Ex musulmano, volevo uccidere mio cugino. Ora sono pronto a morire per Gesù

In Egitto, convertirsi dall’Islam al Cristianesimo è visto come un tradimento della tua famiglia e del tuo patrimonio culturale. Nelle famiglie musulmane, ogni membro che lascia il credo e l’educazione musulmana si espone a forti pressioni per mano dei famigliari più stretti e dei parenti per rinunciare a Cristo e ritornare all’Islam. Alcuni vengono rinchiusi, altri messi in isolamento, torturati o addirittura uccisi. Di recente, la squadra di Porte Aperte in Egitto ha incontrato un nuovo credente che ha raccontato la sua impressionante testimonianza di come Dio ha usato la conversione di suo cugino per rimuovere le scaglie dai suoi occhi.

Mustaf๠sperava che le voci non fossero vere.

Se lo fossero state, sapeva di essere obbligato a proteggere l’onore della sua famiglia. Sapeva che doveva uccidere suo cugino col quale era cresciuto nelle terre desertiche dell’Alto Egitto [l’Islam impone l’uccisione di chiunque abbandoni la religione musulmana: Corano 3:90, 4:91, 9:66, 16:106 ²]. Erano gli ordini della sua famiglia. Era per questo che aveva viaggiato così lontano da casa sua fino alla capitale, Il Cairo.

DOMANDE SU GESÙ

Le voci erano vere. Mustafà ha trovato suo cugino in chiesa che ascoltava assorto. Quatto quatto si è intrufolato nel posto dietro a quello di Maometto¹ e ha aspettato la fine del culto. Però ha notato qualcosa di strano. Le parole che stava sentendo – le preghiere e in particolare l’adorazione – non lo ripugnavano.

Anzi, il testo delle canzoni lo ha toccato profondamente, dice.

Mustafà si avvicina a suo cugino con le lacrime agli occhi.

Ricorda le parole che disse a Maometto quel giorno: “Ho fatto tutto questa strada, dal paese della nostra famiglia, per spiarti e per vedere se veramente sei diventato cristiano”, ha detto mentre le lacrime gli scorrevano sulle guance. “Dovrei informare la tua famiglia su quello che ho visto, ma non posso. Penso che la scelta che hai fatto potrebbe essere quella giusta. Puoi dirmi di più? Perché hai lasciato l’Islam per il Cristianesimo?”

Sorpreso dalla domanda di suo cugino, Maometto ha portato Mustafà a casa sua dove hanno passato la sera a parlare del Vangelo. Quella notte, Mustafà ha avuto un sogno. Ha visto Gesù sulla croce che lo guardava e diceva: “Ho fatto tutto questo perché ti amo, e voglio che tu sia libero dai peccati“.

La visione di Mustafà era simile a quella che molti musulmani convertiti descrivono. Molte fonti hanno riportato lo stesso fenomeno. I sogni e le visioni come quello di Mustafà vengono ripetutamente menzionati come modi specifici che Dio usa per raggiungere i musulmani lungo tutto il mondo arabo e oltre.

LA NUOVA VITA CON GESÙ

La mattina seguente, Mustafà ha detto a Maometto quello che aveva visto nel suo sogno. Ha chiesto a suo cugino di pregare insieme per la sua salvezza.

Fra le lacrime, Mustafà ha gridato a Dio: “Avevo programmato di uccidere mio cugino, un Tuo seguace, ma ora io stesso sono pronto a darTi la mia vita”.

Il mese dopo Mustafà è stato battezzato con suo cugino al suo fianco. Non ha detto alla sua famiglia che adesso lui e Maometto sono discepoli di Gesù. Al momento i due giovani stanno vivendo la loro fede clandestinamente e stanno seguendo Gesù nel luogo che Dio gli ha provveduto.

Come molti convertiti dall’Islam al Cristianesimo, i due cugini stanno scegliendo di vivere la loro fede nel segreto. I nuovi credenti in posti ostili come l’Egitto nascondono le loro Bibbie e sono connessi ad altri Cristiani via internet o partecipando ad incontri segreti. Seguono gli insegnamenti di Gesù nel loro comportamento, sperando che il modo in cui vivono possa influenzare chi gli sta attorno in direzione del Vangelo. Soltanto quando penseranno di essere al sicuro condivideranno la loro fede con gli altri, con la speranza che il movimento clandestino dei credenti che si riuniscono nel segreto crescerà.

Attraverso i partner locali, Porte Aperte è in contatto con i credenti nascosti in tutto il Medio Oriente per aiutarli a crescere nella fede e rimanere forti nelle circostanze difficili.

¹ I nomi e le immagini per motivi di sicurezza sono usate per uso descrittivo e non corrispondono a quelli reali.

² Altri riferimenti: Sahih al-Bukhari 4:52:260, 4:56:814, 9:83:17, 9:89:271, 9:89:316, 16:4152-4154, Al-Sunan al-Sughra 37:103.

Fonte

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