Droga, alcool, fumo in aumento ma Dio ancora oggi dona salvezza gratuitamente

Droga, alcool, fumo e dipendenze le tematiche trattate durante il Seminario “L’inganno Chimico della felicità“ tenutosi a Casalpusterlengo presso la comunità Cristiana Evangelica. Ospiti dell’evento: Natale Brancato centro Kades e Andrea Fortezza autore della biografia “La scimmia in gabbia”.

L’uso della droga è un problema drammatico in sostanziale aumento, purtroppo secondo la relazione della comunità europea in Italia, sono circa sono 85.000 i consumatori adolescenti in mano a spacciatori senza scrupolo. L’adolescenza è, infatti, nella vita di ogni giovane, uno dei periodi più difficili, è il passaggio dell’esistenza più delicato in cui si è più fragili. Ogni adolescente considera l’essere accettato in un gruppo una cosa molto importante così come l’essere alla moda. Proprio durante questo periodo di crescita gli adolescenti iniziano a vivere le prime esperienze negative e positive, ricercano conferme concernenti la propria identità spesso messa in seria discussione; si ha paura di diventare grandi, si percepisce il senso ma anche il nonsenso della vita: ci si può ritrovare da soli.

I principali motivi degni di significati per cui l’adolescente inizia a far uso di droghe, sono le pressioni degli amici coetanei, il timore dei loro giudizi nel caso di rifiuto e la paura di essere escluso da quell’appartenenza al gruppo. L’accessibilità a queste sostanze e la curiosità sono fattori ad alto rischio che causano dipendenze tra gli adolescenti. Il giovane fragile adolescente giunge al punto di raffigurare la droga come il mondo, “il mondo in una bustina “come sostiene Andreoli nel testo “Lettera a un adolescente”.

Fentanyl: la molecola più letale

La maggior parte delle sostanze producono effetti collaterali devastanti. La dipendenza assume illimitati confini verso un vicolo cieco. Nell’ultimo anno si registrano circa 360.00 gli studenti consumatori di stupefacenti, a questo dato corrispondono circa la metà dei consumatori di sostanze potenti, invisibili, letali e spesso legali; facilmente acquistabili su internet. Invisibili ai comuni test anti droga le nuove droghe sintetiche: cannabinoidi, catinoni, fentanili fenetilammine, ketamine. Ancora più allarmante è una sostanza arrivata in Italia: “Fentanil. Gli oppioidi sintetici come il fentanyl, classificato dal mondo scientifico mille volte più potente dell’eroina, (in base alla molecola) un singolo grammo di carfentanil, è sufficiente per tagliare più di duemila dosi.

Una siringa, un accendino e della polvere marrone. Queste tre cose vengono trovate vicino al corpo senza vita di un uomo di 39 anni, a Milano, nell’aprile 2017. Per la polizia è un caso da manuale: “Overdose da eroina”. La morte finisce ad allungare la lista dei decessi per oppiacei e viene dimenticata in fretta. Ma dopo un anno e mezzo, nel settembre 2018, l’Istituto superiore di Sanità lancia l’allarme: non si trattava di eroina, ma di una droga sintetica derivata dal fentanyl, cioè una sostanza che soltanto l’anno prima, negli Stati Uniti, aveva ucciso 30mila persone. Il fentanyl è una molecola che viene usata in medicina nei pazienti con gravi dolori cronici e in chirurgia come anestetico prima di un’operazione. Se assunto con dosi o tempi sbagliati può deprimere l’apparato respiratorio e provocare la morte. Dopo il decesso di Milano nel 2017, ne sono seguiti altri e i sequestri di oppioidi sintetici continuano ad aumentare. A oggi non si conoscono quanti dei dati legati all’aumento dei decessi avvenuti per overdose sia legato al fentanyl. Una realtà ancor più sconcertante e inaspettata è che questo problema riguarda sempre più frequentemente i consumatori di lungo periodo, più anziani, infatti, tra il 2012 e il 2018 il numero di decessi per overdose tra gli ultra 50enni è aumentato del 75%.

