È necessario stare sottomessi, non soltanto per timore della punizione, ma anche per motivo di coscienza

Le chiese sono state chiuse, i culti sospesi, le riunioni di preghiere e di studi rimandati a data da destinarsi. Non è stata una decisione anarchica assunta dai pastori delle comunità; abbiamo ubbidito alla legge, esattamente come ci indica il verso nelle Sacre Scritture. Ciò non significa che i pastori hanno abbandonato le missioni e il Corpo di Cristo anzi si organizzano per non far mancare il Pane Quotidiano. Si affaccendano sui social, nelle emittenti per diffondere le predicazioni, le meditazioni e le preghiere. E’ vero non ci riuniamo negli edifici per rendere servizio a Dio ma nell’abbraccio e per mezzo di Gesù Salvatore siamo riuniti nella lode, nell’adorazione e nella preghiera.

Alcuni di noi, privati dagli impegni o esonerati dal lavoro dispongono di tempi maggiori da dedicare al Nostro Signore (unico lato positivo del virus) non per costrizione ma per amore, lo stesso dimostrato da Dio Padre e Dio Figlio. Ricorrere a Dio quotidianamente più volte fa parte del nostro tutt’uno con il Nostro Creatore. Se qualcuno nella propria mente ha formulato la concezione che è il sentimento di paura inerente al dramma attuale a spingerci verso Dio, si sbaglia!

Non usiamo Dio come uno sportello telematico! Cerchiamo la relazione perché Lo amiamo e Lui ci ha amato ancor prima della nostra nascita.

Siamo consapevoli del cataclisma attuale e che l’essere umano dovrebbe porsi delle domande. Siamo certi della vittoria in Cristo e non solo Italiana ma di tutti gli stati.

Popoli di ogni nazione intercedono senza remore o dubbi, preghiere e digiuni per alcuni.

Da anni fratelli e sorelle si sono adoperati per il messaggio di Salvezza e si adoperano ancora senza sosta in ogni parte del mondo.

Le chiese sono sbarrate è vero ma noi ci siamo sempre, disponibili per chi volesse ascoltare la “Buona Novella”.

La critica può esserci, purché sia circostanziale e costruttiva non distruttiva. Dio ci ha lasciato un Comandamento per eccellenza e vogliamo continuare a osservarlo “Ama il prossimo tuo come te stesso”.

Lella Francese

1 Pietro 2,13”1 Siate sottomessi, per amor del Signore, a ogni umana istituzione: al re, come al sovrano; ai governatori, come mandati da lui per punire i malfattori e per dare lode a quelli che fanno il bene.

Ef 2:1-10; Tt 2:11-15) Ro 16:17-18 Ricorda loro che siano sottomessi ai magistrati e alle autorità, che siano ubbidienti, pronti a fare ogni opera buona

La risposta all’articolo di Marcello Veneziani (dal titolo: Manca una risposta spirituale al contagio)

Egregio dottor Marcello Veneziani, ho letto con molta attenzione il Suo articolo e lo trovo attento e piuttosto realistico.

Noto con rammarico la triste sottolineatura con cui, in grassetto, Lei evidenzia come appaia del tutto “assente la Chiesa”. Condivido anch’io il fatto che, in questi giorni, manchi una risposta spirituale, forte ed incisiva, da parte di quella che Lei stesso chiama Chiesa, cioè quell’entità che, in particolare in Italia, viene indicata come “la Chiesa”.

Dissento con Lei, però, quando dice che la religione cristiana sia spesso stata il rifugio, il conforto, l’esorcismo al male. Da sempre è stato Cristo la risposta ai mali del mondo e dell’anima, non la religione cristiana. È Gesù la risposta che oggi vediamo mancare, non una religione. E quel Gesù, purtroppo, negli ultimi decenni è stato ampiamente ignorato da quella che Lei indica come “Chiesa”, e che la mente di un cittadino italiano riporta immediatamente a quel fazzoletto di terra, posto nel centro della Capitale, oramai funzionante come uno dei tanti Stati autonomi del nostro mondo, non esattamente come Chiesa di Cristo.

