Emergenza Siria, a Damasco il pane è un bene di lusso, nel nord si sopravvive mangiando erba, code di sei ore per un litro di benzina

SIRIA_(f)_0405_-_Profughi_(600_x_399)Fonti di AsiaNews raccontano la vita nella capitale dove la guerra ha messo in ginocchio anche le famiglie più ricche. Migliaia di persone sopravvivono con le misere sovvenzioni del governo. Per superare l’inverno la gente ha disboscato i parchi pubblici. Code di sei ore per un pezzo di pane e un litro di benzina.La guerra fra ribelli e regime di Bashar al-Assad mette in ginocchio anche Damasco, dopo aver devastato Aleppo, primo centro economico del Paese dove esercito e milizie islamiche si affrontano anche nei vicoli del centro storico. Secondo fonti di AsiaNews nella capitale e nelle principali città ancora in mano al governo manca tutto, ma si sopravvive grazie alle sovvenzioni del regime. Ogni giorno la gente è costretta a fare anche cinque, sei ore di fila per ricevere pochi litri di benzina e qualche chilo di pane. Il prezzo dei beni di prima necessità è altissimo.

Fino ad oggi il regime ha mantenuto a 75 centesimi di dollaro al litro prezzo del carburante, ma sempre più persone sono costrette a rifornirsi al mercato nero, dove i costi sono anche dieci volte superiori.

Anche il pane è un bene sempre più raro. La popolazione può “scegliere” fra quello standard che costa circa 16 centesimi di dollaro, ma è poco nutriente, e quello “turistico” pagandolo però a prezzi anche quattro volte superiori. Per una bombola di gas occorre attendere anche due settimane e il costo si aggira intorno ai 7 dollari. I mesi invernali hanno portato miseria e sofferenza anche fra le famiglie più ricche. Molte persone sono morte per il gelo. Per riscaldarsi la gente ha tagliato gli alberi dei parchi pubblici e sacrificato il mobilio. Fonti locali sostengono che la situazione sia ancora peggiore nelle aree sotto il controllo dei ribelli, dove tutto è gestito dal mercato nero

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