Di una sola carne “divisi dal mondo, uniti nel Signore”

image (42)Unione, fornicazione, adulterio. La contaminazione dell’unione tra uomo e donna non permetterà ai due di essere una sola carne.
Ciò che si è insinuato tra i due, prima o dopo la consacrazione del matrimonio lede e inquina la perfezione e l’equilibrio dello stesso.
Come potremo mai dire “sarò tuo o tua per tutta la vita” quando abbiamo già ceduto qualcosa di nostro ad altri. Come potremo dire “una sola carne” se lasciamo che altri contaminino il nostro matrimonio.
Quando una persona arriva ad un rapporto sessuale completo, compie un gesto profondamente intimo con il partner, esso/a nel rapporto, cede qualcosa di suo e prende qualcosa dell’altro. Un’intimitá non più integra, un piacere o un dolore profondamente condiviso. Per un poco la nostra carne si è mescolata, l’anima nostra si è fusa tra piacere, pensiero e smarrimento. Ma come nello staccare qualcosa di incollato alcuni pezzi restano sulla superficie alla quale erano appiccicati, così noi lasciamo dei frammenti di noi stessi.
L’importanza di questo “gesto” non è nella qualità del rapporto, che può essere stato splendido o meno, insoddisfacente, violento, problematico o freddo, ma nel “mescolare” la propria carne.
Ogni uomo è unico nella sua forma, nel suo aspetto, nel suo animo e nel suo spirito, ed è altrettanto unica la sua controparte.
Nella nostra triplice (corpo, anima e spirito) personale unicità, una sola controparte combacierá completamente. Questa scelta accurata la farà Dio per noi e a noi toccherà solo di “limare” le cose che saranno un po’ fuori misura per avere una relazione ottimale con il nostro coniuge.
DIO CONDUCE EVA AD ADAMO
Gen 2:22 Dio il SIGNORE, con la costola che aveva tolta all’uomo, formò una donna e la condusse all’uomo. 23 L’uomo disse: «Questa, finalmente, è ossa delle mie ossa e carne della mia carne. Ella sarà chiamata donna perché è stata tratta dall’uomo».
Gen 2:24 Perciò l’uomo lascerà suo padre e sua madre e si unirà a sua moglie, e saranno una stessa carne.
Molte volte le cose non funzionano, alcune parti non combaciano, la bellezza ci attrae ma il carattere fa scintille o viceversa. Oppure andiamo d’accordo, ci piaciamo ma siamo comunque insiddisfatti, sentiamo che non è vero amore. Peggio ancora se tutto questo avviene a motivo unico della carne, il sesso opposto ci attrae con lo scopo di soddisfare libidine, erotismo, curiosità, piacere.
Non è quello lo scopo divino dell’unione tra un uomo ed una donna.
Personalmente sono cresciuto con il mito hippy dell’amore. In un epoca in cui ai figli dei fiori appariva tutto bucolico, da ragazzino sognavo l’anima gemella… quella di tutta una vita… avesse voluto il Signore farmi incontrare mia moglie allora, ma, il mio cammino passava per un altra strada, proprio per arrivare qui, e comprendere… forse!
Spesso, molto spesso siamo ostinati e cresciamo come fanno tutti, ad una certa età ci vuole una fidanzata o un fidanzato, perché è normale, tutti ce l’hanno!
Ma i rapporti non funzionano i pezzi non erano quelli giusti, abbiamo comunque per un tempo cercato di adattarli, così abbiamo preso un po’, abbiamo lasciato un po’.
REALIZZARE QUALCOSA DA NOI  STESSI SENZA LA ” COLLABORAZIONE” DI DIO. 
Diciamo spesso “cercare l’anima gemella”, ma in realtà, fin dalla giovane età rispondiamo  istintivamente (se non abbiamo avuto altri insegnamenti) al richiamo della carne.
L’adolescenza e gli ormoni in subbuglio ci sconvolgono in un’età in cui tutto è molto vago. La società moderna poi non è per nulla adatta alla tutela dei valori etici e spirituali degli adolescenti.
