Dal carcere di Foggia al Senato. La musica come riscatto

Roma (NEV), 16 gennaio 2025 – Si è tenuta ieri a Roma, presso la Sala Nassirya del Senato, la conferenza stampa dedicata al progetto musicale per i detenuti “Cantare in libertà”, realizzato in collaborazione con la chiesa valdese di Foggia.

L’iniziativa unisce arte e riabilitazione sociale, grazie all’impegno diretto del cantante e musicista degli ORO, Valerio Zelli. “La musica non è solo intrattenimento, ma una cura che può accompagnare una persona per tutta la vita – ha dichiarato Zelli -. Nelle carceri, diventa uno strumento per risvegliare emozioni sopite, offrendo ai detenuti un mezzo per esprimere la propria interiorità e riflettere sul proprio percorso”. Il cantante ha raccontato della sua esperienza diretta con i carcerati, esperienza fatta non solo di tecnica vocale e di musica, ma anche di relazioni umane e solidarietà. Zelli ha parlato anche del valore della musica come “veicolo emozionale” capace di abbattere barriere e creare connessioni profonde. La musica, d’altronde, ha ricordato ancora l’artista, produce vibrazioni, ed è dimostrato che specifiche frequenze portano beneficio a specifiche parti del corpo, oltre che all’anima. Cura, conforto, umanità, dignità e riscatto, queste sono solo alcune delle parole chiave che emergono da questo progetto di impegno sociale. Un modello replicabile, secondo gli auspici dello stesso Zelli e dei promotori che, con spirito di servizio e fiducia, hanno messo a disposizione le loro risorse.

Diritti, doveri e musica come cura per sempre

Durante la conferenza, si è discusso del delicato equilibrio tra diritti e doveri dei detenuti. Il progetto musicale, partito come corso di canto nel giugno 2023 e conclusosi nel dicembre 2024, rappresenta un modello innovativo di recupero sociale. In lavorazione, anche un disco, contenente due brani originali, tra cui Angeli e Demoni, registrato con le voci dei detenuti stessi. Una testimonianza tangibile sia per chi è dentro, sia per le famiglie fuori, per far prevalere il bene che c’è in ogni persona. L’etichetta MRI (Music Records Italy) e la Maqueta Records devolveranno un terzo degli introiti di vendita di questo disco a sostegno di detenuti in condizioni di indigenza.

L’iniziativa, sostenuta dalla Chiesa valdese e da altri partner, fra cui il Centro servizi volontariato (CSV) di Foggia, punta a trasformare la musica in uno strumento permanente di supporto, capace di affiancare i percorsi istituzionali di riabilitazione. La presenza di una delegazione della Chiesa valdese di Foggia ha confermato l’impegno delle comunità locali nel promuovere un approccio inclusivo e umano, a partire dal basso. La delegazione era formata dal pastore di Foggia, Maliq Meda, dalla presidente del Consiglio di chiesa Erika Szilagyi e da Daniele Marottoli.

“Esprimo profonda gratitudine per il progetto ‘Cantare in Libertà’ avviato presso il carcere di Foggia grazie alla locale chiesa valdese e ai numerosi partner – ha dichiarato la moderatora della Tavola valdese, diacona Alessandra Trotta, a margine della conferenza stampa che l’ha vista ieri impegnata anche presso la Camera dei deputati per la presentazione del X Rapporto sui diritti insieme a “A buon diritto Onlus”. Questo progetto, ha continuato Trotta, “restituisce dignità e speranza a chi vive la realtà penitenziaria, siano essi detenuti, polizia penitenziaria o famiglie coinvolte. Auspico che esperienze come questa possano essere replicate in altri istituti, perché la musica, così come la cultura, può diventare un ponte per allargare le prospettive di reinserimento sociale e lavorativo, promuovendo democrazia e giustizia, fondamenta imprescindibili di una società che non lascia indietro nessuno”.

Un modello esportabile: il progetto pilota nelle carceri

Nata come progetto pilota nel carcere di Foggia, l’iniziativa ha mostrato risultati positivi e promettenti. Ora, l’obiettivo è rendere replicabile questo modello in altre strutture detentive italiane. Il recupero sociale passa anche attraverso la cultura e l’arte, con uno sguardo all’inserimento lavorativo e sociale di chi esce dal carcere. L’obiettivo è diventare motori di cambiamento individuale e sociale, partendo dai bisogni locali e creando reti di solidarietà.

La Chiesa valdese di Foggia, pur essendo una piccola realtà, sta facendo la sua parte.

Il progetto ha visto il sostegno di diversi attori istituzionali e sociali, tra cui il senatore Costanzo Della Porta, che ha promosso la conferenza stampa, e il senatore Paolo Marcheschi, che ha portato i suoi saluti.

Hanno inviato i saluti anche Giulia Magliulo, direttrice della Casa Circondariale di Foggia, e Pasquale Marchese del CSV Foggia.

https://www.nev.it/nev/2025/01/16/dal-carcere-di-foggia-al-senato-la-musica-come-riscatto/


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