Dio… una perfetta, completa, sublime solitudine che non può condividere

image (8)Immagino Dio… lo immagino prima della Sua creazione, penso alla sua pienezza, al suo essere ovunque e comunque, poi, penso: “prima che Dio lo creasse, non esisteva l’ovunque o il dovunque”.
Non c’era un luogo o un dove, un su o un giù, non c’era un prima o un dopo, non un quando. Non c’era l’attimo o l’eternità, Egli vibrava in un tempo perenne senza passato e senza futuro.
Dio era ed è molteplice ma unico e indivisibile, egli è pienezza totale, è il grande Io Sono, il nulla e il tutto, è contemporaneamente dentro e fuori da se stesso, infinito e minimo, inizio e fine, potente e fragile.
Infinita è la Sua gioia, infinita la Sua pace, infinite sono la Sua pazienza e la Sua grazia, totale la Sua conoscenza, la Sua pietà. Infinite si! Supreme. Altissime sono le Sue caratteristiche e per via della Sua completa unicità completamente incondivisibili.
Dio nella Sua magnifica completezza, possiede qualità eccellenti e ineffabili, Dio che è al di sopra di ogni cosa, prima della creazione, non può condividere nulla se non con se stesso.
Così sublime è pure la Sua solitudine, così unico e perfetto egli è solo.
Come potranno essere esaltate le sue perfette doti? chi potrà rendergli gloria?
Ed è così che per amore di se stesso da vita alla Creazione. Si contrae ritirandosi, lasciando un vuoto, dando una parte di sé per fare spazio alla creazione, per porre al fine in essa colui con cui può condividere il Suo Splendido Essere, essendo egli creato a Sua immagine e somiglianza, l’uomo.
Egli lo crea prendendo da sé e ponendo in esso il Suo Spirito vitale, conferendogli le medesime doti eccellenti, difatti l’uomo prova gioia, amore, pace, è capace di pietà o di misericordia. Dio da’ all’uomo le Sue doti, non tutte però, per non creare un altro se stesso e restare nell’unicità.
Così l’uomo, creazione perfetta di Dio (molto buono) ha nella sua parte spirituale (e non solo, ma anche in quella emozionale), gli stessi sentimenti del Padre compresa la solitudine.
L’uomo che guarda nel suo interiore cerca, specchiandosi, qualcosa che lo accomuni agli altri, ma ciascuno ha le sue sfaccettature, le sue particolari caratteristiche le sue peculiarità . Non è la sua controparte un essere maschile/femminile nella quale si completa nella carne. Ma la sua parte spirituale in cui si completa nello Spirito.
Ecco l’uomo riflette nello spirito la solitudine dell’Essere Supremo, la divinità non è accomunabile a nulla per via delle sue qualità uniche ed eccellenti.
La sola cosa che abbiamo davvero in comune non la troviamo nei nostri simili, con i quali appunto siamo simili, ma nello spirito di Dio che ci rende “fratelli” lo Spirito Santo è condiviso e non diviso, ed ecco che “assomigliamo” tutti a Lui.
Questa parte della nostra identità, (se non conosciamo il Signore) resterà unica, sola, divenendo solitudine.
Nell’uomo la ricerca della sua origine spirituale è un perenne e innato bisogno di ricongiungersi a Dio per trovare qualcosa che ci accomuni e possa colmare questo vuoto.
Dio come è ovvio compie un’opera perfetta, tesse dei legami tra se e l’uomo, proprio perché l’esistenza dell’uomo gli porti gloria rispecchiando le sue caratteristiche divine.
Il primo filo tessuto è il nostro spirito, esso è in contatto con lo Spirito di Dio dal quale proviene e al quale tornerà, esso è indistruttibile, inattaccabile, ma può essere sofferente. È in contatto con il nostro essere, il nostro ego la nostra personalità, l’anima! L’ anima posta centralmente può attingere dallo spirito e dall’altra nostra componente, il corpo, la carne!
In questa catena a tre anelli abbiamo la possibilità di compiere il senso dell’esistenza che Dio ci ha dato.
È una via a doppio senso, in ordine discendente…dallo spirito prendiamo la vita, ma gratifichiamo l’anima soddisfando la carne.
In senso ascendente, utilizziamo il corpo per compiere opere perfette di santificazione, affinché l’anima nostra sia gioiosa in quelle stesse opere perfette che sono in Dio, ricevendo quei doni spirituali come, la gioia, la pace, l’amore, la mansuetudine, che sono proprietà divine, cosicché lo spirito che è in noi, che è il contatto con Dio emani verso di Lui, questo nostro stato dell’anima in modo che Dio venga glorificato, avendo con noi condiviso la perfetta eccellenza delle sue prerogative.
Compiremo così la parte di scrittura che dice come in cielo così in terra, unendo la Corona al Regno attraverso la fondazione e le sue perfette prerogative.
copyright©francescoblaganó 4/2016
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Francesco Blaganò | Notiziecristiane.com

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