
Negli ultimi anni, il mondo ha vissuto trasformazioni rapide e spesso destabilizzanti. Dalla pandemia da COVID-19 alle tensioni internazionali, dall’emergenza ambientale all’influenza crescente dei social media e dell’intelligenza artificiale, ogni aspetto della nostra esistenza sembra essere stato messo alla prova. Questo scenario di crisi ha accentuato la necessità di una ricerca interiore, spingendoci a interrogarci sul senso della nostra vita e sul nostro ruolo nel mondo. Ma ogni crisi, per quanto dolorosa, porta con sé anche un’opportunità. Il termine stesso “crisi” deriva dal greco krino, che significa “separare, discernere, valutare”. Se da un lato la crisi rappresenta una frattura nelle certezze personali, dall’altro è un invito a rivedere il proprio posto nel mondo, a scoprire la propria autentica vocazione e a superare le convenzioni mentali che spesso imprigionano il nostro vero io come ci ricorda il libro: Dal vuoto al senso della vita, ricerca vocazionale di P. Riccardi. È l’invito a un viaggio di scoperta interiore, ponendo al centro il concetto di vocazione che non si esaurisce nella chiamata a seguire una confessione religiosa ma nel dare senso a q2uello che si crede. Un cristiano è tale se da senso al suo credere. Tanto spesso l’individuo moderno conosce tante teorie, è un erudito conoscitore di religioni eppure non vive con senso la spiritualità.
Viviamo in un’epoca in cui la pressione esterna ci spinge a conformarci a modelli prestabiliti, spesso lontani dalla nostra vera natura. Il senso della vita non si esaurisce nella semplice esistenza, ma si realizza nell’azione. Così come un’auto, per quanto bella, risulta inutile se lasciata ferma in garage, anche l’essere umano ha bisogno di muoversi, di mettersi in gioco per dare valore alla propria vita. La vocazione non è solo un progetto individuale, ma un dono che può arricchire anche la vita degli altri. Un genitore felice trasmette serenità ai propri figli, un individuo realizzato ispira chi gli sta accanto.
La Bibbia ci insegna che ogni vita ha inizio con una chiamata. “E Dio disse: ‘Sia la luce!’ e la luce fu” (Genesi 1,3). Anche l’uomo è chiamato all’esistenza: “Le tue mani mi hanno fatto e plasmato” (Salmo 118,73). Tuttavia, il solo esistere non basta: per evolvere, bisogna agire. Solo chi risponde alla propria vocazione e si assume la responsabilità delle proprie scelte intraprende un cammino autentico.
Pasquale Riccardi
Negli ultimi anni, il mondo ha vissuto trasformazioni rapide e spesso destabilizzanti. Dalla pandemia da COVID-19 alle tensioni internazionali, dall’emergenza ambientale all’influenza crescente dei social media e dell’intelligenza artificiale, ogni aspetto della nostra esistenza sembra essere stato messo alla prova. Questo scenario di crisi ha accentuato la necessità di una ricerca interiore, spingendoci a interrogarci sul senso della nostra vita e sul nostro ruolo nel mondo. Ma ogni crisi, per quanto dolorosa, porta con sé anche un’opportunità. Il termine stesso “crisi” deriva dal greco krino, che significa “separare, discernere, valutare”. Se da un lato la crisi rappresenta una frattura nelle certezze personali, dall’altro è un invito a rivedere il proprio posto nel mondo, a scoprire la propria autentica vocazione e a superare le convenzioni mentali che spesso imprigionano il nostro vero io come ci ricorda il libro: Dal vuoto al senso della vita, ricerca vocazionale di P. Riccardi. È l’invito a un viaggio di scoperta interiore, ponendo al centro il concetto di vocazione che non si esaurisce nella chiamata a seguire una confessione religiosa ma nel dare senso a q2uello che si crede. Un cristiano è tale se da senso al suo credere. Tanto spesso l’individuo moderno conosce tante teorie, è un erudito conoscitore di religioni eppure non vive con senso la spiritualità.
Viviamo in un’epoca in cui la pressione esterna ci spinge a conformarci a modelli prestabiliti, spesso lontani dalla nostra vera natura. Il senso della vita non si esaurisce nella semplice esistenza, ma si realizza nell’azione. Così come un’auto, per quanto bella, risulta inutile se lasciata ferma in garage, anche l’essere umano ha bisogno di muoversi, di mettersi in gioco per dare valore alla propria vita. La vocazione non è solo un progetto individuale, ma un dono che può arricchire anche la vita degli altri. Un genitore felice trasmette serenità ai propri figli, un individuo realizzato ispira chi gli sta accanto.
La Bibbia ci insegna che ogni vita ha inizio con una chiamata. “E Dio disse: ‘Sia la luce!’ e la luce fu” (Genesi 1,3). Anche l’uomo è chiamato all’esistenza: “Le tue mani mi hanno fatto e plasmato” (Salmo 118,73). Tuttavia, il solo esistere non basta: per evolvere, bisogna agire. Solo chi risponde alla propria vocazione e si assume la responsabilità delle proprie scelte intraprende un cammino autentico.
Pasquale Riccardi
Negli ultimi anni, il mondo ha vissuto trasformazioni rapide e spesso destabilizzanti. Dalla pandemia da COVID-19 alle tensioni internazionali, dall’emergenza ambientale all’influenza crescente dei social media e dell’intelligenza artificiale, ogni aspetto della nostra esistenza sembra essere stato messo alla prova. Questo scenario di crisi ha accentuato la necessità di una ricerca interiore, spingendoci a interrogarci sul senso della nostra vita e sul nostro ruolo nel mondo. Ma ogni crisi, per quanto dolorosa, porta con sé anche un’opportunità. Il termine stesso “crisi” deriva dal greco krino, che significa “separare, discernere, valutare”. Se da un lato la crisi rappresenta una frattura nelle certezze personali, dall’altro è un invito a rivedere il proprio posto nel mondo, a scoprire la propria autentica vocazione e a superare le convenzioni mentali che spesso imprigionano il nostro vero io come ci ricorda il libro: Dal vuoto al senso della vita, ricerca vocazionale di P. Riccardi. È l’invito a un viaggio di scoperta interiore, ponendo al centro il concetto di vocazione che non si esaurisce nella chiamata a seguire una confessione religiosa ma nel dare senso a q2uello che si crede. Un cristiano è tale se da senso al suo credere. Tanto spesso l’individuo moderno conosce tante teorie, è un erudito conoscitore di religioni eppure non vive con senso la spiritualità.
Viviamo in un’epoca in cui la pressione esterna ci spinge a conformarci a modelli prestabiliti, spesso lontani dalla nostra vera natura. Il senso della vita non si esaurisce nella semplice esistenza, ma si realizza nell’azione. Così come un’auto, per quanto bella, risulta inutile se lasciata ferma in garage, anche l’essere umano ha bisogno di muoversi, di mettersi in gioco per dare valore alla propria vita. La vocazione non è solo un progetto individuale, ma un dono che può arricchire anche la vita degli altri. Un genitore felice trasmette serenità ai propri figli, un individuo realizzato ispira chi gli sta accanto.
La Bibbia ci insegna che ogni vita ha inizio con una chiamata. “E Dio disse: ‘Sia la luce!’ e la luce fu” (Genesi 1,3). Anche l’uomo è chiamato all’esistenza: “Le tue mani mi hanno fatto e plasmato” (Salmo 118,73). Tuttavia, il solo esistere non basta: per evolvere, bisogna agire. Solo chi risponde alla propria vocazione e si assume la responsabilità delle proprie scelte intraprende un cammino autentico.
Pasquale Riccardi
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