Oggi più che mai c’è bisogno di capire che da sempre tutto ha girato intorno all’uomo e alla donna. Dio non ha creato null’altro all’infuori di questo: In ogni cosa e di ogni cosa ha creato un maschio e una femmina! Fauna, flora e vita umana che sia. A sua volta l’uomo nel costruire oggetti ha seguito lo stesso concetto di maschio e femmina, pieno e di vuoto.
Dio ha creato un vuoto nella sua pienezza ante Genesi per fare spazio alla sua creazione, là dove ogni cosa combacia.
Oggi la televisione e le riviste, i videogiochi, come il cinema e l’arte in genere ostentano qualsiasi tipo d’immagine, da quelle più cruente a quelle più oscene (ovvio, dovrebbero essere per una intelligenza che ha discernimento, adulta) e certo si sa, la mente lavora e il male si approfitta di questo spingendoci non tanto a cercare chi ci riempirá il cuore, ma chi soddisferà i nostri sensi.
Molte cose analizziamo nella scelta del nostro futuro partner, ma tra le tante non mettiamo fede che Dio ci aiuterà nella scelta… se glie lo chiediamo!
14 e Labano gli disse: «Tu sei proprio mie ossa e mia carne!» Così abitò presso di lui per un mese.
15 Poi Labano disse a Giacobbe: «Perché sei mio parente devi forse servirmi per nulla? Dimmi quale dev’essere il tuo salario». 16 Or Labano aveva due figlie: la maggiore si chiamava Lea e la minore Rachele. 17 Lea aveva gli occhi delicati, ma Rachele era avvenente e di bell’aspetto. 18 Giacobbe amava Rachele e disse a Labano: «Io ti servirò sette anni, per Rachele tua figlia minore». 19 Labano rispose: «È meglio che io la dia a te piuttosto che a un altro uomo; resta con me».
20 Giacobbe servì sette anni per Rachele; e gli parvero pochi giorni, a causa del suo amore per lei. 21 Poi Giacobbe disse a Labano: «Dammi mia moglie, perché il mio tempo è compiuto, e io andrò da lei».
Le persone che sono cresciute con dei sani principi, e ancora di più quelle che sono state istruite seguendo la dottrina e gli insegnamenti nella fede, cercano e si aspettano  molto dalla loro unione matrimoniale.
Sanno che difficilmente la casa starà in piedi se avranno incominciato a costruirla dal tetto.
ASPETTARE È LA COSA MIGLIORE, DIO CI METTERÀ DAVANTI LA NOSTRA CONTROPARTE.
Il disegno
Il mondo corrompe e paga a suon di talenti l’amore degli uomini, ora noi sappiamo che il principe del mondo è Satana. La sua adulazione ci spoglia dell’investitura divina e il sigillo di Cristo sul nostro cuore è sempre più labile. Cade la maschera del male cade e l’animo si contorce, è teso come un arco, l’autorità divina ha sottomesso lo spirito di morte.
1G 5:19 Noi sappiamo che siamo da Dio, e che tutto il mondo giace sotto il potere del maligno.
“E I DUE SARANNO UNA SOLA CARNE” IL MATRIMONIO, CRISTO E LA SUA SPOSA
Come dicevo l’attitudine ai piaceri mondani apre breccie nel nostro interiore, promiscuamente vorremmo appartenere a Dio e al mondo in un rapporto impossibile da sostenere.
In questo rapporto a tre il cuore di Dio soffre, il maligno trae piacere e noi siamo a metà, la nostra carne gioisce e il nostro spirito soffre.
Dovremmo riflettere sul fatto che la carne si perderà e che lo spirito sussiste, che resterà dunque?
LA PROMISCUITÁ NEL RAPPORTO CON DIO
La chiesa è la sposa di Cristo, Egli verrà a rapire una sposa casta e pura come faremo colti in adulterio a dichiararci tali?
Lo stesso vale tra uomo e donna…
Quando due giovani si incontrano, si frequentano, si fidanzano e decidono di sposarsi, diventeranno una famiglia, avranno dei figli e in tutto ciò metteranno tutto quanto possiedono, ciò che hanno, ma sopratutto ciò che sono.
