Egitto, la violenza dei Fratelli Musulmani contro cristiani e oppositori

128804172-5830_0x410In diversi video amatoriali gli islamisti affrontano le forze dell’ordine con fucili, lanciarazzi e pistole. Riprese anche le esecuzioni sommarie di cristiani, ufficiali dell’esercito e della polizia. Alle agenzia di stampa una suora di Bani Suef (Alto Egitto) racconta la brutalità degli estremisti islamici durante l’assalto a una scuola cristiana. Il 14 agosto gli islamisti hanno stuprato le insegnanti e costretto tre suore a sfilare come trofei di guerra davanti alla folla.

Il Cairo – Poliziotti uccisi, chiese bruciate, suore umiliate: In questi giorni sono comparsi molti video amatoriali e immagini che rivelano omicidi, linciaggi e attacchi compiuti dai Fratelli Musulmani dopo lo sgombero dei sit-in pro- Mohamed Morsi al Cairo e nelle principali città egiziane. Molti filmati sono girati dagli stessi islamisti. Nei video e nelle immagini che circolano nei media delle Tv di mezzo mondo non si vedono solo manifestanti pacifici, ma uomini armati di mitragliatrici, lanciarazzi rpg e pistole che si abbandonano a ogni tipo di violenza.

In un reportage, la piccola televisione egiziana TV 7 ha raccolto in ordine cronologico alcuni di questi episodi. Il primo risale allo scorso 14 agosto e ritrae diversi militanti estremisti del sit-in di Nadah Square mentre sparano con fucili automatici alle forze dell’ordine. Alcuni video presentati nel servizio sono stati diffusi dagli stessi membri della fratellanza, fra cui l’esecuzione di alcuni ufficiali dell’esercito e il linciaggio di un passante, prelevato dalla sua auto e massacrato a morte. Il servizio si chiude con l’attacco agli edifici religiosi cristiani iniziato nel pomeriggio del 14 agosto, dove in 72 ore sono state distrutte almeno 58 chiese, scuole e istituzioni e 162 fra negozi e abitazioni di cristiani sono stati attaccati, saccheggiati e bruciati negli ultimi tre giorni dai Fratelli Musulmani e dai sostenitori di Mohamed Morsi.

La violenza dei Fratelli Musulmani è testimoniata non solo dai video, ma anche da diverse interviste a testimoni oculari e vittime di violenze pubblicate da agenzie di stampa occidentali. Uno degli episodi più drammatici si è consumato lo scorso 14 agosto nelle chiese evangeliche e nella scuola gestita dalle suore francescane di Bani Suef (Alto Egitto), dove centinaia di estremisti hanno assaltato i locali, stuprato due insegnanti e costretto tre suore a sfilare come prigioniere davanti a una folla di islamisti. Ieri suor Manal, preside dell’istituto, ha rilasciato una intervista di oltre un’ora all’Associated Press nella quale descrive in modo dettagliato la brutalità degli islamisti. La suora racconta anche di come lei e le sue consorelle, Abeer e Demiana, si siano salvate solo grazie all’intervento di una giovane donna musulmana, ex insegnante dell’istituto, che con il marito ha convinto i Fratelli Musulmani a rilasciare le tre religiose. Al termine dell’intervista suor Manal denuncia il comportamento delle polizia, che non si è presentata nonostante numerose chiamate di aiuto.

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