SE LA NOSTRA CONDOTTA DI PERSONE EQUILIBRATE, che proviene dall’insegnamento del Vangelo, è condannata da quanti ci definiscono “fanatici esaltati”; allora significa, che il mondo ha perso ogni regolarità; perché non riesce più a riconoscere ed a stabilire, ciò che è razionale, da ciò che veramente è, un esaltato squilibrio di estremo fanatismo.Il vero fanatismo, è ciò che rivela, quanto di più irregolare possa fare un uomo, quando ne oltrepassa i limiti della norma, di una sana condotta e moralità. Per costoro, infatti, non esiste la concezione del fanatismo, se questo dovesse sconfinare: in uno campo di calcio, in un palco di ‘rock black metal, in un estremismo politico o religioso che esso sia. Manifestando il vero pericolo, che spesso, raggiunge la violenza.
La realtà, invece è: che in un mondo, dove si è persa ogni regolarità, diventa difficile stabilire ciò che è razionale, da ciò che può condurre al fanatismo. Anche se la vera razionalità della ragione, ognuno dovrebbe cercarla in seno alla giustizia. Giustizia, che non sia fallace o terrena, ma la cui forza, provenga dall’integrità e la cui luce, rifletta la verità che scende dal cielo. Perché non v’è ragionevolezza senza giustizia, e non v’è giustizia se questa non sorge dall’integrità.
Mio bisnonno paterno, era un giudice. Parlo della seconda metà dell’800, nel periodo rinascimentale della nostra Italia. Quello che più mi inorgoglisce di lui, non è perché fosse un magistrato, ma per quanto amasse la giustizia, fino al punto di perderne la vita, causa i suoi nemici. – Chi ama la giustizia, ama una virtù che proviene da DIO. L’apostolo Paolo, era un uomo, che equilibrava tale giustizia iniziando da se stesso, quando dichiarava: “Io so che in me, nella mia carne (ovvero nella mia umanità), non abita alcun bene” (Rom.: 7:18).
Quest’affermazione, conduce, ad investigare con vera obiettività, che per quanto: educazione, gentilezza, cordialità, bontà si possa avere; questo non basta a portare il giusto equilibrio nella condotta umana. Perché in fondo ad ogni percorso educativo, vive sempre, la natura del peccato. Paolo sapeva, come del resto ogni cristiano, che ogni virtù umana vive in una natura di peccato; e se ci si dovesse staccare da DIO, il male avrebbe di nuovo il sopravvento nella vita del credente.
La nuova natura di CRISTO, ci fa esaminare questa realtà, che prima ci era sconosciuta. Perché ora viviamo il vero benessere delle virtù celesti, che ci rendono stabili. Riconoscendo pienamente, l’instabilità delle virtù umane, in cui si racchiude la sapienza umana, dove non abita alcun bene. Per questo il mondo, reputa ‘fanatico ed esaltato’ chi gli si schiera contro. Perché chi fugge il dominar presente, ritorna alla ragione, contro quanto è divenuto irrazionale e contorto, contro quanto è divenuto tolleranza con il peccato, contro ogni complicità con il male.
Si; è più facile demolire una casa che edificarla. Così come è più facile trasgredire che osservare. Come cristiano, scelgo la parte più difficile. Perché mi insegna a costruire le fondamenta. Per la vita futura che CRISTO mi ha preparato. Forse sarò reso pazzo a questo mondo, perché non rientrerò nelle regole di un caotico spirito di anarchismo, che sta invadendo gli uomini del nostro secolo, disgregando, ogni stabilità morale e sociale.
Ma dove tutto ha perso equilibrio, a chi si dimostra equilibrato, è di norma che venga considerato squilibrato. DIO ha considerato ‘pazzia’ la sapienza di questo mondo (I Corinzi 3:19) Gli uomini, a sua volta, hanno considerato ‘pazzia’ la predicazione del Vangelo (I Corinzi 1:18) Non perché nel Vangelo vi sia pazzia o fanatismo, ma perché CRISTO, non si è allineato, ne ha predicato in corrispondenza al pensiero di questo mondo.
Non allinearsi al pensiero umano del nostro tempo, ci porta ad essere considerati, ‘fanatici esaltati’. Ma se questo mi allinea al pensiero ed alla volontà di DIO, benedetta sia questa condizione, perché mi fa vivere una realtà migliore, che sa di vera vita. “Beati coloro che osservano ciò che è prescritto e fanno ciò che è giusto in ogni tempo” (Salmo 106:3)
Davide Dilettoso
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