DEMOLIZIONE DELLA ZAD DI Grünheide: UN FAVORE A ELON MUSK?

Risaliva al 9 ottobre 2024 l’azione compiuta da tre militanti del collettivo “Tesla stoppen” che per un’intera giornata avevano occupato una grande escavatrice bloccando di fatto i lavori per l’ulteriore estensione della
Giga-fabbrica di auto elettriche Tesla (la Mega fabriek Tesla di Elon Musk che intende raddoppiare la produzione annuale portandola a un milione di auto) a Grünheide, non lontano da Berlino.

Scopo degli attivisti, salvaguardare almeno in parte gli alberi della foresta.

Tra martedì 19 e mercoledì 20 novembre, dopo nove mesi di proteste, lo sgombero della ZAD di Grünheide pare giunto a compimento.

Sorto ancora in febbraio, l’accampamento degli ambientalisti ha resitito fino alla fine. In molti si erano rifiutati di scendere dalla cima degli alberi.

L’intervento di due squadre di poliziotti specializzati in operazioni di alta quota ha “fatto cadere” dalle piante  gli ultimi due gruppi di resistenti utilizzando una piattaforma elevatrice.

Ufficialemente veniva presentata come un’evacuazione forzata, ma come un intervento  temporaneo per liberare il terreno da ordigni risalenti alla seconda guerra mondiale.  Non risulta che durante l’operazione di sgomberosi siano registrati ferimenti.

Gli ultimi “irriducibili” sarebbero stati arrestati per “infrazioni rispetto al divieto di mascheramento”.

Oltre alla distruzione della foresta, l’espansione della Gigafabbrica comporterebbe, secondo gli attivisti, un’ulteriore riduzione riserve di acqua potabile (per i consistenti consumi da parte dell’impianto Tesla). Già in precedenza quesro aveva comportato razionamenti per la popolazione.

Gianni Sartori

Sostieni la redazione di Notizie Cristiane con una donazione, clicca qui