu infestato dai vermi; e Mosè si adirò contro costoro.” Esodo 16:18-20

Il popolo d’Israele doveva raccogliere la manna ogni giorno ed ogni giorno avrebbe avuto il necessario:
«Chi aveva raccolto molto non ne ebbe di troppo, e chi aveva raccolto poco, non ne ebbe troppo poco». 2Corinzi 8:15
In queste parole ritroviamo l’insegnamento di Gesù: “Dacci oggi IL NOSTRO”
Gesù c’insegna a chiedere quello che ci spetta, il giusto, quello che è sufficiente per il nostro sostegno.
L’invito è: a chiedere ogni giorno ciò che è nostro, ciò che in qualità di figli di Dio ci “spetta”, cose che Dio ci ha promesso:

Giornalmente la fedeltà di Dio compie il suo lavoro.

Ogni giorno mediante la fedeltà di Dio ci sono cose che si rinnovano verso di noi, vediamone alcune brevemente insieme:
LE COMPASSIONI
“Le sue compassioni infatti non sono esaurite; si rinnovano ogni mattina. Grande è la tua fedeltà!” Lamentazioni 3.22-23
LA GIOIA
“Poiché l’ira sua è solo per un momento, ma la sua benevolenza è per tutta una vita. La sera ci accompagna il pianto; ma la mattina viene la gioia.” Salmi 30:5
LA FORZA
“SIGNORE, abbi pietà di noi! Noi speriamo in te. Sii tu il braccio del popolo ogni mattina, la nostra salvezza in tempo di angoscia!” Isaia 33:2

LA SUA GIUSTIZIA e LA SUA PRESENZA
“Il SIGNORE è giusto in mezzo a essa; egli non commette ingiustizie; ogni mattina egli dispensa i suoi giudizi e non manca mai; ma il perverso non conosce vergogna.” Sofonia 3:5 e Matteo 28.20.
IL SOCCORSO
“Dio si trova in essa: non potrà vacillare. Dio la soccorrerà al primo chiarore del mattino.” Salmi 46:5
PORTA IL NOSTRO PESO
“Sia benedetto il SIGNORE! Giorno per giorno porta per noi il nostro peso, il Dio della nostra salvezza.” Salmi 68:19
LA SUA GUIDA
“Di giorno li guidò con una nuvola e tutta la notte con un fuoco fiammeggiante.” Salmi 78:14
PROTEZIONE
“Di giorno il sole non ti colpirà, né la luna di notte.” Salmi 121:6

Ricapitolando: Gesù c’insegna a DIPENDERE da Dio, a farlo GIORNALMENTE, aspettandoci con fiducia il necessario per OGNI GIORNO, ed attraverso il pane c’insegna INTIMITA’.
La nostra dipendenza da Dio mira ad avere un intimità giornaliera con lui, un intimità che sazia il nostro corpo ed il nostro spirito.
Abbiamo bisogno giornalmente di pane materiale, ed il nostro spirito ha bisogno quotidianamente del pane spirituale.
Gesù, durante la tentazione nel deserto dirà:
«Sta scritto: “Non di pane soltanto vivrà l’uomo, ma di ogni parola che proviene dalla bocca di Dio”». Matteo 4:4
Il nostro nutrimento spirituale e giornaliero sono le parole che vengono dalla bocca di Dio.
Il pane nella Parola è figura di nutrimento, ma un nutrimento che ci rimanda all’intimità e alla comunione con Gesù.
Durante la Santa Cena Gesù prende il pane, lo spezza e dice: “Prendete, mangiate, questo è il mio corpo” (Matteo 26:26)
Il pane in questo contesto oltre ad essere nutrimento fisico, diviene un momento di comunione spirituale. Gesù stava condividendo un momento molto importante con i suoi discepoli. Desiderò grandemente passare quel tempo di intimità con loro.
Quel pane che era ed è figura del suo corpo.
Nei vangeli Gesù si definisce: “Il Pane della Vita” (Giovanni 6.35) ed aveva appena detto di se stesso:“Poiché il pane di Dio è quello che scende dal cielo, e dà vita al mondo” (v.33).
Gesù è Il Pane della vita, e in qualità di “pane” egli è venuto per dare vita al mondo.
Chiunque si “ciba” del pane della Parola (la Bibbia) e di Cristo (cioè crede in lui) ha vita eterna. (Giovanni 6:40)

La dipendenza giornaliera da Dio, e l’intimità quotidiana con Gesù, ci permetteranno di vivere una vita piena, appagante, e di nulla mancante.

Francesco Caldaralo | Notiziecristiane.com

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