Dalla Bibbia la cura spirituale

Viviamo nel mondo scientifico, l’uomo del terzo millennio è tecnologicus (P. Riccardi Psicoterapia del cuore e beatitudini. Ed Cittadella 2018). Senza rendersene conto la tecnologia ha preso il sopravvento, quasi a diventare il nuovo vitello d’oro. (Esodo 32, 1-6). La scienza ci ha aiutato a fare grandi ricerche, grandi conquiste tecnologiche, ci ha concesso di accrescere la nostra cultura a tal punto che diventa il motore ispiratore del nostro modo di essere. E’ la scienza che ci dice chi siamo, cosa mangiare, come essere e quale identità avere. Per carità, la tecnologia è una grande scoperta, ma quando questa è ispirata dal processo di marketing, dal profitto fine a se stesso fa dell’uomo un oggetto. E questi si sente frustrato nel suo bisogno di spiritualità perdendo ogni punto di riferimento. Non possiamo chiedere gli occhi di fronte al fatto che le nevrosi di oggi hanno una conseguenza con la perdita della dimensione spirituale. Nevrosi noogene, da mancanza di senso, afferma lo psichiatra V. E. Frankl. E se il grande psicologo e psichiatra svizzero C. G. Jung afferma: «tra tutti i miei pazienti che hanno superato i trent’anni si sono ammalati di nevrosi perché hanno perso il senso religioso della vita» (Jung, C G., pratica della psicoterapia ed Boringhieri, 2000) emerge una chiara allusione sull’importanza di trovare dei punti di riferimenti di cui lo stesso uomo non sempre può assicurare. Troppi guru di professione, molti specialisti della mente, diversi maghi della psiche si assurgono a trovare risposte al malessere dell’uomo. Come psicologo, psicoterapeuta e cristiano non posso non considerare la Scrittura, ispirata da Dio, sia uno strumento attuale e di cura dell’uomo di oggi senza orientamento alcuno. «Tutta la Scrittura infatti è ispirata da Dio e utile per insegnare, convincere, correggere e formare alla giustizia, perché l’uomo di Dio sia completo e ben preparato per ogni opera buona » (2 Timoteo 3, 16). L’uomo di oggi frustrato nella ricerca della dimensione spirituale non riconosce nella Bibbia la chiave della consulenza spirituale. La corsa è alla psicoterapia facile, al counseling banale, al mental coach e nei casi di crisi di coscienza allo psichiatra. La corsa è alle cure dei professionisti, anche per problematiche di spiritualità, di crisi di valori, di mancanza di vocazione alla vita (P. Riccardi Ogni vita è una vocazione ed Cittadella 2014). A scapito del fatto che Dio ci ha fatto dono di ogni bene (2 Pietro 1, 3). L’uomo che perde la fede e la fiducia in Dio non esamina i suoi problemi alla luce della parola del Signore, ascrivibile alla Sacra Scrittura. L’orientamento attuale è il rivolgersi alla consulenza psicologica per qualsiasi motivo, anche per quello spirituale, cadendo nel pericolo di guardare troppo in se stessi. Di vedere la pagliuzza negli occhi dell’altro e non la trave nei propri «Perché guardi la pagliuzza che è nell’occhio del tuo fratello e non ti accorgi della trave che è nel tuo occhio?»  (Luca 6,41)

La consulenza psicologica da sola non basta ad elevare la persona a rango più alto di essere umano orientato al trascendente, alla spiritualità. L’uomo spirituale vede che se stesso orientato al prossimo, l’uomo senza spiritualità vede solo in se stesso e basta. Molti dei problemi per i quali la gente si rivolge al consulente sono proprio causati dal fatto che ognuno cerca di affermare se stesso all’altro senza confronto, senza comprendere il senso della responsabilità per l’altro. Diversi fallimenti matrimoniali avvengono per eccesso di egoismo e narcisismo, molte problematiche familiari si verificano per il fatto che ogni membro vuole il suo spazio senza considerare il senso della comunità familiare.

Pasquale Riccardi

Ti è piaciuto l'articolo? Sostienici con un "Mi Piace" qui sotto nella nostra pagina Facebook