Mi permetto di dissentire, allora, sul fatto che la Chiesa sia assente in questo momento, poiché Essa è di Cristo e non è affatto da ricercare in quell’istituzione romana, oggi tanto silenziosa.

Personalmente sono testimone di come vi sia “un’altra Chiesa” fatta di anime nobili e sensibili, di cristiani impegnati e fedeli alla Parola di Dio, certo imperfetti, fallaci ma purificati ogni giorno per il sacrificio di Gesù Cristo. Quest’altra Chiesa è quella dei tanti cristiani, evangelici, pentecostali, ed altri, radicati nella scelta personale di seguire Cristo, e che ad oggi è più che mai viva e vegeta. Sì, sono quelli che ahimè, come me, spesse volte sono stati definiti “setta” poiché numericamente inferiori e quindi ininfluenti.

Eppure proprio quest’altra Chiesa, oggi, pullula ed è in fermento di attività di preghiera, conforto, supporto, insegnamento, anzi, oggi lo sta facendo come non mai. Da oramai molte settimane, alla stregua della proliferazione del virus in corso, si sono moltiplicati in maniera pandemica i messaggi di incoraggiamento, gli insegnamenti, le richieste di preghiera, i digiuni, le esortazioni alla santità ed all’umiliazione, alla ricerca del volto di Dio. Le garantisco che è veramente impossibile riuscire a seguire la valanga di iniziative spirituali al momento in atto, e che sono certo che contribuiranno al riscatto della nostra Nazione, sia sul piano sanitario che su quello spirituale.

Certo, anche noi abbiamo rispettato le disposizioni ministeriali e abbiamo chiuso i locali di culto ritenendo che non fossero la soluzione per esorcizzare il momento. La Chiesa non è quella fatta di mattoni. Anche se sono stati chiusi temporaneamente i nostri locali, non abbiamo chiuso La Chiesa. La “nostra” Chiesa si sta riunendo ugualmente, e con eccellenti risultati. Non pensi a male, non siamo così intrepidi e irriverenti da incontrarci segretamente nei nostri locali di culto, ma lo stiamo facendo famiglia per famiglia, ciascuna nella propria casa, alla stessa ora, al tramonto o al mattino, cantando, leggendo, meditando la Parola di Dio, pregando, digiunando da settimane, e ricevendo dall’Alto quel cibo spirituale e quella vita esuberante che sembra mancare alla nostra cara Italia. Anche i social sono pieni di tutto questo, e ne sono la testimonianza evidente. Noi no, non siamo rimasti in silenzio, la Chiesa non è rimasta in silenzio.

Ho un rammarico, purtroppo. Se a questa Chiesa venissero dati più spazi e meno indifferenza, potrebbe essere certamente una risposta al vuoto spirituale dilagante che Lei giustamente denuncia.

Mi perdoni, non vorrei sembrarLe arrogante, ma sento di dire che non manca la Chiesa, perché c’è una Chiesa viva e vegeta, che molti non vogliono vedere, ma c’è: noi cristiani siamo Chiesa.

Da qualche tempo stiamo pregando proprio per questo, perché gli occhi spirituali della Nazione si aprano e vedano che c’è una sola riposta possibile in Gesù Cristo, soltanto in Lui, e che ci sono cristiani che lo hanno sperimentato profondamente, e che sono spiritualmente vivi e sani proprio per questo. Stiamo pregando perché gli italiani vedano che la Chiesa c’è.

Il merito non è di una religione, né di un’organizzazione e neanche dell’abilità di qualche uomo carismatico, ma soltanto di Gesù Cristo che ci ha “chiamati fuori” – Ekklesia – per essere Chiesa viva che proclama il pentimento, il ravvedimento, il perdono dei peccati, la guarigione, la liberazione, la santificazione, e la vita eterna in Gesù Cristo, Signore e Salvatore.

Basta provare a guardare un po’ oltre al panorama del proprio giardino, e si potrà scorgere un orizzonte con un nuovo tramonto. Dio la benedica.

Past. Vittorio Valente

Chiesa Maranatha Catanzaro

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