Donare perché il sangue è unico. Lo spiega l’Avis

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sangue_avis_donazioniIntervista al presidente di Avis, Vincenzo Saturni. La donazione di sangue è un gesto gratuito e volontario. Dura una decina di minuti ma può salvare fino a tre persone. Spiega perché è importante donare il sangue. 

C’è sempre bisogno di donazioni di sangue. La situazione generale in Italia è abbastanza buona, e sono davvero rari i casi in cui gli ospedali rimangano a corto di sacche emolitiche. Ma proprio per questo c’è sempre una continua necessità di arruolare nuovi donatori, come spiega il dottor Vincenzo Saturni, medico trasfusionale, presidente di Avis nazionale.

Presidente, perché donare sangue?
La domanda è la più immediata e la risposta è la più semplice. Perché, ad oggi, non esiste la possibilità di ricreare una simile sostanza organica in laboratorio, anche se siamo nel 2014 e la scienza fa progressi in maniera quotidiana. Troppo complessa, troppo ricca, troppo unica per essere ricreata dall’uomo. Per questo, l’unico modo di averla, è la donazione diretta da parte dell’uomo o della donna.

Negli anni com’è cambiata la domanda degli ospedali?
La popolazione italiana ha un quadro demografico particolare, perché ha una prospettiva di vita molto alta, ma al tempo stesso non avviene sufficiente ricambio da parte dei giovani. Così gli ospedali si trovano ad avere bisogno di un numero crescente di sacche per i pazienti over 60, ma non cresce il numero di donatori giovani. La maggioranza dei donatori, infatti, va dai 30 ai 55 anni. Gli ospedali italiani sono tutti in rete e in grado di coprire le proprie necessità uno con l’altro. Per esempio, in Sardegna, dove c’è un gran numero di persone con anemia mediterranea, servono anche più sacche di sangue.

Che tipo di donatori ci sono in Italia?
L’83 per cento di chi dona è fidelizzato, cioè dona con costanza da molto tempo, ha uno stato di salute monitorato e sa che dal suo benessere dipende anche il benessere del ricevente. L’altro dato interessante è che il rapporto tra popolazione e donatori è più alto nei centri più piccoli rispetto alle grandi città. Forse perché si conosce meglio la rete locale di centri raccolta sangue e ospedali, forse perché nelle cittadine più piccole c’è più attenzione al sociale.

avis campagnaCome funziona la donazione?
Dura un massimo di 6/10 minuti, quindi non è così lunga come ci si può immaginare. Da ogni singola donazione si ricavano 3 emocomponenti, con processi di laboratorio si possono ottenere una sacca di globuli rossi, una di piastrine e una di plasma. Per donare invece solo il plasma serve un processo chiamato elettroforesi, che trattiene solo la parte liquida del sangue e rende al donatore tutta la restante parte dei componenti.

La donazione del sangue è gratuita o a pagamento?
Assolutamente gratuita, come stabilito dalla legge del 4 maggio 1990, che stabilisce che la raccolta è gratuita e non deve dare profitto. Compiendo il contrario si sta quindi commettendo un reato. La gratuità è un concetto centrale della donazione. È sbagliato pensare che nei paesi in cui la donazione di sangue viene retribuita ci sia una raccolta superiore. Diversi studi hanno dimostrato il contrario.

Come si fa a superare il timore della prima donazione?
Proprio in questo periodo stiamo portando avanti la campagna “La prima volta e per sempre”, perché la prima donazione non si scorda mai, come tante altre cose nella vita, ma è per sempre perché se il donatore si fidelizza e il suo stato di salute lo permette potrà fare del bene per sempre. In molte città, poi, stiamo portando avanti una strategia diversa con i primi donatori, che consiste in una seduta preliminare in cui si fanno tutti gli accertamenti e si spiega bene in cosa consiste e qual è la sua importanza. La donazione è sempre anonima, non si potrà sapere a chi è destinata, ma è certo che si farà del bene.

Tratto da: http://www.tempi.it/

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