Ora ciò che noi siamo è il frutto delle nostre esperienze del nostro vissuto. Esso ci è incollato addosso, come un abito su misura.
Non ci è possibile scrollarci le nostre esperienze, nel turbine del mondo si vive in fretta senza riflettere profondamente e non badiamo a ciò che lasciamo indietro né alle ferite. Alcune modalità poi sono divenute un costume sociale, vivere esperienze sessuali pre-matrimoniali è una cosa ormai universalmente accettata come buona, meglio così che commettere errori.
Riflettevo…
Ogni esperienza ed ogni rapporto indipendentemente dall’essere bello o brutto lasciano dei sedimenti. Detriti non riciclabili delle nostre esperienze, che contamineranno comunque il nostro futuro relazionale e coniugale.
“Ma se l’esperienza è stata positiva?” Direte voi! “Se cosi fosse stata non sarebbe finita” … dico io!
Il rapporto sessuale prevede una profonda intimità carnale, sensazioni indescrivibili coinvolgono il nostro essere. Abbiamo dato e preso qualcosa da un altro individuo. Qualcosa che ci mancherà (in futuro) o qualcosa di cui non potremo liberarci, qualcosa di non nostro che potremo trasmettere alla nostra futura ANIMA GEMELLA.
Che abbiamo fatto di “male” niente di più che avere un po’ di esperienza di vita, che potrebbe pure tornarci utile.
Eventi spirituali che seguono lo stesso percorso di malattie trasmissibili sessualmente, esse possono restare latenti a lungo e affiorare in un tempo non più riconducibile ad un rapporto ormai lontano. A volte pensieri reconditi affiorano.
Ma la vera perdita è impossibilità di essere una cosa unica nel matrimonio
Così contaminati e non più integri vorremmo oggi, che abbiamo incontrato la nostra controparte, poter dire “siamo una sola carne” ma a noi mancano dei pezzi che abbiamo dato ad altri e possediamo qualcosa di altri che potremmo condividere involontariamente.
Non pensare che stia parlando di possedere totalmente un’altra persona, ma di possedere totalmente se stessi per darsi ad un’altra persona.
Il senso dell’amore profondo verso gli altri ce lo ricorda il Vangelo di giovanni.
16 Perché Dio ha tanto amato il mondo, che ha dato il suo unigenito Figlio, affinché chiunque crede in lui non perisca, ma abbia vita eterna.
Dio non voleva possedere gli uomini, ma amarli.
NON CONTRIZIONE MA DESIDERIO DI UNICITÀ.
ciò che è impossibile nel mondo è possibile nel SIGNORE, dove tutto riveste canoni di eccellenza e di Grazia. Nel Signore è così tutto talmente possibile, che Egli ci trasforma in persone nuove e in quell’essere a nuova vita che guardiamo avanti e siamo perdonati del nostro cadere di un tempo.
4 gli dissero: «Maestro, questa donna è stata colta in flagrante adulterio. 5 Or Mosè, nella legge, ci ha comandato di lapidare tali donne; tu che ne dici?» 6 Dicevano questo per metterlo alla prova, per poterlo accusare. Ma Gesù, chinatosi, si mise a scrivere con il dito in terra. 7 E, siccome continuavano a interrogarlo, egli, alzato il capo, disse loro: «Chi di voi è senza peccato, scagli per primo la pietra contro di lei». 8 E, chinatosi di nuovo, scriveva in terra. 9 Essi, udito ciò, e accusati dalla loro coscienza, uscirono a uno a uno, cominciando dai più vecchi fino agli ultimi; e Gesù fu lasciato solo con la donna che stava là in mezzo. 10 Gesù, alzatosi e non vedendo altri che la donna, le disse: «Donna, dove sono quei tuoi accusatori? Nessuno ti ha condannata?» 11 Ella rispose: «Nessuno, Signore». E Gesù le disse: «Neppure io ti condanno; va’ e non peccare più».
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Francesco Blaganò | Notiziecristiane.com

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