È possibile liberare la mente da rabbia e risentimento

Spesso siamo controllati da rabbia e risentimento. Ci aggrappiamo ai torti ricevuti e non riusciamo per niente a dimenticarli. Invece di ottenere sollievo tramite il perdono, continuiamo a rimuginare, a pensare e a ripensare ai torti ricevuti.

Quando siamo controllati dal risentimento rifiutiamo di parlare e interiorizziamo la nostra rabbia, mentre altri scoppiano ed esplodono contro chi ha causato loro quei torti. Entrambe le reazioni sono inutili perché malsane per la nostra mente e per il nostro corpo. Il risentimento ferisce sempre di più chi lo cova dentro di sé rispetto a chi ne è la causa.

Mentre, è realtà che, chi ha compiuto l’offesa ha probabilmente già dimenticato tutto e continuato ad andare avanti con la propria vita, chi né risente, continua ad alimentare il suo dolore e ad estendere il suo passato. Coloro che ci hanno ferito in passato non possono continuarci a ferirci, a meno che noi continuiamo ad aggrapparci al risentimento di quel torto subìto.

Il nostro passato è passato, nulla potrà cambiarlo! La nostra amarezza ferisce solo noi stessi. Per il nostro stesso bene, dobbiamo chiedere aiuto a Dio e, col sostegno dello Spirito Santo, imparare da quel risentimento stesso ciò che c’è da imparare per poi lasciarlo andare, poiché, come è scritto in Giobbe 5:2 “il cruccio non uccide che l’insensato e l’irritazione fa morire lo stolto”.

Dio ci aiuti a perdonare, poiché è vero il detto “Perdonare è liberare un prigioniero e scoprire che quel prigioniero eri tu”.

Alessio Sibilla

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