In settimana Eurodiaconia ha lanciato il suo più recente documento politico intitolato The Future of Social Services: Creating a Better Eco-system for Social Services for a Resilient Society (Il futuro dei servizi sociali: creare un ecosistema migliore per i servizi sociali per una società resiliente).
In quanto rete europea di chiese e ONG, che rappresenta oltre 33.000 centri di assistenza e più di 1 milione di dipendenti e 1 milione di volontari (in Italia ne fa parte la Diaconia valdese), Eurodiaconia gode degli strumenti necessari per sottolineare il ruolo critico dei servizi sociali nel promuovere la coesione sociale, l’inclusività e la resilienza. Il documento evidenzia la crescente urgenza di riformare e investire nei servizi sociali per supportare le mutevoli esigenze sociali dell’Europa.
In tutta Europa, i fornitori di servizi sociali affrontano crescenti pressioni, tra cui una domanda crescente dovuta all’invecchiamento della popolazione, ai tagli ai finanziamenti e alla carenza di manodopera. La mancanza di definizioni e quadri normativi uniformi complica la loro erogazione, creando disparità tra le regioni. Il cambiamento climatico e la digitalizzazione sfidano ulteriormente i fornitori ad adattare i loro servizi in modo sostenibile.
L’ultimo documento politico di Eurodiaconia sottolinea la necessità di un solido ecosistema legale e finanziario per i servizi sociali. Richiede politiche che consentano finanziamenti sostenibili, promuovano l’innovazione sociale e integrino strumenti digitali, garantendo al contempo la qualità del servizio. Ad esempio, processi di appalti pubblici semplificati e normative rafforzate sugli aiuti di Stato sono essenziali per allineare i finanziamenti alla domanda crescente.
Il documento delinea sei raccomandazioni chiave:
Investimenti sociali: sostenere bilanci nazionali mirati e modelli di finanziamento sostenibili.
Digitalizzazione: supportare l’adozione della tecnologia nell’erogazione dei servizi, dando priorità all’interazione umana.
Riforme degli appalti: incorporare criteri sociali e qualitativi nei processi di appalti pubblici.
Adeguamenti degli aiuti di Stato: chiarire e semplificare le normative per incoraggiare il supporto ai servizi essenziali.
Finanziamenti sostenibili: aumentare i finanziamenti UE e nazionali per infrastrutture e innovazione a lungo termine.
Standard di qualità: migliorare il coinvolgimento degli utenti e lo sviluppo della forza lavoro per garantire servizi accessibili e di alta qualità.
In mezzo ai cambiamenti economici e ambientali, dare priorità ai servizi sociali è un imperativo morale e strategico per un’Europa coesa. I governi e le parti interessate devono agire con decisione per costruire una società inclusiva e resiliente.
https://riforma.it/2024/12/13/dare-priorita-ai-servizi-sociali-e-un-imperativo-morale-e-strategico/à
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