Ciao, mi chiamo Antonio, ho 27 anni e sono riuscito a trovare un obiettivo per la mia vita. Ho mirato un bersaglio importante e ho fatto centro. In premio ho avuto pace, felicità inesauribile e certezze.Sono giovane e necessito di queste cose. Ho ancora forza e voglia di andare avanti, quindi è importante che io abbia stabilità nella mia vita, chiarezza sullo scopo della mia esistenza e speranza per il mio futuro. Come credo ne abbia bisogno anche tu che stai leggendo.
In questo tempo tutti noi non abbiamo bisogno di parole, ma di fatti concreti che possano tranquillizzarci e darci stabilità. Sai come si può trovare questo? Basta essere disposti ad ascoltare la voce di Dio che continuamente, senza stancarsi, parla al cuore di ogni uomo. Forse sembra troppo semplice, ma basta stare attenti ad ascoltare il Suo richiamo e credere che Gesù, il Suo figlio, può riallacciare la corda che non ti lega più a Dio. Io ho sentito questo per tante volte durante la mia adolescenza perché sono nato in una famiglia credente, e comprendevo il significato di questo concetto. Andavo spesso alla scuola domenicale e partecipavo alle riunioni giovanili che si tenevano nella mia chiesa. Frequentavo tra i tanti anche amici cristiani che partecipavano con me a molti campeggi estivi evangelici. Assimilavo quindi tutti i concetti principali del cristianesimo e riuscivo anche a capirne l’importanza.
“Basta accettare Cristo come personale Salvatore”, dicevo ogni volta a me stesso, ma non lo facevo mai, anzi pensavo di poter far combaciare questo pensiero ai miei vizi e i miei divertimenti. Credevo di poter colpire al centro del giusto bersaglio, con venti contrari e armi sbagliate. Che idiota, vero?
Col tempo mi allontanai dalla chiesa con la scusa che li non trovavo l’amore di cui parlavano, ma in realtà era perché io stesso non mi trovavo a mio agio per la strada che stavo prendendo. Avevo iniziato ad agire a modo mio già dall’età di 12 anni. Non volevo che mio padre avesse il sopravvento su di me, infatti le sue sgridate e i suoi schiaffi mi rendevano solo più duro e chiuso verso di lui. Insieme ai miei migliori amici “cristiani” iniziai a fumare marijuana e a frequentare spesso i bar per bere. Forse molte volte sono stato proprio io ad indurli a questo. Parlavo spesso di droga e mi piaceva l’ambiente. Ricordo che col tempo non mi bastava e amavo stare con i miei amici di scuola che parlavano di cocaina.
Un giorno infatti approfittando di una settimana di vacanza con i miei amici mi procurai un bel po’ di cocaina e in un pre-serata per andare in discoteca iniziai a farne uso. I miei amici cristiani e non, rimasero a bocca aperta perché si resero conto che stavamo andando troppo avanti. Era per me e per noi un qualcosa già di troppo grosso per le nostre forze. Ma purtroppo io andai avanti mentre loro no e mi allontanarono col tempo.
Avevo raggiunto quindi i miei 17 anni, la chiesa e Dio erano lontani dal mio cuore oramai e vivevo così alla giornata. Ma iniziò a muoversi qualcosa in quel periodo… Una sera mi chiesero di portare della droga in un posto ma io non raggiunsi mai quella destinazione perché iniziai a consumarla per me e ne offrii, come uno spaccone, a dei miei amici. Finimmo tutto ed io mi sentii parecchio male. Tornato a casa, aprii la porta e inaspettatamente mio padre era seduto difronte alla porta con un aria triste, si commosse e chiamò mio fratello. Io avevo già capito che mi avessero scoperto. Parlai quindi con mio fratello e gli dissi tutto, ma nella mia testa non avevo intenzione di cambiare.
Dopo qualche mese andammo a trovare mia sorella nel nord Italia e mi convinsero a rimanere li per trovare lavoro. Accettai e una sera mi convinsero pure ad andare in chiesa con loro. Era una riunione normale, infatti ad essere sincero non ricordo il messaggio predicato, però accadde una cosa particolare. Alla fine del culto, il pastore fece un appello per chi voleva essere liberato dai vizi ed accettare Gesù come personale Salvatore, al quale però non risposi e rimani li dov’ero all’ultima fila. Quando il pastore finì di pregare per i ragazzi che erano lì davanti sentì nel cuore di rinnovare quell’invito e disse: “Ora è il tuo momento, se perdi questa occasione sarai rovinato!“. In quel momento sentii la voce di Gesù nel mio cuore, sentii la spinta ad andare avanti ed iniziare a pregare. Confessai tutti i miei errori e chiesi perdono per tutte le volte che avevo detto no a quella voce. In un attimo tutto il mio essere fu trasformato, Gesù entrò dentro di me e prese il posto di ogni cosa. Non avevo più il desiderio per certe cose, quella sera tutto era Lui.
Prima di allora il mio problema era che non capivo il significato di una piccola parola: PECCATO!
Molte volte mi sono chiesto: “Peccato, cosa significa? Se sono libero non esiste il peccato, io sono me stesso e vivo la mia vita a modo mio!”. Ma ho scoperto che peccato nel vero senso della parola vuol dire: “mancare il bersaglio”. Allora questo mi tocca e ci tocca personalmente; perché i nostri obiettivi sono tanti e se manchiamo il bersaglio ci ritroviamo senza speranze e senza niente tra le mani. Le nostre fatiche, le nostre lotte, le nostre conquiste sono vane se, mancando il bersaglio, non riceviamo nessun premio.
Un verso della Bibbia, la Parola di Dio, dice così: “Infatti, che serve all’uomo guadagnare tutto il mondo, se poi perde o rovina sé stesso? ” Vangelo di Luca 9:25. Questa frase fu detta da Gesù quando parlò della via per ricevere la vita; e qual è il mio desiderio e quale il tuo, non è forse avere la vita e averla in eterno?
Credimi, solo in Cristo, e per grazia, si ha in premio salvezza, vita eterna, gioia, pace interiore, stabilità e coraggio per vivere in questo mondo. Io ho provato tante cose per riuscire ad appagare il mio desiderio profondo di stare in pace con me stesso ed essere felice, ma ogni volta venivo deluso e, testardo, ricadevo sempre negli stessi errori. Ma nel mio cuore quella sera si accese una luce, nonostante non avessi per niente centrato il bersaglio. Ricordo che quella luce mi convinse di peccato, mi fece capire il mio errore e mi indicò il modo per arrivare alla Croce di Gesù e li lasciare ogni mio peso e ogni mio sbaglio. Infatti è solo così che si può prendere di mira la vita e – da notare!!! – quella eterna! Non c’è altro modo o altro uomo che ci sia stato dato per questo.
Gesù è l’autore della mia salvezza, colui che ogni mattina mi dà pace e certezza sullo scopo della mia esistenza. Ho la certezza che un giorno lo vedrò nel cielo, come Egli è, e starò nel mezzo della Sua gloria.
Fatti furbo e armati bene per centrare il bersaglio giusto. Non è una sciocchezza ma la cosa più importante della tua vita. Orienta il tuo cuore verso Cristo e accetta il suo sacrificio per la tua salvezza, credi che Dio lo ha risuscitato per la tua giustificazione e armati della sua Parola (la Bibbia), per riuscire con i suoi consigli a mirare ogni giorno la vita e rimetterti in strada ogni volta che ti perdi.
Fonte: http://www.chiesaemmanuel.com/
Ti è piaciuto l'articolo? Sostienici con un "Mi Piace" qui sotto nella nostra pagina Facebook