Fare del bene rende felici!

Alcune persone affermano – trovandosi davanti ai torti o al mancato ricambio di alcuni – che “fare del bene è inutile, perché si riceve sempre del male dalle persone”. Ed è vero, questo spesso accade, di fare del bene e di essere contraccambiati solo con il male.
Io credo, però, che questo accade perché partiamo dal presupposto sbagliato: l’aspettativa, facciamo il bene aspettando il contraccambio. Ora, non sto dicendo che ricevere non sia importante perché tutti desideriamo ricevere, ma fare il bene con l’aspettativa del contraccambio è un modo umano di fare del bene, perché non rientra negli standard e nei principi di Dio. Difatti, Gesù dice: “Date senza sperarne nulla!”. Secondo Gesù “c’è più gioia nel dare che nel ricevere”. L’egoismo naturale del mondo dice: “c’è più piacere a ricevere che a dare!”, ma l’amore vero, quell’amore che lo Spirito crea nel cuore umano, dice: “c’è più gioia nel dare che nel ricevere”. Dio è amore, e appunto perché è amore, non riceve solamente, ma dà. Quando noi facciamo del bene veniamo riempiti da un benessere in virtù del bene che abbiamo fatto a qualcuno. È vero? Ci sentiamo bene con noi stessi, soddisfatti. Questo perché il bene che facciamo ci torna anche a noi.
Farci ricchi impoverendo gli altri, è la mentalità di questo mondo malvagio, corrotto ed egoista. Arricchire gli altri impoverendo se stessi, invece, è stata l’opera di quel Cristo che ha detto: “il dare è cosa più felice del ricevere”. Difatti, chi si limita a ricevere egoisticamente non dà alcun beneficio ad alcuno; chi dà, invece, nel modo e nello spirito di Cristo, non soltanto dà beneficio altrui, ma beneficia anche se stesso.
Dio non vuole che facciamo il bene con l’aspettativa del contraccambio, perché sa che è un fare del bene nocivo per la nostra vita. Primo perché saremmo egoisti; secondo, perché Dio ci ama troppo e ci evita di ricevere delusioni altrui e quindi stare male.
Fare del bene non fa alcun male, ed è in grado di cambiare persino i nostri nemici, tutte quelle persone che ci odiano, ci criticano e ci disprezzano. Come? Leggi questi versi: “Se il tuo nemico ha fame, dagli del pane da mangiare; se ha sete, dagli dell’acqua da bere; perché, così, radunerai dei carboni accesi sul suo capo, e il SIGNORE ti ricompenserà” (Proverbi 25:21-22).
Molti credenti, paragonando questi versi ai versi di Romani 12:19-20, che esprimono lo stesso insegnamento, credono che si riferiscano alla vendetta di Dio sui nostri nemici, forse perché leggono “radunerai dei carboni accesi sul suo capo”. Ora, certamente siamo chiamati a vincere il male con il bene, a non farci giustizia da soli e lasciare tutto il giudizio e la vendetta a Dio, ma meditando questi versi con più attenzione, non parla del giudizio e della vendetta di Dio. Questo versi insegnano, invece, che dobbiamo compiere atti d’amore verso il nostro nemico, con l’intento di far nascere nel suo cuore, il cocente ma salutare dolore della vergogna e del rimorso per i suoi atteggiamenti malvagi nei nostri confronti. Questo significa “radunerai carboni accesi sul suo capo”. Il credere di trargli addosso la vendetta di Dio, sarebbe contrario allo spirito dell’esortazione stessa e degli insegnamenti di Cristo riguardo ad amare i nemici.
Alessio Sibilla | Notiziecristiane.com
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