Due pastori vengono decapitati in mezzo alla strada. Continua la persecuzione contro i cristiani in Etiopia

Due pastori etiopi sono stati decapitati durante uno scoppio di violenza contro i cristiani nel paese africano, secondo i rapporti forniti da un testimone degli eventi.

La tragedia si è verificata nella città di Sebeta, vicino alla capitale Addis Abeba. Le informazioni che arrivano dal ministero degli interni etiope sono particolarmente critiche, sottolineando che la situazione nella regione è diventata “abbastanza difficile per i cristiani” e molti pastori sono stati percossi e molte chiese sono state bruciate quest’anno.

C’è anche un rapporto non governativo che ci fa sapere che un gruppo di cristiani è stato costretto a lasciare la città a maggioranza musulmana di Ginir, situata a 438 km a sud-est della capitale.

L’esercito è stato chiamato a ripristinare l’ordine dopo la morte di 67 persone e 213 feriti ad Addis Abeba e nella regione di Oromia durante diversi giorni di rivolte contro i cristiani.

Si ritiene che l’attivista musulmano e magnate dei media, Jawar Mohammed, abbia causato i disordini quando ha annunciato ai suoi sostenitori che il governo aveva rimosso la protezione della sua sicurezza personale. Le successive proteste di piazza contro il primo ministro Abiy Ahmed sono scoppiate nella violenza.

Già da settembre 2018, violenti scontri etnici hanno portato circa due milioni di etiopi a scappare internamente alla ricerca di un posto più sicuro.

A ottobre, il primo ministro etiope Abiy Ahmed Ali, che è un cristiano pentecostale, ha vinto il Premio Nobel per la Pace 2019 perché si è distinto per aver contribuito a raggiungere la pace nel conflitto tra l’Etiopia e la vicina Eritrea. I due paesi hanno combattuto lungo la frontiera, una guerra tra il 1998 e il 2000. Hanno ripristinato le relazioni nel luglio 2018 dopo anni di ostilità.

Notiziecristiane.com

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