“Non credo di essere nel posto giusto. Non posso comunque servire Dio qui”.
Non sai quanta gente la pensa in questo modo. Molte persone non vogliono alzarsi dal letto la mattina, perché sono insoddisfatte del proprio lavoro (e questo è solo un piccolo esempio) e forse anche tu, la pensi così.
Sai, quello che non tutti sanno, è che io per un periodo ho lavorato in fabbrica. Mi alzavo nel cuore della notte e facevo un lavoro ripetitivo. Ovviamente per ottenere uno stipendio pari al minimo sindacale. Eppure, ci andavo con il sorriso sulle labbra.
Non perché mi piacesse, ma perché avevo deciso di farlo. Sì, si tratta sempre di una scelta. La decisione è tua. Puoi lasciare che le circostanze ti privino della gioia o puoi trasmettere la gioia nelle circostanze in cui ti trovi!
Paolo, che spesso aveva tutte le ragioni per non volersi alzare dal letto al mattino, diceva: “Infatti l’amore di Cristo ci costringe…“(2 Corinzi 5:14)
Potresti essere l’unica luce nel luogo in cui ti trovi; quindi, non dimenticare che brillare è la tua missione! Sì, è quello che dice la Bibbia: “Così risplenda la vostra luce davanti agli uomini, affinché vedano le vostre buone opere e glorifichino il Padre vostro che è nei cieli.” (Matteo 5:16)
A distanza di anni mi è capitato di incontrare qualche ex collega, persone conosciute in quel periodo e mi è stato detto: “Mi hai visto allora, quando nessuno mi vedeva. Quando abbiamo lavorato insieme, mi hai trattato come se valessi qualcosa. Ciò mi ha portato, ad un certo punto della mia vita, ad entrare in una chiesa ed è grazie a questo che oggi vivo con Gesù!”
Non è meraviglioso?
Non mi è costato nulla. Solo la decisione di lasciare che l’amore che ricevo da Gesù mi guidi in TUTTO ciò che faccio. Non lasciarti guidare da te stesso. Quando puoi lasciarti guidare dal Suo amore. E puoi chiedere il Suo amore in qualsiasi momento. Lascia che l’amore di Dio ti guidi in ogni cosa. Così facendo, ovunque tu oggi sarai, mostrerai alle persone la strada verso Gesù!
“infatti, siamo opera sua, essendo stati creati in Cristo Gesù per fare le opere buone, che Dio ha precedentemente preparate affinché le pratichiamo.” (Efesini 2:10)
Lascia che l’amore di Dio ti guidi in ogni cosa. Così facendo, ovunque tu oggi sarai, mostrerai alle persone la strada verso Gesù!
(Michea 7:18-19)Sai cosa c'è scritto tra le tante pagine, anzi… libri in cui ho scritto dei miei tanti fallimenti?"Eppure sperimento l'inesauribile grazia di Dio."Non ha alcun senso.E questo mi fa credere che Dio deve avere ancora qualcosa in serbo per me.Sì, un giorno voglio scrivere un libro per aiutare le persone a diventare libere.Quando la Bibbia dice: "...prendete oltre a tutto ciò lo scudo della fede, con il quale potrete spegnere tutti i dardi infuocati del maligno." (Efesini 6:16). Significa esattamente questo: La grazia di Dio è al di sopra del tuo fallimento!Il passato potrebbe ancora gridarmi: "Sai davvero chi sei?" Ma io mi difendo con lo scudo della fede.Il tuo scudo della fede difende la verità: tu non sei più il tuo passato!
È una parola che un lebbroso chiede a Gesú dopo aver chiamato i primi discepoli a seguirlo incontra questo lebbroso,si gettò a terra in segno di adorazione e di dicendo Κύριος,( Dio)Signore, e fa una confessione di fede verso Gesú, che è Dio,il Tetragramma, e chiede non di essere guarito ,ma purificato.
Gli scienziati hanno combinato il patrimonio genetico del lupo grigio con dei frammenti di DNA estratto dai resti fossili di un dente e di un cranio di 72.000 anni, secondo i calcoli del tempo non ovviamente su base biblica (Dio creò l’universo in sette giorni - cfr. Genesi 2:1-2), clonando così delle cellule di alta qualità ed inserendole nel Dna di una cellula-uovo donatrice priva del proprio nucleo.
La Corte ha infatti sottolineato che l'assenza di un adeguato sistema di cure palliative può indurre i pazienti a percepire la morte assistita non come una scelta libera, ma come un dovere imposto dalle circostanze, alimentando una "pressione sociale indiretta" che può portare i malati a sentirsi un peso per la società e per i propri cari, come tra l’altro la stessa Consulta aveva già affermato con la sentenza n. 135/2024.
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