L’OSSERVATORIO EUROPEO delle droghe e delle tossico dipendenze nella relazione“ 25 anni di monitoraggio 1995-2020 espone: “È evidentemente necessario comprendere meglio la disponibilità di sostanze non controllate e meno comuni, nonché il loro impatto sulla salute pubblica. Spesso queste sostanze sono monitorate in maniera inadeguata, ma ci sono alcuni segnali che suggeriscono che possono costituire un problema di gravità crescente, come per esempio i sequestri di quantità sempre più cospicue di ketamina, GHB (gammaidrossibutirrato) e LSD (dietilammide dell’acido lisergico). Inoltre, alcuni paesi manifestano preoccupazione per l’uso di sostanze come l’ossido nitroso (N2O, gas esilarante). Destano preoccupazione anche le benzodiazepine nuove e non controllate, che si possono ottenere online o attraverso il più tradizionale mercato delle sostanze illecite. A quanto sembra, ad esempio, l’etizolam, che nella maggior parte dei paesi non è un medicinale autorizzato, è comunemente disponibile nel mercato della droga di alcuni paesi ed è stato messo in relazione all’aumento di decessi indotti da stupefacenti tra i consumatori di oppiacei. Nel 2018 sono state segnalate al sistema di allerta precoce dell’UE oltre 5,6 tonnellate di nuove sostanze psicoattive, per lo più sotto forma di polveri; di queste, 4,4 tonnellate sono state segnalate dagli Stati membri. Sono stati inoltre scoperti 4.212 litri di liquidi e 1,6 milioni di pasticche e capsule contenenti nuove sostanze psicoattive“.

Il nostro combattimento infatti non è contro sangue e carne, ma contro i principati, contro le potenze, contro i dominatori di questo mondo di tenebre, contro le forze spirituali della malvagità, che sono nei luoghi celesti. Perciò prendete la completa armatura di Dio, affinché possiate resistere nel giorno malvagio, e restare in piedi dopo aver compiuto tutto il vostro dovere“ Efesini 6:12-13

Lo scrittore Johan Hari argomenta: “la dipendenza non è che una questione ‘immorale’ generata dagli eccessi dell’ edonismo festaiolo, sia quello liberale per cui la dipendenza è quel male che attecchisce all’interno di un cervello alterato dalle sostanze chimiche, ma la dipendenza è una forma d’adattamento. Non sei tu

È la tua gabbia. Quindi se ne deduce che la droga diviene una sospensione momentanea della solitudine e la dipendenza diventa molto più forte proprio perché è la gabbia in cui si trova a renderla necessaria. La gabbia a cui ci riferiamo non è il recinto delimitato da sbarre per rinchiudere animali in cattività, ma quella mentale. La gabbia intesa come schema cerebrale è spesso abitudinaria e genera quasi sempre disposizioni e orientamenti assunti arbitrariamente, costruiti per ostacolare una necessaria impostazione psichica mantenendo l’adattamento appreso nelle situazioni della vita secondo una personale mappa comportamentale.

Il termine avere la scimmia o avere la scimmia sul dorso è un aforisma di origine americana “ “ Have a Monkey on one’s back “ è lo stato di un individuo che subisce una importante crisi di astinenza per dipendenza di una droga e che può divenire minacciosa e pericolosa inducendo a smarrire il controllo di se stesso. Un’altra definizione di avere una scimmia sulle spalle è di essere turbata da un problema persistente.

Poi venite, e discutiamo, dice il SIGNORE; anche se i vostri peccati fossero come scarlatto, diventeranno bianchi come la neve; anche se fossero rossi come porpora, diventeranno come la lana. Isaia 1:18

“ La scimmia in gabbia “ scritto da Andrea Fortezza è una testimonianza onerosa che raccontata con estrema onestà e sensibilità, trasmette sentimenti contrastanti e trascendenti verso i limiti abissali della tossicodipendenza, coinvolgendo e trascinando il lettore alla piena consapevolezza fra il sottile confine fra il passato ed il presente, la disperazione e la felicità, la morte e la vita, la salvezza e la rinascita. Una sublime storia intrisa di estasi passionale per l’eroina, di segreti mai confessati sino all’incontro con Gesù e della speranza suscitata dall’amore di Dio e la Salvezza donata gratuitamente.

E Gesù disse loro: “Io sono il pane della vita chi viene a me non avrà mai più fame e chi crede in me non avrà mai più sete” Gv.6:35

Lella Francese

 

Ci teniamo a evidenziare che i proventi della pubblicazione “la scimmia in gabbia” saranno devoluti al centro Kades per il sostegno della comunità riabilitativa maschile e femminile per supportare le vittime delle dipendenze, aiutandole a riguadagnare dignità nel ricostruire il proprio futuro.

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